Esselunga richiama le sue uova per sospetta contaminazione microbiologica

Esselunga richiama 4 lotti di uova Smart per sospetta contaminazione microbiologica. I consumatori devono restituirle al negozio per rimborso o sostituzione

Pubblicato: 26 Agosto 2024 22:52

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Esselunga ha diffuso un avviso rivolto ai propri clienti in cui comunica il richiamo di quattro lotti di uova fresche medie a marchio Smart. La decisione è stata presa a seguito di una possibile contaminazione microbiologica, e rappresenta una misura precauzionale per salvaguardare la salute dei consumatori. L’azienda ha invitato tutti coloro che hanno acquistato queste uova a non consumarle e a riportarle presso il punto vendita di acquisto.

I lotti ritirati e le scadenze

Il richiamo interessa nello specifico quattro lotti di uova, prodotte da Gesco S.c.a. con sede a Spirano (Bergamo), confezionate in scatole da dieci pezzi e contrassegnate dai seguenti codici:

Questi prodotti sono stati distribuiti attraverso la rete dei punti vendita Esselunga, e i clienti possono restituirli al supermercato dove sono stati acquistati per ottenere un rimborso o una sostituzione.

Indicazioni per i consumatori

Per garantire un adeguato supporto informativo, Esselunga ha reso disponibile il numero verde 800-216653, attivo per fornire tutte le informazioni necessarie in merito al richiamo. Il consiglio è quello di evitare il consumo delle uova dei lotti indicati, riportandole in negozio il prima possibile. Il rimborso verrà gestito direttamente al momento della restituzione del prodotto, senza la necessità di presentare lo scontrino di acquisto.

Potenziali rischi legati alle contaminazioni microbiologiche

Sebbene il comunicato ufficiale non entri nei dettagli specifici sulla natura della contaminazione, è noto che le uova possono essere vulnerabili a diversi tipi di agenti microbiologici. Tra i più comuni vi sono batteri come la Salmonella, la Listeria monocytogenes, lo Staphylococcus aureus e i coliformi fecali, tutti in grado di provocare gravi infezioni alimentari. La struttura porosa del guscio dell’uovo facilita la penetrazione di batteri, specialmente quando le uova non vengono gestite correttamente durante il trasporto e la conservazione.

Buone pratiche per conservare le uova a casa

La sicurezza alimentare è un tema centrale non solo per le aziende, ma anche per i consumatori finali. Per ridurre il rischio di contaminazioni, è fondamentale conservare le uova in frigorifero, mantenendo una temperatura costante. Nei supermercati, le uova sono solitamente esposte a temperatura ambiente per evitare che gli sbalzi termici durante il trasporto provochino crepe nel guscio, che potrebbero favorire l’ingresso di agenti patogeni.

Un’altra raccomandazione è quella di non consumare uova con il guscio lesionato e di evitare preparazioni che lascino parti crude. La cottura completa delle uova riduce notevolmente il rischio di infezioni. Nel caso si debbano utilizzare uova crude, come in alcune ricette dolciarie, è preferibile optare per uova freschissime, possibilmente entro la prima settimana dalla deposizione.

Il codice identificativo sulle uova: come leggerlo

Le uova in commercio sono contrassegnate da un codice identificativo che consente di risalire all’origine del prodotto e al tipo di allevamento delle galline. Il primo numero del codice indica la modalità di allevamento: lo 0 si riferisce alla produzione biologica, l’1 all’allevamento all’aperto, il 2 a terra e il 3 in gabbia. Le due cifre successive indicano il Paese di origine (con It che identifica l’Italia), mentre i numeri rimanenti forniscono informazioni sul comune di produzione, la provincia e lo specifico allevamento in cui sono state deposte le uova.

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