Pensione anticipata, quali i nuovi requisiti dopo le ultime riforme?

Opzione Donna, Salvacondotto, Salvaguardia... Facciamo chiarezza sui requisiti richiesti per anticipare l'uscita dal lavoro dopo le ultime riforme

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

La pensione anticipata, introdotta dalla Legge Fornero, ha rimpiazzato la pensione di anzianità, presentando requisiti basati sui contributi versati anziché sull’età del lavoratore. Per accedervi, gli uomini devono vantare un minimo di 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne sono richiesti almeno 41 anni e 10 mesi. Questi requisiti restano invariati fino al 31 dicembre 2018. È importante però notare che nel biennio 2019-2020, si prevede un aumento di 4 mesi per entrambi i generi. Successivamente, un incremento di 3 mesi ogni due anni.
Tale variazione progressiva si inquadra in un contesto più ampio di adeguamento del sistema previdenziale alle mutate esigenze demografiche e finanziarie. L’aumento graduale dei requisiti, infatti, mira a garantire una maggiore sostenibilità del sistema pensionistico nel lungo termine, considerando l’aumento dell’aspettativa di vita e l’invecchiamento della popolazione.
Ciò nonostante, le disposizioni sulla pensione anticipata continuano a offrire una via per consentire ai lavoratori di ritirarsi in anticipo dal mondo del lavoro, seppur con requisiti più rigorosi rispetto al passato. Il suggerimento è quindi quello di monitorare eventuali aggiornamenti normativi che potrebbero influenzare i requisiti e le condizioni per accedere a questo tipo di pensione. Inoltre, è consigliabile valutare attentamente le proprie opzioni pensionistiche e considerare eventuali alternative, come il lavoro oltre l’età pensionabile o l’accumulo di risparmi previdenziali supplementari, al fine di garantire una stabilità finanziaria nel periodo di pensionamento.

Contributivo

Per i contribuenti il cui calcolo del trattamento avviene interamente col metodo contributivo (in quanto non possiedono versamenti precedenti al 1996, o perché hanno optato per tale metodo di calcolo) è prevista un’ulteriore tipologia di pensione anticipata: la cosiddetta pensione anticipata contributiva. Per raggiungerla, è necessario possedere:

Oltre alla pensione anticipata ordinaria e contributiva, esistono ulteriori possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro:

Norme settoriali

Sopravvivono, inoltre, numerose normative “settoriali”, che consentono a ristrette categorie di lavoratori di pensionarsi prima. Alcune leggi anticipano la pensione consentendo il computo agevolato delle giornate di lavoro: è il caso dei lavoratori agricoli e di quelli dello spettacolo.

Altre leggi sono invece volte a tutelare i lavoratori in condizioni di svantaggio, come gli invalidi.
Infine, non dimentichiamo il nuovo anticipo della pensione APE, che dovrebbe entrare in vigore a breve e consentirà di uscire dal lavoro 3 anni prima.

A cura di Noemi Secci
Esperta in materia di pensioni, fisco e diritto del lavoro

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963