La Fee, Foundation for Environmental Education, ha assegnato la Bandiera Blu nel 2024 a ben 236 Comuni italiani, premiando dunque il mare italiano e le sue località turistiche. Quello che sembra essere solo un mero riconoscimento, rappresenta in realtà un’opportunità di crescita importante per le strutture e le aziende turistiche che operano nelle aree delle spiagge e degli approdi Bandiere Blu, con gli introiti che, storicamente, salgono dopo la concessione. Questo vuol dire più soldi per il turismo italiano e i suoi operatori.
L’indotto della Bandiera Blu in Italia
In Italia, secondo Iriss-Cnr, il settore del turismo vale circa 100 miliardi di euro all’anno, motivo questo che rende importante per le località turistiche estive poter vantare il vessillo attrattivo della Bandiera Blu. Un’indagine Coldiretti ha dimostrato che, a seguito della pandemia da covid, le località turistiche italiane che hanno ottenuto il riconoscimento hanno attirato ben 30 milioni di turisti stranieri, per un indotto turistico delle Bandiere Blu che sarebbe pari a 35,7 miliardi di euro.
Il portale Abitare Co. ha mappato gli aumenti dei prezzi degli alloggi dopo la concessione alla località turistica di riferimento della Bandiera Blu, con i valori che sono saliti anche di molto. A Cattolica, per esempio, i prezzi degli alloggi dopo la concessione del riconoscimento sono aumentati del 171 per cento, a Cervia del 153 per cento, a Caorle del 142 per cento. Di contro, perdere la Bandiera Blu determina un calo dei prezzi e, di conseguenza, dell’intero indotto.
Bandiera Blu, perché funziona
Ricevere la Bandiera Blu è un certificato di qualità per una località. Qui, secondo gli standard, vengono registrati acqua del mare pulita, buoni servizi, strutture ricettive accoglienti e un’attenzione alla sostenibilità. Proprio il turismo sostenibile ha preso sempre più piede nel corso degli ultimi anni, specie tra i più giovani. La generazione Z, secondo una ricerca di booking.com, sta molto attenta all’impatto che un viaggio può avere sull’ambiente, con ben il 54 per cento che considera tale fattore come determinante durante l’organizzazione di una vacanza. Un fattore non certo trascurabile è che ben il 52 per cento di viaggiatori della generazione Z preferisce una destinazione meno nota se, tale scelta, produce un minore impatto ambientale. Il cosiddetto turismo verde, dunque, sarebbe in grado di generare nella sola Italia oltre 10 miliardi di euro l’anno, un aspetto che non può essere sottovalutato dalle realtà turistiche.
Le nuove Bandiere Blu 2024 in Italia
I dati fin qui indicati sono naturalmente rivolti a quanto si è verificato in Italia nel corso degli scorsi anni, ma il fatto che nel 2024 le Bandiere Blu siano aumentate lascia presagire anche una crescita dell’indotto. Sono nello specifico 14 i nuovi ingressi, per un totale di 236 Comuni insigniti dell’importante vessillo. Le spiagge premiate sono 485, mentre 84 sono gli approdi. Entrando più nello specifico:
- in Puglia ci sono tre nuovi ingressi (Lecce, Manduria e Patù);
- tre anche in Sicilia (Letojanni, Scicli e Taormina);
- in Liguria sono due le novità (Borgio Verezzi e Recco);
- due anche in Trentino, dove la concessione arriva per i laghi (Tenno e Vallelaghi).
E ancora, nuove Bandiere Blu nelle Marche (Porto Sant’Elpidio), in Abruzzo (Ortona), in Campania (Cellole) e in Calabria (Parghelia). Per quanto riguarda i Comuni, invece, la Bandiera Blu è andata ad Ameglia (Liguria), Taggia (Liguria), Margherita di Savoia (Puglia) e Marciana Marina (Toscana).