Una prima (precaria) intesa ma pur sempre una intesa: dal vertice di Praga dei ministri dell’energia dell‘Ue viene fuori un primo compromesso sul tetto al prezzo del gas, non solo quello importato dalla Russia con Italia e Germania che trovano un punto di caduta comune su un breve testo.
Prezzo del gas, asse Italia-Germania
Toccherà ora alla Commissione europea avanzare una proposta sul price cap entro il vertice dei capi di Stato e di governo, in programma il 20 e 21 ottobre. In particolare, due le opzioni contenute nell’accordo, avanzate all’unanimità dai ministri dell’Unione. La prima è “emendare i riferimenti al Ttf nei contratti di fornitura del gas attraverso misure europee di tipo legale o regolamentare”.
Le due opzioni
L’indice TTF (Title Transfer Facility, questo il nome della piattaforma di Amsterdam) negli ultimi mesi è stato soggetto a fluttuazioni ed effetti speculativi in scia agli effetti del conflitto in Ucraina. Va da sè che eliminare o anche solo ridurre il ruolo dell’indice consentirebbe una maggior stabilità sotto il punto di vista del prezzo. Altra opzione èimporre un tetto o un corridoio di prezzo sul mercato all’ingrosso, creando un meccanismo separato per far combaciare offerta e domanda se il price cap viene raggiunto.
La strada però è ancora tutta in salita visto che nel documento – per entrambe le opzioni indicate – viene riconosciuto che ci sono “opinioni divergenti”.
E Putin minaccia
E proprio a margine dell’intesa arrivano le parole di Vladimir Putin: “Non forniremo energia agli Stati che impongono un tetto ai prezzi dell’energia”, dice il presidente russo intervenuto al forum della Settimana dell’energia russa. Più che un avvertimento, l’ennesima minaccia .
Putin che è tornato anche a parlare di Nord Stream: “scopo dell’atto terroristici contro i gasdotti Nord Stream era quello di minare la sicurezza energetica dell’intero continente. Dietro il sabotaggio, c’è qualcuno che vuole tagliare completamente i legami tra la Russia e l’Ue e così indebolire l’Europa”, ha detto aggiungendo che “Mosca è pronta a fornire gas attraverso la linea del Nord Stream 2“.
“Nice try”, risponde Berlino attraverso la portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann.“La Russia non è più un fornitore affidabile. Già prima dei danni al gasdotto Nord Stream 1, il gas non era più fluito. Non esiste un embargo sul gas russo”.