Addio Nord Stream 2 adesso c’è “Poseidon”. Per mettere fine alla dipendenza dell’Europa al gas russo la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen aveva annunciato l’accordo raggiunto con gli Stati Uniti per il rifornimento di gas liquido. Ma adesso spunta l’ipotesi di un “pipeline” da affiancare al già esistente Tap, rispolverando un progetto rimasto nel cassetto fino ad oggi, ma che potrebbe fornire un’alternativa agli approvvigionamenti provenienti dalla Russia, passando da Israele.
Gas, cos’è il progetto “Poseidon”: il gasdotto dimenticato
A causa degli interessi in Grecia, alla quale esportano grandi quantità di gas, gli Stati Uniti non avevano finora appoggiato il progetto, ma Washington sarebbe adesso disposta a sostenere la realizzazione del gasdotto, data la necessità di affrancare l’Europa dalla Russia alla luce della guerra in Ucraina.
Il progetto del gasdotto della società IGI Poseidon S.A., per 50% dell’italiana Edison e 50% della greca Depa International Projects, è stato sviluppato a partire dal 2008 e prevede un investimento complessivo di 6 miliardi di dollari.
Poseidon rappresenta solo l’ultimo tratto di 210 chilometri, tra Grecia e Italia, del Corridoio EastMed-Poseidon di complessivi 1.900 chilometri.
Le autorizzazioni ambientali e i permessi necessari sono stati concessi da entrambi i Paesi tra le due sponde del Mar Ionio e con il completamento della fase di sviluppo il progetto sarebbe pronto per la fase realizzativa.
Il gasdotto potrebbe trasportare fino a 12 miliardi di metri cubi all’anno, che potrebbero essere portati anche fino a un massimo di 20 miliardi ed è costituito da una pipeline che scorre sotto il Mediterraneo da Israele fino ad Otranto.
Eastmed-Poseidon era stato pensato, infatti, per trasportare il gas dei giacimenti israeliani all’Europa, passando per Cipro e Grecia.
Il progetto si era impantanato nelle dinamiche geopolitiche di acque storicamente contese davanti a Nicosia con la Turchia, ma i nuovi equilibri portati dalla guerra in Ucraina potrebbero ridefinire le priorità, come del resto testimoniano le dichiarazioni del responsabile degli Affari esteri del dipartimento per l’energia degli Stati Uniti, Andrew Light: “Dopo gli ultimi sviluppi, daremo uno sguardo nuovo a tutto. Non si tratta soltanto della transizione verde, ma anche della transizione via dalla Russia”.
Gas, il progetto “Poseidon”: le tempistiche
Dal primo decreto di compatibilità del 2010, sul versante italiano il progetto non è stato completamente abbandonato. Nell’aprile del 2017 l’allora ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda firmò l’accordo per il gas con i ministri omologhi di Israele, Grecia e Cipro e nel marzo del 2021 il ministero dell’Ambiente ha prorogato i termini per la realizzazione del gasdotto al 1° ottobre 2023 per l’inizio dei lavori e al 1° ottobre 2025 per il termine. Di recente c’è stata invece la mossa di Draghi sui rigassificatori.
“Roberto Cingolani fa ripartire Eastmed il gasdotto che collegherà Italia e Israele – ha rivendicato Calenda in quell’occasione. Era un progetto che siglai io da ministro, poi cancellato (come sbagliarsi) da Di Maio. Il gas è l’energia di transizione. Fondamentale per decarbonizzare. Come previsto nella Strategia Energetica”.
Secondo Nicola Monti, amministratore delegato di Edison, coinvolto per metà nell’azienda che realizzerà il progetto, il gasdotto Eastmed-Poseidon potrebbe essere realizzato anche in quattro anni “qualora ci fossero tutte le condizioni dal punto di vista del finanziamento e dal punto di vista politico”.