Ritirata trippa bovina congelata per rischi chimici: quali sono i lotti

Il ministero della Salute ha pubblicato un richiamo per un prodotto: trippa bovina. Il rischio è definito di natura "chimica"

Pubblicato: 26 Luglio 2024 18:12

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Il ministero della Salute, nella sua funzione di monitoraggio dei prodotti che mettono a rischio la salute, ha richiamato ancora un prodotto. Si tratta di diversi lotti di trippa bovina del marchio Caisa Alimentare.

I rischi legati al consumo sono infatti alti. Non a caso nella nota si può leggere l’avvertenza di non consumo per il rischio di gravi lesioni al sistema digerente. La trippa bovina richiamata presenta infatti un rischio chimico: pH maggiore di 11.

Richiamo per trippa bovina: rischio chimico

Con la nota del 25 luglio il ministero della Salute (presente anche sull’app dedicata) ha deciso il richiamo di diversi lotti di trippa bovina. Si tratta dei prodotti del marchio Caisa Alimentare.

Il produttore e il marchio di identificazione dello stabilimento è Caisa Alimentare S.r.l, mentre il nome commerciale del prodotto è Trippa bovina congelata. Lo stabilimento è identificato con la sigla ed è in via Augusto Righi n.1 (PI). Il marchio di identificazione dello stabilimento è: ITS5L51.

Per identificare al meglio i prodotti sotto richiamo si può controllare i vari lotti accusati:

La trippa bovina, che presenta un’etichetta bianca con le scritte su una busta trasparente, ha fatto scattare l’allarme per via di un livello di pH troppo elevato. Il richiamo, previsto dalla data 25 luglio 2024 in merito al prodotto con diverse date di scadenza, ha un’avvertenza.

Nella nota si legge: “Non ingerire il prodotto: rischio di gravi lesioni al sistema digerente”.

Altri elementi per riconoscere il prodotto sono proprio le date di scadenza, ovvero:

Cosa succede se si mangia un prodotto con pH maggiore di 11?

Mangiare un prodotto richiamato dal Ministero della Salute per “rischio chimico” (un altro è stato quello per delle patatine), in particolare per un possibile pH maggiore di 11, può essere estremamente pericoloso per la salute.

Un pH maggiore di 11 infatti indica un’alta alcalinità, che può causare irritazioni e ustioni alla bocca, alla gola, all’esofago e allo stomaco.

Il consumo può portare a dolore intenso, gonfiore e potenzialmente a danni ai tessuti. Può inoltre provocare nausea, vomito, diarrea e dolori addominali, che sono una reazione del corpo per cercare di eliminare la sostanza nociva.

Se ingerito in quantità significative, un prodotto con un pH così elevato può causare danni sistemici più gravi, influenzando negativamente il funzionamento di organi come i reni e il fegato. In caso di inalazione accidentale durante il consumo, infine, potrebbero verificarsi problemi respiratori, tra cui difficoltà respiratorie e infiammazioni delle vie respiratorie.

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