L’Agcom multa un bagarino, sanzione da 675mila euro a una persona fisica

Bagarino digitale nel mirino dell’Agcom: per la prima volta in Italia a una persona fisica è stata comminata una maxi-multa da 675mila euro per secondary ticketing illegale

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La musica è finalmente cambiata per i bagarini in Italia: per la prima volta l’Agcom ha multato un singolo individuo, sanzionandolo con la cifra record di 675.000 euro per attività di secondary ticketing, la pratica (illegale) di comprare migliaia di biglietti di concerti, partite e spettacoli per poi rivenderli a prezzi gonfiati, a volte del doppio, del triplo o anche di più.

La decisione è stata presa dal Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il 30 luglio, al termine di un’indagine avviata dal Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria della guardia di finanza.

Il sistema di rivendita dei biglietti

Secondo quanto ricostruito dalle autorità l’uomo, originario di Bologna, avrebbe acquistato almeno 15.000 biglietti per 90 eventi tra gennaio 2022 e marzo 2023 sfruttando una rete di complici per eludere i limiti imposti dalle piattaforme di vendita primaria. In totale sarebbero stati utilizzati almeno 34 account distinti, con un’operazione frazionata ma costante che ha permesso l’accaparramento massiccio dei biglietti.

I biglietti, una volta ottenuti, venivano poi rivenduti online principalmente attraverso la piattaforma Viagogo, spesso a prezzi fino al triplo del valore iniziale. L’operazione avrebbe così generato un danno per i consumatori, per lo Stato a causa delle imposte non riscosse e degli organizzatori degli eventi.

Bagarinaggio digitale vietato in Italia

In Italia il bagarinaggio digitale è vietato dal 2016, con sanzioni amministrative comprese tra 5.000 e 180.000 euro per singola violazione.

Nel caso specifico, Agcom ha ritenuto di applicare la multa massima per ciascuna condotta, moltiplicandola per il numero di operazioni contestate e arrivando a un totale di 675.000 euro. Fino ad oggi, le sanzioni erano state indirizzate esclusivamente a piattaforme e siti esteri coinvolti nella rivendita illecita. Ma questa è la prima volta che l’Autorità colpisce direttamente una persona fisica.

Il generale Crescenzo Sciaraffa, comandante del Nucleo speciale della guardia di finanza che ha coordinato l’indagine, ha spiegato che l’operazione è partita dal monitoraggio dei flussi di vendita dei biglietti soprattutto di Blanco e dei Coldplay. L’analisi informatica ha evidenziato comportamenti anomali nell’acquisto di biglietti, con singoli soggetti che acquistavano centinaia di ticket per evento. Da qui è emersa la rete di bagarinaggio digitale, con il “super-bagarino” come regista dell’intera operazione. Le piattaforme di vendita legale, ha specificato il generale raggiunto da Repubblica, sono state collaborative.

“Stavolta noi segnaliamo Viagogo all’Agcom forti del Regolamento europeo Dsa“, ha raccontato il generale al quotidiano.

Ipotesi ricorso

Il soggetto sanzionato ha la facoltà di presentare ricorso al Tar e al Consiglio di Stato. In caso di conferma della multa, la guardia di finanza ha già chiarito che l’importo dovrà essere corrisposto fino all’ultimo euro, con eventuale pignoramento o fallimento della società collegata all’individuo inadempiente.

Il Parlamento ha recentemente introdotto norme più severe: per quanto riguarda le società, dal 2025 chi non paga le sanzioni per secondary ticketing potrà subire l’oscuramento del proprio sito in Italia.

“Ottima notizia!”, esulta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Il quale, però, constata che la situazione “resta vergognosa”. Dona puntualizza che il fenomeno prosegue nonostante la prima denuncia dell’associazione risalga ormai “al lontano febbraio del 2016, quasi 10 anni fa”.

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