La settimana borsistica, complice l’assenza di decisioni delle banche centrali sui tassi di interesse, ha offerto pochi spunti per il settore immobiliare, che sui mercati è sceso in tandem all’andamento generale, in una ottava dominata dalle trimestrali (dove quelle deludenti hanno fatto più rumore di quelle positive). A Piazza Affari sono arrivati alcuni annunci interessanti, come i dati del primo semestre di Aedes e due partnership strategiche per Dotstay. Sul fronte macroeconomico, sono arrivati segnali di debolezza dal mercato statunitense, mentre non c’è stato nulla di rilevante in Europa.
I principali indici
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, dove l’indice STOXX Europe 600 Real Estate ha fatto segnale un -1,4% su base settimanale.
Una performance peggiore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha portato a casa un ribasso del 2,2%, superando anche l’indice di mercato FTSE MIB che ha ceduto circa il 2%.
I titoli immobiliari su Borsa Italiana
Fra le società immobiliari quotate a Pizza Affari, si è registrata una settimana positiva per Aedes, in rialzo di oltre il 5%, Abitare In (+1,8%) e Next Re (+1,3% nonostante la sbandata di venerdì). Poco mossa IGD. Male Risanamento (-3,5%), Brioschi (-4%), Gabetti (-4,8%) e Dotstay (-8%).
Tra gli annunci societari, giovedì sera Aedes ha presentato la semestrale, che si è chiusa con ricavi complessivi pari a 7 migliaia di euro, rispetto a 47 migliaia al giugno 2023, e una perdita del periodo pari a 901 migliaia di euro, a fronte di una perdita di 790 migliaia del 30 giugno 2023. Il CdA si è detto impegnato nel redigere e approvare al più presto un piano industriale che copra il periodo 2024-2028 e che abbia come traguardo la creazione di valore per stakeholders e shareholders, passando attraverso la riduzione dei costi ricorrenti, l’investimento in immobili commerciali a reddito e in operazioni immobiliari opportunistiche, oltre che per il rilancio dell’attività caratteristica di sviluppo immobiliare, anche attraverso la crescita per linee esterne.
Dotstay, società attiva nel settore immobiliare come operatore di relocation e property management per locazioni di medio-lungo termine, ha siglato lunedì partnership strategiche con le società 4Health e SafeActive Consulting. Entrambe le società assistono prestigiosi hotel e strutture ricettive di lusso, con lo scopo di aiutare il management degli alberghi a trovare un alloggio in breve tempo a dipendenti e collaboratori. Dotstay avrà la funzione di ricercare sul mercato, su richiesta dei partner, le migliori soluzioni abitative per i dipendenti in tutto il territorio nazionale, aumentando così i propri immobili in locazione diretta.
I dati macroeconomici
Martedì sono arrivati segnali di debolezza dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti hanno registrato a giugno 2024 un decremento del 5,4%, secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il -0,7% riportato a maggio. Sono state vendute 3,89 milioni di abitazioni rispetto ai 4,11 milioni di maggio e contro i 3,99 milioni di unità previsti dagli analisti.
Mercoledì il Census Bureau degli Stati Uniti ha invece comunicato un altro calo per le vendite di case nuove nel mese di giugno. Il dato ha evidenziato un decremento dello 0,6% a 617 mila unità, rispetto alle 621 mila unità di maggio (dato rivisto da 619 mila) e contro le 639 mila unità stimate dal consensus. Rispetto alle 666 mila unità di giugno 2023 si registra un calo del 7,4%.
Nella stessa giornata è emerso un calo per le domande di mutuo settimanali negli Stati Uniti. Nella settimana al 19 luglio, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario ha registrato un decremento del 2,2%, dopo il +3,9% della settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è salito dello 0,3%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un decremento del 4%. Secondo i dati della Mortgage Bankers Associations (MBA), i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,82% dal 6,87% della settimana precedente.
Le ricerche di mercato
Dopo l’approvazione del decreto salva casa, i mini appartamenti si potranno affittare e vendere con un’altezza di 2,40 metri e una superficie di 28 mq per i bilocali e 20 mq per i monolocali. Uno studio di idealista ha quindi passato sotto la lente di ingrandimento la situazione dei due principali mercati italiani: Roma e Milano. Il primo dato che emerge è che la concentrazione dei mini appartamenti a Roma è circa la metà rispetto a quella che si registra a Milano. Per quanto riguarda i prezzi, il segmento dei mini appartamenti risulta più caro in proporzione rispetto a quello delle abitazioni standard, sia a Roma che a Milano. Anche la domanda di mini appartamenti è sensibilmente superiore rispetto a quella degli alloggi standard, in entrambe le città.
Altri dati interessanti sono arrivati dall’Osservatorio Crowdinvesting School of Management Politecnico di Milano. Gli ultimi 12 mesi hanno segnato un nuovo passo indietro nel mercato del crowdinvesting in Italia, soprattutto per la parte equity (-25,5%): si salvano il comparto dei minibond (+34,5%), che addirittura supera il segmento del lending non immobiliare, e quello immobiliare (+7,2%), che non conosce crisi. Scendendo nei dettagli, emerge che l’industria del real estate crowdfunding negli ultimi 12 mesi è stata “fondamentale nel sostenere il mercato del crowdinvesting in Italia”. Tipicamente si tratta di progetti di breve-medio termine che mirano a riqualificare, o realizzare ex novo, e successivamente cedere proprietà immobiliari: il crowdfunding ha un importante ruolo di boost nel finanziamento iniziale grazie alla rapidità di raccolta e all’assenza di garanzie reali. I progetti finanziati nell’ultimo anno in questo comparto hanno raccolto 191,56 milioni di euro, +7,2% rispetto al periodo precedente.