G20, niente accordo finale ma sì alla tassazione ai super ricchi

La riunione dei Ministri delle Finanze a San Paolo in Brasile non ha prodotto un comunicato finale ma ha trovato un punto di incontro sulla global minimum tax

Pubblicato: 1 Marzo 2024 08:17

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il G20 economico tenutosi a San Paolo in Brasile ha concluso i suoi lavori senza un comunicato finale, e questo segna un innegabile fallimento nel raggiungere un consenso sulla condanna dell’aggressione russa all’Ucraina. L’assenza di un accordo sulla formulazione del testo riguardante questo tema delicato ha impedito la redazione di una dichiarazione condivisa tra i membri partecipanti.

Perché non si è raggiunto un accordo

Il ministro delle Finanze brasiliano, Fernando Haddad, al termine dei lavori, ha delineato la situazione, spiegando che l’impasse si è verificata principalmente a causa dei “conflitti geopolitici in corso”, che riguarda non solo la guerra tra Russia e Ucraina, ma anche quella in Medio Oriente, tra Israele e Palestina. Già nelle fasi precedenti del summit, si erano manifestate tensioni nei negoziati riguardanti la condanna dell’aggressione russa, e la mancanza di un consenso unanime tra i partecipanti ha reso impossibile l’approvazione del testo.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze italiano, Giancarlo Giorgetti, che ha partecipato alle riunioni insieme al governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha sottolineato l’ostacolo incontrato nel trovare una formulazione chiara e netta riguardante la condanna della Russia per l’Ucraina. Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, invece, è stato particolarmente insistente su questo punto.

La tassazione sui super ricchi

Nonostante le difficoltà emerse su questo fronte geopolitico, Haddad ha enfatizzato il grande consenso raggiunto sui temi economici durante i due giorni di lavori. Si attende, infatti, un’approvazione del pacchetto sulla tassazione delle multinazionali (pillar 1 e 2) nel corso del 2024, mentre sono in corso discussioni riguardo a un possibile ‘pillar 3’ volto a tassare i patrimoni dei super ricchi.

A fornire una panoramica della situazione economica è stato il governatore della Banca d’Italia Giorgetti, il quale ha evidenziato la complessiva resilienza dell’economia globale nonostante gli shock degli ultimi anni. Il “picco di crescita mondiale” rimane insoddisfacente e eterogeneo tra i vari Paesi. Inoltre, sebbene l’inflazione stia diminuendo rapidamente, è necessario valutare con attenzione l’eventuale decisione di allentare la politica monetaria sulla base di una chiara evidenza di stabilità nei prezzi. Ha infatti sottolineato: “La complessiva resilienza dell’economia globale nonostante gli shock degli ultimi anni è superiore a quella che ci attendevamo, anche se il picco di crescita mondiale è comunque insoddisfacente ed eterogeneo tra Paesi”.

I lavori portati avanti dal G20 si muovono verso una tassazione minima globale sui 3000 miliardari del mondo, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze e far pagare loro le tasse congrue perché fino ad oggi hanno sempre pagato meno rispetto al resto della popolazione.

L’obiettivo è consolidare la cooperazione che ha portato a un’imposta minima globale del 15% sulle società multinazionali, entrata in vigore a gennaio. Il piano è stato promosso sotto la presidenza brasiliana del G20 prima del vertice dei leader mondiali che si terrà a Rio de Janeiro in autunno. Il ministro Fernando Haddad, sotto il governo di sinistra del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, sta spingendo per l’adozione di questa politica. Anche il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha dato il suo pieno sostegno all’iniziativa. Dall’incontro ci si aspetta un impegno a firmare la convenzione entro fine giugno.

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