La continuità territoriale da e per la Sardegna è stata ufficialmente prorogata fino ad aprile 2026. Una notizia importante per i cittadini dell’isola, soprattutto per quelli che viaggiano frequentemente da e verso la regione. Garantirà, almeno per i prossimi mesi, la stabilità dei collegamenti aerei con le principali città del continente, Roma e Milano.
Si tratta di una decisione cruciale, che si inserisce in un contesto politico e istituzionale complesso, tra polemiche, accuse e smentite, ma che – al di là dei toni accesi – offre una certezza: i collegamenti agevolati non subiranno interruzioni.
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Cos’è la continuità territoriale e perché è importante per la Sardegna
Per continuità territoriale è un principio sancito dall’Unione Europea per garantire che le zone svantaggiate geograficamente, come le isole, abbiano collegamenti aerei stabili, frequenti e a prezzi accessibili per i residenti, per superare il divario con le altre regioni.
In pratica Stato e Regione intervengono per calmierare i prezzi dei biglietti aerei per i residenti sardi e alcune categorie specifiche.
Consente a chi vive nella regione di viaggiare verso le principali città italiane a tariffe calmierate (come avviene per Lampedusa e Pantelleria) e con una frequenza adeguata, altrimenti non garantita dal libero mercato a causa della scarsa redditività delle rotte.
Senza questo meccanismo, i costi dei voli per i sardi rischierebbero di diventare proibitivi, limitando fortemente la possibilità di spostarsi per motivi di lavoro, studio, salute o turismo.
La proroga fino al 2026: cosa succede ora
Secondo quanto comunicato dal Ministero dei Trasporti e dalla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, i servizi di continuità territoriale verranno prorogati fino ad aprile 2026, permettendo di mantenere invariato il regime attuale.
Per il prossimo anno è prevista la pubblicazione di un nuovo bando di gara per assegnare le rotte, ma si tratta di un meccanismo che richiede tempo e procedure complesse.
Nell’attesa si continuerà con le stesse condizioni e compagnie attualmente operative, ovvero:
- AeroItalia – in esclusiva da Cagliari per Roma e Milano e da Olbia per Milano;
- Volotea – da Olbia per Roma;
- ITA Airways – in esclusiva da Alghero per Roma e Milano.
Perché non è stato fatto un nuovo bando
Un altro elemento determinante nella dilatazione dei tempi per il nuovo bando è rappresentato dalla necessità di un confronto tecnico con la Commissione Europea.
Quest’ultima, infatti, deve approvare il capitolato della gara ed sta valutando le condizioni stabilite dalla Regione Sardegna e dal Ministero dei Trasporti.
Secondo quanto riferito da Todde, dato che la nuova Commissione si è insediata solo a dicembre 2024, in questi mesi l’assessorato ai Trasporti ha lavorato intensamente per ottenere una risposta entro la fine di luglio 2025.
In quest’ottica, la proroga delle misure attuali si è resa indispensabile, come riferito dalla stessa presidente di Regione:
Poiché i tempi non consentivano l’entrata in vigore di un nuovo bando entro ottobre 2025, è stata negoziata con il Ministero una proroga fino ad aprile 2026, che è stata concessa.
Una volta ricevuto il via libera dalla Commissione Europea, la Regione convocherà la Conferenza di Servizi con il Ministero dei Trasporti e l’Enac per approvare il nuovo decreto ministeriale che accompagnerà la pubblicazione dei bandi.
La nuova gara dovrà ridefinire modalità di assegnazione, frequenze, tariffe e contributi per assicurare collegamenti efficienti e sostenibili con il resto d’Italia.
Questa fase sarà decisiva per comprendere se verranno introdotti cambiamenti nella copertura delle tratte, magari aprendo a una maggiore concorrenza o rivedendo i criteri economici per assicurare maggiore qualità ai servizi offerti.
Accordo difficile con le compagnie aeree
Il meccanismo della continuità territoriale ha sempre sollevato un delicato problema di equilibrio: garantire un servizio di trasporto efficiente, continuativo e a costi sostenibili, sia per i cittadini che per le finanze pubbliche.
L’aumento dei costi operativi delle compagnie, legati in particolare al prezzo del carburante aereo e alla gestione aeroportuale, impone un’attenta revisione dei modelli economici.
Ne deriva un bando poco attrattivo per i vettori, che rischia di lasciare rotte scoperte, oppure l’assegnazione d’ufficio a operatori che poi non garantiscono gli standard richiesti, con conseguenze dirette su puntualità, affidabilità e qualità del servizio.