Il caro carburanti, con i prezzi della benzina e del diesel arrivati a cifre record, sta inducendo tanti italiani a ricorrere ad alternative per risparmiare. In tanti stanno arrivando a riempire il serbatoio con prodotti non adatti, come il gasolio agricolo o l’olio alimentare. Una pratica tanto dannosa per il veicolo quanto per il suo conducente: non solo si rischia di causare danni irreparabili alla macchina, ma anche multe davvero salate.
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Gasolio agricolo al posto del diesel: quali sono i rischi
Partiamo dal gasolio agricolo. Nonostante anche i prezzi per questo carburante siano aumentati notevolmente nell’ultimo periodo, è ancora più conveniente rispetto al diesel destinato ai veicoli ordinari. A ben vedere non ci sono particolari differenze tra le due miscele, se non la presenza di un additivo che rende il gasolio agricolo verde, e quindi facilmente riconoscibile, e il prezzo.
Destinato ai proprietari di aziende agricole, infatti, questo tipo di carburante è venduto con importanti agevolazioni fiscali che ne abbattono il costo finale. Questo non significa però che può essere usato senza problemi di sorta per le auto, come vedremo più avanti.
Olio di semi o di colza al posto del diesel: i rischi
Diverso il discorso invece per chi sta valutando di usare olio di colza o addirittura olio di semi di girasole per alimentare il proprio veicolo diesel, considerando l’aumento dei costi. Si moltiplicano i video pubblicati sui social di persone che versano questi oli nel serbatoio. L’unico contro sarebbe un brutto odore di frittura o di cibo bruciato.
Se è vero che dall’olio di colza si ricava il biodiesel, è necessario sottolineare che quello per uso alimentare, facilmente acquistabile al supermercato, non è trattato. Per far partire i motori è infatti sottoposto, dopo la raffinazione, a processi di transesterificazione che lo rendono utilizzabile come carburante.
L’olio alimentare poteva essere utilizzato, con relativa efficacia, con i vecchi motori diesel. Oggi la situazione si complica perché, con l’avvento di sistemi come il common rail, oggi la combustione avviene in maniera più efficiente ma solo a patto di avere miscele con la giusta viscosità e il più pulite possibile.
Il motore può infatti incepparsi anche dopo pochi utilizzi di oli alimentari, rendendo indispensabili riparazioni anche molto costose, che annullano il risparmio ottenuto ricorrendo a combustibili alternativi e non regolamentati. E proprio l’aspetto legale dovrebbe essere un altro importante deterrente in tal senso.
Multa e carcere per chi usa carburanti diversi da benzina e diesel
Il Testo unico delle disposizioni legislative sulle imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, all’articolo 40, recita che è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, e con la multa dal doppio al decuplo dell’imposta evasa, non inferiore in ogni caso a 7.746 euro, chi compie i seguenti reati.
- Fabbrica o raffina clandestinamente prodotti energetici.
- Sottrae con qualsiasi mezzo i prodotti energetici, compreso il gas naturale, all’accertamento o al pagamento dell’accisa.
- Destina a usi soggetti a imposta o a maggiore imposta prodotti esenti o ammessi ad aliquote agevolate.
- Effettua operazioni di miscelazione non autorizzate dalle quali si ottengono prodotti soggetti a una accisa superiore a quella assolta sui singoli componenti.
- Rigenera prodotti denaturati per renderne più facile ed elusivo l’impiego in usi soggetti a maggiore imposta.
- Detiene prodotti energetici denaturati in condizioni diverse da quelle prescritte per l’ammissione al trattamento agevolato.
- Detiene o utilizza prodotti ottenuti da fabbricazioni clandestine o da miscelazioni non autorizzate.
Insomma, se si utilizza nafta destinata all’uso agricolo o peggio oli alimentari al posto del diesel, non solo si potrebbero creare danni al motore, ma si rischia una multa salata e addirittura la prigione.