Con la proroga dello stato di emergenza, il Governo presieduto da Mario Draghi ha deciso la chiusura di diverse attività già durante gli ultimi giorni dello scorso anno. La scelta è stata fatta nel tentativo di ridurre le occasioni di contatto e assembramento tra i cittadini, a causa del nuovo aumento del numero di contagi dovuto al diffondersi della variante Omicron del coronavirus.
Stiamo parlando soprattutto delle discoteche e delle sale da ballo, che nelle giornate tra Natale e Capodanno hanno visto entrare in vigore l’obbligo di tirare giù la serranda fino al prossimo 31 gennaio 2022. Una nuova limitazione che ha fatto infuriare i gestori e le associazioni di categoria in tutta Italia, esausti dopo quasi due anni di pandemia che ha costretto molti di loro a chiudere l’attività senza più poterla riaprire o dovendola cedere. Ma da qualche ora c’è uno spiraglio per questi cittadini in difficoltà.
Bonus stagionali, la decisione del Governo per il 2022
Dopo la fine dello stato di emergenza, spostata dallo scorso 31 dicembre 2021 al prossimo 31 marzo 2022, data ultima per rimanere nel limite massimo dei due anni, il Consiglio dei ministri guidato da Mario Draghi riunitosi lo scorso venerdì 21 gennaio ha approvato un nuovo pacchetto di misure per far fronte alle conseguenze della quarta ondata di Covid. Il decreto vale in totale circa 3,3 miliardi di euro.
Una voce importante è quella degli aiuti destinati alle imprese, con molti contributi a fondo perduto destinati ai settori più colpiti dalla pandemia. Oltre alle già citate discoteche e sale da ballo, compaiono le attività di commercio al dettaglio, i parchi divertimento, il comparto del wedding e delle cerimonie, le realtà turistiche, gli operatori dello spettacolo e il mondo dello sport.
Una larga maggioranza degli impiegati attivi in questi settori sono i cosiddetti lavoratori stagionali. Per loro la situazione è ancora più critica, in quanto non solo non hanno potuto stipulare un rinnovo del loro contratto con le aziende (essendo chiuse, non avevano bisogno di personale), ma in molti casi non hanno neanche potuto usufruire dei (seppur pochi) aiuti giunti dai governi Draghi e Conte II. Questo in virtù del fatto che molti di loro non rientrano in specifiche categorie di contribuenti (lavoratori non specializzati) e quindi non sono stati inclusi nella platea dei destinatari dei sussidi.
Bonus stagionali, quanto valgono e a chi spettano
Ora però – come dice appunto il titolo del decreto – sono in arrivo nuovi sostegni. Sono previsti aiuti a fondo perduto per i titolari di discoteche e sale da ballo che nel 2021 hanno subito una riduzione del volume di fatturato di almeno il 30% rispetto al 2019 (ultimo anno prima della diffusione del virus). Una cifra attorno a 40 milioni di euro viene invece destinata a bar, ristoranti, imprese di catering, aziende che organizzano feste e cerimonie. Sono compresi anche i gestori di piscine e impianti sportivi.
Per tutti costoro il vincolo sarà quello di poter dimostrare un calo annuo di almeno il 40% rispetto al livello registrato prima della crisi epidemiologica. Infine, altri 20 milioni di euro sono previsti per aiutare i proprietari dei parchi tematici, degli acquari, dei siti geologici e dei giardini zoologici: anche questa filiera ha visto molti più giorni di chiusura rispetto a quelli di apertura negli ultimi 24 mesi.