La fondazione e il susseguente successo del brand “Pantofola D’Oro” parte nel 1950 dall’intuizione e dalla predisposizione imprenditoriale di Emidio Lazzarini figlio di un calzolaio della città di Ascoli Piceno con una bottega di famiglia sin dal 1886, il giovane ascolano era un grande sportivo, praticante di molte discipline, tra queste anche la lotta libera greco-romana dove ne divenne campione italiano, alla fine della carriera si rese conto di come avrebbe facilitato il suo percorso sportivo avere ai piedi calzature adatte alla propria fisicità e disciplina che gli avrebbero permesso di muoversi più agevolmente sulla pedana, con la complicità dell’esperienza acquisita come calzolaio, decise di crearsi le scarpe più idonee e adatte al suo sport. Da questa sua grande intuizione e dal successo dovuto proprio alla creazione di quel personale modello di calzature, Emidio decise di iniziare a creare scarpe anche per lo sport più amato dagli italiani, il calcio, iniziando proprio dalla squadra della sua città. Il successo fu immediato, i materiali che usava erano diversi da tutti gli altri, scarpe realizzate in vitellino un pellame che risultava molto più flessibile e malleabile del classico animale adulto, riuscendo a dare alle scarpe un confort e una leggerezza davvero unica, modelli comodi accompagnati da un design all’avanguardia.
In breve tempo l’azienda di Lazzarini crebbe in modo esponenziale, sino a diventare un vero e proprio polo di produzione di scarpe sportive e artigianali nelle Marche, molti campioni dell’epoca iniziarono a richiedere la scarpe prodotte da Emidio, sportivi del calibro di Sivori, Mazzola e Rivera gli idoli del calcio italiano, le scarpe Pantofola D’Oro divennero così le più desiderate e richieste dagli sportivi italiani, fu proprio un eccellenza del calcio che militava nella Juventus dei fine anni 50 ”John Charles” a dare inconsapevolmente il nome al brand, nell’indossare un suo modello dichiarò: “sono più comode delle mie pantofole”, ancora oggi il marchio marchigiano è molto richiesto dal mercato, non soltanto per le materie prime usate ma anche per il design innovativo e l’artigianalità, un valore aggiunto del brand è aver allargato la sua produzione a molti altri sport e al tempo libero, diventando un simbolo indissolubile del nostro Made in Italy.
Fino a metà degli anni 90 l’azienda nonostante l’enorme concorrenza di grossi marchi e multinazionali del panorama mondiale è stata capace di evolversi e adattarsi alle esigenze del mercato, senza mai tradire il proprio Dna e la filosofia che ne ha decretato il successo a livello mondiale, in un mix di tradizione e innovazione conquistando anno dopo anno anche le preferenze di campioni dell’era contemporanea come Roberto Mancini per citarne uno su tutti, insieme a tante migliaia di consumatori. La crisi del marchio così tanto radicato sul territorio marchigiano purtroppo arriverà alla fine degli anni 90 ma durerà pochissimo, con l’arrivo del nuovo millennio il brand vivrà una nuova vita, un nuovo Presidente e un rilancio importante che accompagnerà il marchio sino ai giorni nostri.
Durante Pitti Immagine Uomo, QF Lifestyle ha incontrato Kim Williams, CEO di Pantofola D’Oro, per avere dettagli e novità di questo esclusivo e storico brand.
Una storia importante la vostra, ci dica 3 elementi che sono rimasti invariati nel tempo?
Direi la qualità, la tradizione e l’essere Made in Italy.
Come è cambiato il mondo delle calzature sportive negli ultimi anni?
É cambiato tutto in modo radicale, siamo l’unico grande marchio che produce scarpe da calcio che ha la produzione in Italia, le multinazionali adesso producono tutte in Asia, usano materiali sintetici che dal punto di vista tecnico sono sicuramente molto validi, ma ben lontani da quello che è il vero DNA del calcio.
Quanto è importante per voi il vostro archivio storico e l’heritage in generale?
Per noi è fondamentale è la nostra linfa è parte integrante della nostra azienda, quasi tutte le società devono inventarsi o copiare delle storie da altri, noi invece abbiamo la fortuna di poter attingere dal nostro passato, reinterpretarlo se è il caso e adattarlo al più contemporaneo dei design, nei nostri archivi abbiamo un secolo di storia dove poter attingere e trarre le nostre ispirazioni, abbiamo dei modelli che nella loro storicità se reinventati possono guardare al futuro.
Quali sono i modelli che avete presentato al Pitti Immagine Uomo?
Al Pitti Immagine Uomo a Firenze abbiamo presentato diversi nuovi modelli, tra questi quelli Terrace 2.0 e Bomber prodotti in diverse colorazioni e materiali che prendono spunto dalle scarpe da calcetto indoor degli anni 60, rivolte a un target giovane ma anche adulto, per essere dettagliati nella descrizione: il BOMBER è un modello che unisce passato e presente, mantenendo viva la tradizione di eccellenza che da sempre caratterizza il marchio: l’evoluzione di una leggenda. Ispirata alla prima scarpa da calcetto no mark, lanciata nel 1965, che ha rivoluzionato il mondo del calcio e degli sport indoor, la nuova Bomber reinterpreta lo spirito del suo predecessore con un design contemporaneo e dettagli innovativi. La tomaia, realizzata in una combinazione di vitello e suede, si distingue per i suoi colori vivaci e audaci, progettati per chi desidera farsi notare. La suola ambra, un dettaglio tanto estetico quanto funzionale, garantisce aderenza e stile in ogni situazione, Bomber non è solo una scarpa, è una dichiarazione di stile, abbiamo voluto mantenere l’anima sportiva e vincente che ci ha reso famosi nel mondo del calcio, adattandola alle esigenze e alle tendenze attuali, è il connubio perfetto tra tradizione e modernità interamente progettata in Italia. PENALTY: una rivisitazione del classico modello Penalty, che conserva il design originale arricchito con una tomaia in pelle e inserti in suede. Il logo a tre stelle Pantofola d’Oro, impresso a rilievo, è un segno distintivo sul lato. Il modello si caratterizza per un gioco di colori contrastanti (verde, rosa, azzurro) e una suola in gomma chiara, che lo rende versatile e perfetto per ogni occasione quotidiana. TERRACE 2.0: ispirato al terrace-wear degli anni ’80, il nuovo modello unisce l’heritage con un’estetica minimalista e internazionale, in linea con il ritorno del calcio nella moda. La tomaia, realizzata in pelle e suede con dettagli tamponati a mano, presenta un logo a tre stelle impresso a caldo. La suola flessibile e la forma longilinea lo rendono ideale per uno stile contemporaneo e confortevole. NEW SUPERSTAR: modello emblema dell’heritage Pantofola d’Oro, New Superstar richiama le calzature da calcio storiche. La colorazione a mano del pellame, con cera e pigmento naturali, conferisce un aspetto vintage, mentre la suola ‘running’ old style ne esalta il richiamo al passato. La Penalty si distingue per una palette di colori dinamica, con materiali che vanno dal vitello al suede, in tonalità vivaci, la New Superstar, più classica, si presenta in toni di grigio, marrone e blu, pensati per l’uomo elegante ed infine la Terrace mescola tradizione e modernità, con dettagli ricercati e colori neutri.
Chi sono le persone che usano i vostri modelli?
Posso dire che ad oggi siamo più forti nell’universo maschile, copriamo un target che va dai 30 ai 50 anni, ma con i nuovi modelli e soprattutto con il Bomber contiamo di catturare le generazioni più giovani.
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
L’Italia logicamente, poi direi UK, Germania, Corea del Sud, Giappone dove il Made in Italy è ancora davvero apprezzato.
In tema di sostenibilità come vi state attrezzando?
Nella nostra produzione abbiamo creato diversi modelli sia per il settore calcio che quello dedicato al tempo libero, modelli che sono del tutto sostenibili, 2 anni fa la nostra azienda ha vinto un bando regionale con una nostra scarpa eco-sostenibile, è un tema quello della sostenibilità a noi molto caro.
C’è uno sportivo professionista che ha incarnato, ho incarna la filosofia del vostro brand?
Senza dubbio dico John Charles che nel 1959 dichiarò: questa non è una scarpa, ma una pantofola.
Le vostre calzature dove vengono prodotte?
Il 90% della produzione è nella Regione Marche.
Quali sono i materiali con cui vi piace lavorare?
La nostra azienda è fautrice della lavorazione dei pellami e in particolare di quelli derivati dai vitelli.
Chi disegna i vostri modelli?
Abbiamo un team di creativi inseriti all’interno dell’azienda, ottimi anche nel reinterpretare l’heritage del nostro enorme archivio.
AI (intelligenza artificiale) sta riscuotendo un notevole successo, crede che possa essere utile anche nel vostro settore?
Questo è il futuro, sicuramente sarà un grande valore aggiunto se usata bene, ma la manualità e l’inventiva della creatività dell’essere umano non hanno comunque eguali.
Come avete chiuso il 2024?
Abbiamo chiuso con 5.500.000 di € di fatturato diretto e 6.000.000 di € di fatturato indiretto derivato dalle licenze.