Il 2024 si sta rivelando un anno difficile per Chiara Ferragni e il suo impero imprenditoriale. I dati economici indicano un crollo delle vendite. Gli azionisti esprimono frustrazione in merito a come è stata gestita la crisi e sembra che nessuno abbia mosso un dito. Dopo lo scandalo del “pandoro-gate” sono tante le domande sul futuro della società e l’assenza di bilanci ufficiali non rassicurano.
Fenice crolla nel 2024: gli effetti del pandoro-gate
Pasquale Morgese, azionista al 27,5% di Fenice Srl, ha dichiarato che il business nel 2024 è crollato drammaticamente, ma anche che “in questi mesi nessuno ha mosso un dito”. Con la holding Sisterhood e Fenice, società chiave nella galassia Ferragni, che non hanno ancora pubblicato i bilanci del 2023, la situazione appare allarmante. Morgese ha aggiunto: “Io ho investito 12 anni della mia vita in questa società che da quasi un anno, da quando è scoppiato il ‘pandoro-gate‘, è bloccata”.
Per affrontare questa impasse, l’assemblea dei soci di lunedì 28 ottobre ha nominato Claudio Calabi come nuovo amministratore unico della società. Morgese ha sottolineato che Calabi avrà un compito impegnativo, “però nella sua carriera ha avuto problematiche ben maggiori da risolvere e ci è sempre riuscito benissimo. Spero faccia lo stesso lavoro anche su Fenice”.
La nomina è avvenuta all’unanimità, e Morgese ha commentato la necessità di discontinuità nella gestione (in riferimento al passo indietro di Chiara Ferragni), dicendo: “Abbiamo spinto per trovare una soluzione diversa rispetto al passato perché vedevamo una società in stallo”.
Calabi chiamato a far rinascere la società
La crisi reputazionale di Chiara Ferragni è stata esacerbata dallo scandalo legato ai panettoni Balocco, che ha portato a indagini per truffa aggravata. Morgese in un’intervista ha spiegato che gli amministratori non hanno previsto uno scenario per il 2024, confermando quanto si sospettava:
Era una società ferma, bloccata, dove nessuno dava istruzioni ai collaboratori sulla direzione da intraprendere.
“Il risultato negativo me lo aspetto nel 2024, perché il ‘pandoro-gate’ è scoppiato un po’ prima di Natale”, ha aggiunto Morgese. Con i conti che attendono ancora il via libera per il bilancio 2023, la preoccupazione è palpabile. La figura di Ferragni, che ha attratto investimenti e aumentato il valore di Borsa delle società partner, è ora vista con crescente scetticismo (al contrario di Fedez, la cui azienda DOOM ha visto crescere i guadagni). Morgese ha conclusione spiegando che “il tempo è poco e bisogna correre, altrimenti il 2024 finirà senza che nessuno abbia mosso un dito per provare a fare qualcosa”.
In crisi, ma senza numeri: in attesa dei bilanci
I conti del bilancio 2023, che dovrebbero essere pubblicati a breve, sono attesi con grande interesse. Nel 2022, Fenice aveva registrato ricavi per 14,2 milioni di euro, mentre Tbs Crew aveva raggiunto 14,6 milioni.
I numeri per il 2024 saranno inevitabilmente in peggioramento. A pesare la cancellazione di contratti importanti. Sempre Morgese spiega: “Gli amministratori con questo immobilismo hanno solamente aspettato gli eventi e quasi tutti i licenziatari hanno rimesso i loro contratti, tranne due”.
L’imprenditore ha però espresso fiducia nel rilancio del brand: “Nella vita nulla è impossibile”. Ha però ribadito la necessità di agire rapidamente. “Noi, oltre a essere soci, abbiamo la licenza per le calzature e non abbiamo ancora mollato. Sulla carta potremmo farlo anche noi, ma cercheremo di lottare con i denti fino all’ultimo per cercare di portare beneficio alla società”.