Il ministero dell’Università e della Ricerca ha approvato un nuovo decreto che riforma le università telematiche in Italia. La misura prevede un aumento dei professori per i corsi online e il ritorno degli esami in presenza, con alcune deroghe per situazioni particolari. Gli atenei dovranno garantire una formazione di qualità, indipendentemente dalla modalità di erogazione dei corsi. Il decreto stabilisce anche la modalità sincrona per almeno il 20% delle attività didattiche. Le novità entreranno in vigore con la presentazione della nuova offerta formativa, prevista per dicembre.
Corsi online ma con più professori: assunzioni in arrivo
Una delle novità più rilevanti riguarda l’aumento del numero di professori strutturati necessari per i corsi che si svolgono prevalentemente o integralmente a distanza. Precedentemente, la legge stabiliva un rapporto di 75 studenti per docente per i corsi nelle discipline scientifiche e di 100 studenti per quelli umanistici.
Con il nuovo decreto, i numeri sono stati raddoppiati: ora ci sarà un professore ogni 150 studenti per i corsi scientifici e un professore ogni 200 studenti per quelli umanistici. L’obiettivo è chiaro: garantire agli studenti un insegnamento di alta qualità, anche quando il corso viene erogato online, equiparando l’esperienza il più possibile all’università tradizionale in presenza.
Il decreto stabilisce inoltre che i docenti strutturati dovranno essere assunti per avviare i corsi che prevedono modalità telematiche, prevalentemente o completamente online. Questo aumento è stato ritenuto necessario per rispondere alle richieste degli studenti e degli stessi atenei, che hanno visto un incremento della domanda di corsi a distanza, soprattutto dopo la pandemia. Le nuove assunzioni entreranno in vigore con la nuova offerta formativa, che dovrà essere presentata entro il 13 dicembre 2024, mentre per i corsi già avviati, gli atenei avranno tempo fino alla conclusione del nuovo ciclo 2024/25 per adeguarsi ai nuovi parametri.
Torna l’esame in aula: come cambiano le regole
Il ritorno degli esami in presenza è uno degli aspetti più discussi e significativi di questo decreto. Nonostante l’espansione della didattica a distanza, il decreto stabilisce che gli esami dovranno essere svolti in presenza, in linea con le tradizioni universitarie italiane.
Sono comunque previste delle deroghe per situazioni eccezionali, come emergenze sanitarie o la necessità di adattamenti per studenti con disabilità accertata. Le università dovranno adeguarsi a questa disposizione, ma i regolamenti ateneo per ateneo potranno stabilire le modalità specifiche di applicazione.
Le università saranno obbligate a garantire che le modalità di svolgimento degli esami siano in linea con le nuove normative, ma eventuali modifiche future potrebbero essere apportate sulla base dei mutamenti tecnologici. Se la tecnologia permetterà di svolgere gli esami in modalità online, il decreto prevede che si possa intervenire con un ulteriore provvedimento per regolare queste modalità.
Inoltre, il dl stabilisce che almeno il 20% delle attività didattiche debba essere svolto in modalità sincrona, cioè in tempo reale, per favorire l’interazione diretta tra studenti e docenti. Anche in questo caso, l’approccio è pensato per garantire una qualità formativa che vada oltre la mera trasmissione di contenuti e che favorisca anche il confronto diretto, come avverrebbe in una lezione in aula.