Meloni in calo nei sondaggi politici nonostante la fiducia, Pd ancora lontano

I sondaggi indicano che continua ad accorciarsi la distanza tra i primi partiti di centro-destra e di centro-sinistra, ma cosa accadrebbe oggi alle urne?

Pubblicato: 21 Dicembre 2024 08:15

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Non è ancora un testa a testa, ma le percentuali delle ultime settimane parlano chiaro: tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein c’è sempre meno divario. La differenza tra le leader di maggioranza e opposizione ammonta, ancora una volta, a poco più di 5 punti percentuali. La premier perde terreno tra gli elettori, nonostante la fiducia alla Camera, mentre la sua avversaria continua a macinare consensi.

Chi vincerebbe dunque le elezioni se si andasse alle urne oggi? E, cosa più importante, come sono cambiate le preferenze degli italiani in questi due anni di governo Meloni?

Chi sale e chi scende nei sondaggi

La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani. Vediamo i dati delle nuove rilevazioni del 20 dicembre 2024, con il confronto con i dati dei precedenti sondaggi politici:

Gli istituti presi in considerazione sono Demopolis, Emg, Eumetra, Euromedia, Ixè, Quorum, Swg e Tecnè con i dati raccolti tra il 7 e il 16 dicembre 2024.

Il confronto tra le coalizioni

Vediamo quali sono oggi le percentuali raccolte delle varie coalizioni e il confronto con le elezioni europee del 2024 e le politiche per il rinnovo del Parlamento del 2022.

Al 19 dicembre la situazione era questa:

Alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024, invece:

Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:

Chi vincerebbe oggi le elezioni?

Appare chiaro dai numeri che Giorgia Meloni, nonostante i cali, è ancora alla guida del primo partito del nostro Paese. La coalizione trainata da Fratelli d’Italia, inoltre, vincerebbe ancora una volta le elezioni se si andasse alle urne oggi.

Anche nell’ipotesi di un Campo Largo composto dal centro-sinistra e dal Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, infatti, l’attuale maggioranza avrebbe la meglio con il 47,6% contro il 43,3%.

I potenziali consensi raccolti dai pentastellati sono calati nel tempo, ma tutto potrebbe cambiare con la riforma fortemente voluta dall’avvocato del popolo, che di fatto ha allontanato Beppe Grillo dalla sua creatura politica, con il favore della maggioranza degli iscritti.

La caduta del Governo non converrebbe a nessuno oggi, ragion per cui la Manovra 2025, nonostante le tante criticità evidenziate dall’opposizione, sembra destinata a passare anche al Senato dopo la prima approvazione della Camera. L’Esecutivo si è visto confermare la fiducia e tutto fa pensare che la Legge di Bilancio passerà senza troppe lungaggini – anche perché ormai il tempo è scaduto.

La partita si giocherà nel corso del prossimo anno con Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto al voto per le elezioni regionali, che rappresenteranno un nuovo banco di prova utile a sondare gli animi degli italiani.

Il centro-sinistra potrebbe decidere di rafforzare l’alleanza con i gialli, mentre Forza Italia potrebbe tornare, con un rinnovo della dirigenza, a posizioni più moderate e lontane da quelle di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Ma fino ad allora si tratta solo di supposizioni del grande gioco della politica. Per ora non c’è nessuno scossone all’orizzonte.

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