Codacons invoca la Corte dei Conti contro Amadeus: format sul Nove accusato di “danno erariale”

Il Codacons ha invocato l'intervento della Corte dei Conti sul format condotto da Amadeus sulla rete Nove

Pubblicato: 4 Settembre 2024 12:28

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’associazione dei consumatori Codacons ha sollecitato un intervento della Corte dei Conti sul format che sarà condotto a partire dalla prossima settimana da Amadeus sulla rete Nove, di proprietà di Warner Bros. Discovery. Il programma si intitolerà “Chissà chi C’è” e assomiglierà molto a “I Soliti Ignoti”, che andava in onda sulla Rai condotto proprio dall’ex presentatore del Festival di Sanremo.

Secondo il Codacons alcuni elementi, in particolare la presenza del “Parente Misterioso” ricadrebbero sotto la proprietà della Rai che detiene i diritti per la trasmissione del format in Italia. Amadeus è passato al Nove insieme ad altre figure di alto profilo che hanno recentemente lasciato le reti pubbliche italiane alla scadenza dei rispettivi contratti.

Il Codacons invoca l’intervento della Corte dei Conti contro Amadeus

L’associazione dei consumatori Codacons ha richiesto un’intervento della Corte dei Conti a seguito della pubblicazione di un video da parte del conduttore Amadeus che annuncia l’inizio della trasmissione da lui presentata “Chissà chi C’è”. Il format di intrattenimento è molto simile al programma I Soliti Ignoti, che lo stesso Amadeus conduceva in Rai fino alla scorsa stagione televisiva.

“Vogliamo capire se sia legittimo che un conduttore, in questo caso Amadeus, porti con se su un’altra rete televisiva un format di cui la Rai sembrerebbe detenere la proprietà già dal 1991, quando il quiz tv fu ideato e presentato alla rete da Gianni Ippoliti, come riportato da diversi articoli di stampa dell’epoca” ha dichiarato all’agenzia di stampa AdnKronos il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

“Il passaggio di un format che caratterizzava da anni il palinsesto Rai in favore di una rete privata danneggia sia i cittadini, privandoli come telespettatori Rai di una trasmissione molto seguita, sia la rete di Stato che non potrà contare sugli introiti pubblicitari garantiti dal programma. Una vicenda francamente incomprensibile, e per la quale chiediamo l’intervento della Corte dei Conti affinché verifichi eventuali danni erariali, considerato che la rete è finanziata da cittadini attraverso il canone”, ha poi continuato Rienzi.

Il passaggio di Amadeus dalla Rai al Nove

Al momento né Amadeus né Warner Bros. Discovery Italia, il gruppo editore del Nove, hanno risposto alle accuse presentate dal Codacons. Amadeus è stato uno dei presentatori più importanti a firmare un contratto con il Nove al termine del suo impiego in Rai, conclusosi con il successo dell’ultimo Festival di Sanremo, da lui condotto.

Un passaggio simile a quello effettuato da Fabio Fazio soltanto un anno prima. Il conduttore aveva portato sul Nove il suo programma che da anni rappresentava uno degli eventi di punta delle serate del fine settimana in Rai, “Che Tempo Che Fa”, ottenendo risultati record per la rete privata.

A differenza dell’addio di Fazio però, Amadeus sarebbe stato corteggiato per lungo tempo dalla Rai che avrebbe fatto “Sforzi sostanziali per trattenermi”, come dichiarato dallo stesso conduttore.

Queste assunzioni sono parte di un progetto di espansione del canale generalista di Warner Bros. Discovery, Nove. Ad oggi i canali del gruppo, 16 in tutto sul digitale terrestre, hanno in media il 9% di share. Un dato molto basso rispetto a quello di Rai e Mediaset, ma in rapida crescita.

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