Slittano in avanti i termini inizialmente previsti per la presentazione della domanda per la pensione APe Sociale, la pensione precoci e la pensione lavori usuranti. Le scadenze fissate rispettivamente al 31 marzo, 1° marzo e 1° maggio slittano tutte al 1° giugno.
Resta disponibile la seconda finestra, che per l’APe social termina il 15 luglio e per la pensione precoci il 30 novembre.
La circolare Inps
Le indicazioni sono contenute nella circolare INPS 50/2020, che contiene tutte le istruzioni relative alla proroga dei termini previdenziali e assistenziali stabilita dal Cura Italia per l’emergenza Coronavirus. Si tratta, nel dettaglio, dell’applicazione dell’articolo 34 del dl 18/2020, in base al quale: “in considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, a decorrere dal 23 febbraio 2020 e sino al 1° giugno 2020 il decorso dei termini di decadenza relativi alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall’INPS e dall’INAIL è sospeso di diritto”.
Scadenze
La norma impatta su tutte le prestazioni. Quindi anche, ad esempio, su pensioni inabilità e anticipata editoria. Per quanto riguarda APe, pensione precoci e pensione usuranti, le nuove scadenze sono le seguenti:
- APe sociale: istanza tempestiva entro il primo giugno 2020 (e non più entro il 30 marzo). Seconda istanza dal 2 giugno al 15 luglio. Resta la possibilità di chiedere il trattamento anche fra il 16 luglio e il 30 novembre, ma in questo caso le domande vengono prese e in considerazione solo se avanzano risorse.
- Pensione precoci: istanza tempestiva entro il primo giugno 2020 (e non più entro il primo marzo 2020). Seconda istanza dal 2 giugno al 30 novembre 2020.
- Pensione usuranti: la domanda va presentata entro il primo giugno, e non più entro il primo maggio.
Attenzione: la circolare INPS chiarisce che alle domande di APe Sociale e pensione precoci l’istituto risponderà come di consueto entro il 30 giugno a coloro che hanno comunque inviato la richiesta entro le originarie scadenze del 30 marzo (APE) e del primo marzo (pensione precoci), mentre le richieste inviate entro il primo giugno, pur ricadendo nella tranche delle istanze tempestive, potranno ricevere risposta più tardi.