Cos’è la leva finanziaria? Molte persone che si avvicinano alla finanza cercano maggiori informazioni su questa tipologia di strumento, particolarmente apprezzato e utilizzato da chi fa trading. In questo articolo di QuiFinanza spiegheremo il suo significato, le modalità di funzionamento e i principali vantaggi e rischi della leva finanziaria.
Indice
Leva finanziaria: cos’è?
La leva finanziaria, chiamata anche leverage, è uno strumento che consente di incrementare l’esposizione su un mercato finanziario attraverso un investimento di capitale moderato.
Semplificando, grazie alla leva finanziaria, un investitore può versare una piccola quantità di denaro ed esporsi per una cifra ben più ampia, che viene messa a disposizione dal broker.
È chiaro che un simile strumento possa restituire rendimenti molto più elevati rispetto all’investimento reale, ma nasconde parimenti anche dei rischi molto consistenti, in quanto le perdite verranno calcolate sul capitale di esposizione.
Cos’è l’effetto leva nelle aziende
Nel paragrafo introduttivo abbiamo accennato di come la leva finanziaria sia molto apprezzata da chi fa attività di trading online. Allo stesso tempo il concetto di leva finanziaria può anche essere riferito al debito che un’impresa utilizza per realizzare investimenti e svolgere la propria attività. In tal caso si parla di effetto leva, identificandola come una tecnica di autofinanziamento attraverso la quale si cerca di aumentare il tasso di redditività di un’azienda tramite il ricorso al debito.
Nello specifico l’effetto leva viene identificato nello scostamento tra la redditività economica e l’efficienza patrimoniale. Quando il risultante di questa operazione si rivela più elevato del costo del debito allora si parla di effetto leva positivo, in caso contrario abbiamo un effetto leva negativo.
La leva nel trading: un esempio
Capire perché la leva finanziaria sia molto apprezzata dai trader è molto semplice, basta questo piccolo esempio per comprenderne i motivi.
Supponiamo di avere 10.000 euro da investire. Il nostro interesse si focalizza su un titolo specifico del FTSE MIB nella convinzione che il titolo possa fare il + 10% a una determinata data di scadenza. Se dovessimo investire senza leva, quindi in condizioni normali, il 10% di guadagno sarebbe pari a 1.000 euro, mentre – al contrario – il 10% di perdita sarebbe sempre 1.000 euro.
Se invece la nostra convinzione sulla bontà del titolo è elevata possiamo fare affidamento sulla leva finanziaria. Grazie a questo strumento possiamo scegliere che leva utilizzare e decidere di investire i nostri 1.000 € più altri soldi che ci vengono “prestati” dal broker. Ipotizziamo di scegliere una leva 2:1, una leva che sostanzialmente raddoppia il capitale investito, il quale diventa 20.000 euro.
In questo caso, con il solo investimento reale di capitale di 10.000 euro (ricordiamo, gli altri 10.000 sono “prestati” dal broker), in caso di +10% il nostro guadagno potrà essere di 2.000 euro. Ovviamente lo stesso vale per la perdita, che in caso di -10% sarà sempre di 2.000 euro.
Vantaggi e rischi della leva finanziaria
Analizzando l’esempio precedente è evidente come, grazie alla leva finanziaria, sia possibile aumentare di molto il capitale investito e, di conseguenza, i possibili guadagni o le eventuali perdite. I trader privati sul mercato delle valute possono addirittura impostare una leva finanziaria massima di 30:1, mentre sull’azionario il limite massimo è 20:1.
Quindi, tornando all’esempio, con una leva a 20:1 avremmo potuto, con soli 10.000 euro, esporci per 200.000 euro. In caso di +10% il guadagno sarebbe stato 20.000 euro, così come la perdita in caso di – 10%. È chiaro che la leva è uno strumento da maneggiare con estrema cura perché, laddove presenta ottime possibilità di guadagno, nasconde anche enormi rischi di perdita.
Chi utilizza la leva finanziaria?
Teoricamente la leva finanziaria è uno strumento che può utilizzare qualsiasi investitore che si avvicina al mondo del trading. I mercati che accettano la leva sono diversi, tra tutti spiccano le azioni, il Forex, gli indici, le obbligazioni, le materie prime.
Il consiglio, come sempre, è quello di affidarsi a questo strumento solamente con competenze di trading acquisite, perché per i trader in erba il rischio di trasformare la leva da opportunità a rischio è molto elevato.