Dove vedere la Champions League, pacchetto unico streaming in Europa

UEFA e Relevent Sports preparano nuove strategie per i diritti TV della Champions League 2027-2030: più streaming e pacchetti unici

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

La Champions League 2025/26 è appena iniziata, ma la UEFA guarda già avanti al prossimo ciclo di diritti televisivi per il triennio 2027-2030. L’obiettivo è valorizzare ulteriormente il torneo più prestigioso a livello di club, in un contesto mediatico sempre più influenzato dallo streaming. Un primo cambiamento è già evidente: la UEFA ha affidato la commercializzazione dei diritti televisivi della Champions a Relevent Sports, società statunitense guidata da Stephen M. Ross, proprietario dei Miami Dolphins. Questa scelta segna la fine della lunga collaborazione esclusiva con Team Marketing, che per anni aveva gestito le vendite per conto della UEFA. Relevent, già attiva nel settore con la FIFA, punta a rivolgersi principalmente alle grandi piattaforme di streaming.

La situazione attuale

Nel triennio in corso (2024-2027) i diritti sono detenuti, in Italia, da Sky, che paga circa 220 milioni di euro all’anno, mentre Amazon Prime Video ha acquisito per 80 milioni la miglior partita del mercoledì. In Francia, Canal+ ha l’esclusiva per 480 milioni a stagione, cifra aumentata del 25% rispetto al ciclo precedente. Complessivamente, la UEFA incassa poco meno di 5 miliardi di euro annui dai diritti della Champions League.

L’obiettivo è crescere

La riforma della competizione, che prevede un numero maggiore di partite, rappresenta un’occasione per incrementare gli introiti. Con Relevent Sports, la UEFA punta a massimizzare i ricavi introducendo nuove modalità di vendita. Secondo quanto anticipato da fonti di settore, l’obiettivo è attrarre i colossi digitali come Prime Video, Apple TV, YouTube, Netflix e DAZN, rafforzando il legame tra calcio e piattaforme streaming. Due le ipotesi principali allo studio:

L’ascesa delle piattaforme streaming

Queste strategie si basano sulla crescita costante dello streaming. Le piattaforme hanno rafforzato i propri ricavi anche grazie agli abbonamenti che includono pubblicità. L’esempio più significativo arriva da YouTube: nel 2024, negli Stati Uniti, ha raggiunto il 12,8% di share sui televisori connessi e ha generato 36 miliardi di dollari in pubblicità, superando i quattro principali network televisivi americani messi insieme. Forte di queste risorse, YouTube ha già avviato trattative per acquisire i diritti di sport di grande richiamo negli Stati Uniti e mira ad espandere la propria influenza anche in Europa. Nel mercato europeo, la Champions League resta il prodotto sportivo più attrattivo.  La UEFA intende sfruttare questo momento per consolidare la competizione come principale evento sportivo globale trasmesso in streaming, garantendo al tempo stesso maggiori premi ai club partecipanti. L’eventuale vendita dei diritti in blocco su cinque Paesi a un’unica piattaforma dovrà rispettare le norme europee sulla concorrenza. Gli uffici legali di UEFA e Relevent Sports stanno già valutando modalità e strumenti per evitare violazioni e assicurare la conformità alle regole del mercato unico.

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