L’antivirale Covid di Pfizer ora in farmacia: come averlo gratis

Finalmente anche il Covid si può curare a casa. A partire dal 21 aprile, infatti, anche i medici di medicina generale possono prescrivere il farmaco antivirale Paxlovid

Pubblicato: 22 Aprile 2022 13:59

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Redazione

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Finalmente anche il Covid si può curare a casa. A partire dal 21 aprile, infatti, anche i medici di medicina generale possono prescrivere il farmaco antivirale Paxlovid di Pfizer, a base di nirmatrelvir/ritonavir, per il trattamento precoce del Covid.

Chi può prendere Paxlovid

Il farmaco antivirale orale di Pfizer, una combinazione di compresse di nirmatrelvir e ritonavir, è fortemente raccomandato per i pazienti con Covid non grave che sono a più alto rischio di sviluppare malattie gravi e ospedalizzazione, come pazienti non vaccinati, anziani o immunosoppressi.

Questa raccomandazione si basa su nuovi dati provenienti da due studi randomizzati controllati che hanno coinvolto 3078 pazienti. I dati mostrano che il rischio di ospedalizzazione si riduce dell’85% a seguito di questo trattamento. In un gruppo ad alto rischio, cioè dove oltre il 10% è a rischio di ricovero, questo si traduce in 84 ricoveri in meno ogni 1000 pazienti.

Paxlovid è indicato per il trattamento di pazienti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad elevato rischio di progressione a Covid severo, come ad esempio i pazienti affetti da patologie oncologiche, malattie cardiovascolari, diabete mellito non compensato, broncopneumopatia cronica e obesità grave.

Mentre è stato scoperto un po’ incredibilmente che di Covid si muore di più in due giorni precisi (qui vi abbiamo spiegato perché), il trattamento deve essere iniziato il più precocemente possibile, e comunque entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi.

Come funziona la prescrizione del medico di base

La prescrizione del farmaco richiede comunque sempre un’anamnesi farmacologica preventiva, per escludere la presenza di eventuali interazioni con farmaci assunti contemporaneamente dal paziente.

La prescrizione da parte del medico di medicina generale avviene mediante la compilazione di un piano terapeutico, che al momento è cartaceo e ma che sarà informatizzato nell’arco di alcune settimane, per verificare eventuali interazioni con altri farmaci che potrebbero risultare incompatibili.

Con la ricetta del medico di medicina generale il paziente può ritirare il farmaco direttamente in farmacia, gratuitamente e senza aggravi per il SSN. La distribuzione alla rete delle farmacie, tramite la cosiddetta distribuzione per conto, avverrà gratuitamente da parte di farmacisti e grossisti, grazie a un Protocollo d’intesa tra Ministero della salute, AIFA e rete delle farmacie (Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite) e dei distributori farmaceutici (Federfarma Servizi e A.D.F.).

Rimane comunque possibile la prescrizione da parte di tutti i centri specialistici Covid individuati dalle Regioni. Questa modalità potrà garantire l’accesso al farmaco nella fase di attivazione della distribuzione da parte delle farmacie al pubblico, come pure nel caso in cui la distribuzione da parte delle farmacie fosse temporaneamente non disponibile.

Anche l’OMS raccomanda il farmaco, ma ecco i problemi

Mentre nuovi sintomi vengono sempre più spesso associati al “nuovo” Covid, proprio in questi giorni anche l’OMS ha formulato una forte raccomandazione per nirmatrelvir e ritonavir, venduti con il nome di Paxlovid, per i pazienti Covid lievi e moderati a più alto rischio di ricovero ospedaliero, definendola la migliore scelta terapeutica per i pazienti ad alto rischio fino ad oggi.

Tuttavia, la disponibilità, la mancanza di trasparenza dei prezzi negli accordi bilaterali stipulati dal produttore e la necessità di test tempestivi e accurati prima della somministrazione stanno trasformando questo medicinale salvavita in una sfida importante per i Paesi a basso e medio reddito.

Un ostacolo per i Paesi a basso e medio reddito è che il medicinale può essere somministrato solo mentre la malattia è nelle sue fasi iniziali. Ma per fare questo servono test tempestivi e accurati. I dati raccolti purtroppo mostrano che il tasso medio giornaliero di test nei Paesi a basso reddito è di ben un ottantesimo rispetto a quelli ad alto reddito.

Il miglioramento dell’accesso ai test e alla diagnosi precoci nelle strutture di assistenza sanitaria primaria sarà quindi la chiave per l’introduzione globale di questo trattamento. Non a caso è forte la preoccupazione che, come successo con i vaccini, i Paesi a basso e medio reddito vengano nuovamente esclusi dal trattamento (qui come sono cambiati i sintomi Covid con la variante Omicron 2).

L’OMS ha denunciato anche che la “mancanza di trasparenza” da parte di Pfizer sta rendendo difficile per le organizzazioni sanitarie pubbliche ottenere un quadro accurato della disponibilità del medicinale, quali Paesi sono coinvolti in accordi bilaterali e quanto stanno pagando.

Il nodo dei farmaci generici anti-Covid

Non solo. Un accordo di licenza stipulato da Pfizer con il Medicines Patent Pool limiterebbe il numero di nazioni che possono beneficiare della produzione generica del medicinale.

Il prodotto originario, venduto con il nome Paxlovid, è stato incluso nel cosiddetto elenco di prequalificazione dell’OMS, ma i farmaci generici non sono ancora disponibili. Diverse aziende di medicinali generici, molte delle quali sono coperte dall’accordo di licenza tra Medicines Pool e Pfizer, ne stanno discutendo, ma potrebbe volerci molto tempo per conformarsi agli standard internazionali in modo da poter fornire il medicinale a livello internazionale.

L’OMS raccomanda pertanto caldamente a Pfizer di rendere più trasparenti i suoi prezzi e gli accordi e di ampliare l’ambito geografico della sua licenza con il Medicines Patent Pool in modo che più produttori generici possano iniziare a produrre questo medicinale e renderlo disponibile più velocemente a prezzi accessibili.

Le novità sul remdesivir

Insieme alla forte raccomandazione per l’uso di nirmatrelvir e ritonavir, l’OMS ha anche aggiornato la sua raccomandazione su remdesivir, l’altro medicinale antivirale usato per la cura del Covid.

In precedenza, l’OMS aveva suggerito l’uso del remdesivir in tutti i pazienti Covid indipendentemente dalla gravità della malattia, per vie delle prove in quel momento che mostravano scarsi effetti o nessun effetto sulla mortalità.

A seguito della pubblicazione di nuovi dati da uno studio clinico che esamina l’esito del ricovero in ospedale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece aggiornato la sua raccomandazione, spiegando che ora l’uso di remdesivir è consigliato in pazienti con Covid lieve o moderato che sono ad alto rischio di ricovero. La raccomandazione per l’uso di remdesivir nei pazienti con Covid grave o critico è attualmente in fase di revisione.

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