Bollette, come ottenere il rimborso per i rincari illeciti

L'Antitrust ha avviato delle istruttorie per i rincari illeciti delle bollette: coinvolte sette società, ecco cosa succede adesso

Pubblicato: 14 Dicembre 2022 21:00Aggiornato: 14 dicembre 2022 18:07

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

I cittadini italiani si ritrovano a fronteggiare un sistema delle tariffe delle bollette ormai fuori mercato. Gli aumenti sono sempre più frequenti e i cali rari e di poco impatto e durata. Avevano violato la normativa aumentando le loro tariffe, così sono finite sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust, che ha avviato le conseguenti istruttorie e adottato i provvedimenti cautelativi. A ignorare la legge sono state ben sette società di fornitura di energia: l’Authority ha raccolto segnalazioni da consumatori, condomini e microimprese di tutta Italia.

Violato il dl Aiuti bis

Il divieto di aumentare il costo delle bollette era stato espressamente previsto dal decreto legge Aiuti bis del 9 agosto scorso, convertito poi in legge (n.142) il 21 settembre. Secondo quanto stabilito dal governo Draghi per frenare l’inflazione sul gas provocata dalla guerra in Ucraina, sono sospese dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023 le clausole contrattuali che permettono alle società di vendita di modificare i prezzi di fornitura, a meno che tali modifiche non siano state perfezionate prima del 10 agosto, quindi precedentemente all’entrata in vigore del decreto.

Le società e le accuse

Le società di fornitura di energia destinatarie delle istruttorie sono le seguenti sette: Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. Complessivamente rappresentano l’80% del mercato. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contesta loro di aver cambiato unilateralmente e in modo illegittimo il prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale.

Quelli che hanno ricevuto le comunicazioni di variazione delle condizioni economiche contrattuali, con l’infrazione del decreto, sarebbero circa sette milioni e mezzo. E di questi oltre due milioni e mezzo avrebbero già subito un ingiustificato aumento sulle bollette.

L’Authority ha ritenuto la condotta dei sette operatori caratterizzata da “spiccati profili di aggressività” perché, oltre a non rispettare la legge, avrebbero ostacolato i clienti nell’esercizio dei loro diritti. Secondo quanto si apprende, sono stati condotti accertamenti su 25 compagnie e sarebbero state avviate le medesime istruttorie contro altre quattro società: Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola.

Rincari illeciti, cosa succede adesso

Le società colpite dai provvedimenti cautelativi adesso sono obbligate a sospendere l’applicazione delle condizioni ritenute illegittime, mantenendo o ripristinando i prezzi stabiliti prima del 10 agosto 2022. Le iniziative dovranno essere comunicate l’Antitrust.

Entro sette giorni potranno comunque decidere di presentare ricorso: in questo caso l’Autorità valuterà se confermare o meno le misure. Alcune società avrebbero già dato mandato ai loro legali. Hera, Edison e A2A avrebbero già respinto le accuse.

I rimborsi delle bollette ai consumatori

La prima cosa che gli utenti devono fare per il rimborso è verificare che le modifiche contrattuali delle compagnie di fornitura energetica siano state effettivamente disposte dopo l’entrata in vigore del decreto, ossia da quando sono stati congelati i rialzi.

In caso di accertato mancato rispetto della legge, come spiegato dalle associazioni dei consumatori i rimborsi scatteranno in maniera automatica, senza quindi la necessità di fare richiesta. In quel caso sarà inviata una lettera per comunicare il ritorno alle precedenti tariffe e l’annullamento di quelle nuove e illegittime. Il consiglio è comunque quello di inviare un sollecito.

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