Immobiliare: settimana debole in Borsa nonostante taglio BCE

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

Pubblicato: 14 Dicembre 2024 09:00

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Redazione

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Seduta debole per il settore immobiliare europeo in Borsa, nonostante il taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Banca centrale europea (BCE), anche perché la quarta sforbiciata dell’anno era ampiamente attesa. Ciò si nota anche dal fatto che nelle ultime tre settimane i tassi Euribor e i tassi Eurirs hanno registrato variazioni negative, guidati proprio dalla prospettiva (poi concretizzatasi nella riunione del 12 dicembre) di un nuovo taglio dei tassi ufficiali. La scelta di una riduzione di 25pb è stata assunta dalla BCE sulla base di valutazioni aggiornate in merito alle prospettive di inflazione, all’intensità della trasmissione degli impulsi di politica monetaria e alla dinamica della crescita.

Facile.it ha stimato che, con l’Eurotower che ha sforbiciato di 25 punti base, la rata di un mutuo variabile standard dovrebbe scendere di circa 18 euro nei prossimi mesi, passando dagli attuali 682 euro a 664 euro. Da inizio 2024 ad oggi la rata di un mutuo standard è scesa di 66 euro, passando da 748 euro a 682 euro, ancora molto lontana dai valori di inizio 2022, quando era pari ad appena 456 euro.

La continua riduzione del costo del denaro stava comunque iniziandosi a vedere nel settore immobiliare italiano, che secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo “mostra segni di miglioramento, visibile nella ripresa delle compravendite nella seconda parte dell’anno in concomitanza con l’avvio del taglio dei tassi da parte della BCE”. Si tratta di movimenti non eclatanti ma comunque in grado di decretare l’avvenuto superamento della fase più critica, con il 2024 che si avvia a chiudere infatti con transazioni residenziali in recupero nel 2° semestre, che portano il dato annuale sullo stesso livello del 2023.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha fatto segnare un -2,8% su base settimanale, peggiore del -0,5% dello Stoxx Europe 600.

Una performance nettamente migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha guadagnato il 9% su base settimanale, sovra-performando significativamente l’indice FTSE MIB che ha chiuso la settimana con un rialzo dell’1%.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Risanamento (+25%, che sta tentando un’inversione dopo i cali degli ultimi mesi), seguita da Brioschi (+12%) e IGD (+8%), Gabetti (+6%). Le peggiori performance, invece, sono quelle di Next Re (-2%). Variazioni più contenute per Aedes (+1%)e Abitare In (+1%).

Spunti sul business sono arrivati da AbitareIn, società milanese leader nello sviluppo residenziale e quotata su Euronext STAR Milan, che ha chiuso il bilancio al 30 settembre 2024 con ricavi consolidati pari a 74,8 milioni di euro (116,3 milioni di euro al 30.09.2023), EBITDA consolidato pari a 17,1 milioni di euro (35 milioni di euro al 30.09.2023), utile netto consolidato di spettanza del gruppo pari a 5,8 milioni di euro (24,3 milioni di euro al 30.09.2023). L’indebitamento finanziario netto consolidato è pari a 89,1 milioni di euro (38,5 milioni di euro al 30.09.2023). “I risultati di questo esercizio, come noto, risentono fortemente del blocco dell’urbanistica e dell’edilizia nel Comune di Milano – ha commentato il presidente Luigi Gozzini – Siamo in attesa di vedere confermata l’approvazione della norma di interpretazione autentica inappropriatamente definita come “Salva Milano“, e di capire quali saranno gli effetti e le tempistiche per la ripartenza di un intero settore colpito”.

I dati macroeconomici

L’unico spunto macroeconomico è arriva dagli Stati Uniti, dove sono risultate in aumento le domande di mutuo settimanali: l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario ha registrato un incremento del 5,4%, dopo il +2,8% della settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è balzato del 27,2%, mentre quello relativo alle nuove domande è risultato in calo del 4%. Lo ha reso noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono diminuiti al 6,67% dal 6,69% precedente.

Gli studi di settore

Con la chiusura dell’anno alle porte, si analizzano i principali trend del mercato immobiliare nel 2025. Secondo CENTURY 21 Italia, la branch italiana del colosso USA di real estate, nel residenziale torneranno a salire i prezzi e sono previsti fino a 5 punti percentuali in più nel 2025 rispetto al 2024, ma solo nelle grandi città, mentre il mercato è stabile o cresce poco nel resto d’Italia. Continueranno a crescere i prezzi anche delle locazioni turistiche, in linea con quanto accaduto nel post pandemia. Crescita forte dei magazzini logistici, i cui prezzi potranno salire fino al 10% sull’anno precedente, grazie alla spinta dell’ecommerce che, dopo aver rivoluzionato le modalità di acquisto dei prodotti, si prepara a fare il boom anche negli spazi cittadini.

Per quanto riguarda le feste natalizie, tra le mete di montagna più rinomate in Italia Cortina d’Ampezzo è quella maggiormente richiesta dai Paperoni in cerca di una casa di lusso in cui trascorrere le vacanze. La celebre località sciistica veneta si aggiudica infatti circa il 40% delle preferenze totali, nonostante sia, tra quelle analizzate, anche quella in cui i prezzi per acquistare immobili di pregio sono più alti, pari a circa 16.000 euro/mq di media, con una crescita intorno al 10% rispetto al 2023. È quanto evidenziato da uno studio di LuxuryEstate.com, il portale immobiliare leader nel settore del lusso e partner di Immobiliare.it, secondo cui la seconda città più richiesta, con il 26,5% della domanda complessiva, è Courmayeur, che però presenta prezzi al metro quadro decisamente più bassi, intorno ai 10.000 euro, addirittura in diminuzione del 4% circa nel confronto con il 2023.

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