Pensioni, caos sui cedolini: l’Inps corregge la dicitura

La quattordicesima arriva con la dicitura “aumento pensioni basse 2023”. Cgil e opposizione attaccano, l'Inps corregge l'errore

Pubblicato: 1 Luglio 2023 13:00

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il caso dei cedolini delle pensioni di luglio ha suscitato molte polemiche, a causa della presentazione della quattordicesima mensilità come un “aumento delle pensioni basse 2023. Questa dicitura ha portato confusione, poiché molti potevano confondere l’importo con l’incremento previsto per le pensioni minime dalla legge di Bilancio del governo Meloni. La Cgil ha duramente criticato questa situazione, affermando: “In questo modo si comunica erroneamente che si tratti di un aumento mensile garantito”. Tuttavia, l’Inps ha prontamente chiarito la sua posizione, affermando che la voce sarà modificata con effetto immediato.

L’errore dell’Inps e l’attacco della Cgil

La Cgil aveva prontamente segnalato l’errore dell’Inps dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte degli utenti. L’accredito delle pensioni avviene nei primi giorni del mese, ma è possibile accedere anticipatamente ai cedolini online. Pertanto, alla fine di giugno, molti avevano notato la voce “aumento pensioni basse 2023” con un importo apparentemente elevato.

Tuttavia, l’aumento effettivo per coloro che percepiscono un assegno pari o inferiore al trattamento minimo (563,74 euro) previsto dal governo Meloni è di soli 8,46 euro (1,5% del totale) per i pensionati sotto i 75 anni e 36,08 euro (6,4% del totale) per i pensionati oltre i 75 anni. Anche considerando gli arretrati dei primi sei mesi dell’anno, le cifre comparse nei cedolini erano quindi errate. La dicitura era quindi sbagliata o facilmente fraintendibile. D’altra parte, la quattordicesima mensilità viene corrisposta in un’unica soluzione, oltre alla rata di pensione di luglio, ed è disponibile a partire dal 64ºanno di età.

La nota e la correzione dell’Istituto

“I pensionati che nel mese di luglio 2023 riceveranno sia la cosiddetta quattordicesima mensilità che l’incremento della pensione pari o inferiore al trattamento minimo possono consultare il proprio cedolino in cui le due voci sono identificate separatamente”, ha chiarito l’Inps. “Si precisa che nei cedolini le due somme sono ora identificate rispettivamente come Quattordicesima – legge 3 agosto 2007, n.127 – credito anno 2023 e incremento legge 197/2022. A ognuna delle voci corrisponde una nota esplicativa riportata in coda al cedolino stesso”. L’Inps sottolinea che queste specifiche erano state già comunicate agli aventi diritto attraverso SMS inviati sui cellulari, notifiche sulla sezione MyInps del sito http://www.inps.it e via e-mail.

Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil, e Tania Scacchetti, segretaria nazionale con delega alla previdenza, hanno commentato che correggere i cedolini è “una scelta giusta e necessaria da parte dell’Istituto di previdenza”. Hanno ribadito che la quattordicesima mensilità non rappresenta un aumento e non è stata stabilita per il 2023, ma è un beneficio che spetta dal 2007 in determinate condizioni di reddito e a partire dai 64 anni. Questa è considerata un’importante conquista del sindacato confederale dei pensionati. Pertanto, il ripristino della dicitura corretta nei cedolini è stato accolto come una buona notizia.

Critiche dal Movimento 5 Stelle

Nonostante la correzione, l’errore dell’Inps non era sfuggito ai partiti di opposizione: Il Movimento Cinque Stelle ha criticato duramente l’Inps definendo l’azione come un “atto propagandistico senza precedenti”. Secondo la senatrice pentastellata Barbara Guidolin, alcuni cedolini di luglio inducono i pensionati a credere che la quattordicesima mensilità sia una gentile concessione del governo. Guidolin sostiene che si tratti di un chiaro sotterfugio per mascherare l’inerzia dell’esecutivo nel settore pensionistico. Inoltre, critica l’operato del governo, sottolineando l’annullamento effettivo dell’Opzione Donna come esempio dei danni causati. Guidolin annuncia un’interrogazione parlamentare per ottenere spiegazioni dettagliate dal governo sull’accaduto.

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