Il 2025 sarà ricordato dagli appassionati e dagli operatori del settore come un anno d’oro per la raccolta dei funghi in Italia.
Dopo una primavera avara, le condizioni climatiche di inizio estate hanno innescato un’esplosione di porcini e altre specie pregiate, con un impatto positivo non solo per i cercatori amatoriali, ma anche per l’economia locale e la filiera agroalimentare.
Un meteo per la raccolta di funghi
Il caldo estremo di fine giugno, combinato con le piogge frequenti portate dai cicloni nord-atlantici, per una volta non ha fatto danni ma, in questo caso, ha creato un microclima ideale per la crescita dei Boletus edulis e di altre varietà.
Il fenomeno è stato particolarmente evidente nel Nord Italia, soprattutto nel Triveneto, dove i boschi hanno offerto produzioni eccezionali. Accanto ai classici porcini, i cercatori hanno trovato finferli, steccherini dorati e persino il raro porcino rosso, tipico di climi freschi, oltre a ovoli e amanite tropicali nelle zone di pianura.
Anche la Liguria, l’Appennino e alcune aree del Centro-Sud hanno registrato buttate intense, seppur brevi, del Boletus reticulatus, spesso in concomitanza con altre specie. Il quadro conferma un trend, ovvero i funghi rispondono sempre di più a microclimi locali piuttosto che a stagioni “canoniche”, in un contesto di clima variabile.
Regioni leader per biodiversità e raccolti
L’Italia dispone di quasi 120mila km quadrati di boschi, pari al 40% del territorio nazionale, una risorsa che sostiene tanto la biodiversità quanto l’economia rurale.
Secondo i dati disponibili, le regioni con la maggiore densità boschiva sono:
- Liguria – 81% del territorio coperto da foreste;
- Trentino-Alto Adige – 62% del territorio coperto da foreste;
- Sardegna – 56% del territorio coperto da foreste (con 1,3 milioni di ettari, è la regione con la maggiore estensione assoluta di boschi).
Queste aree sono tra le più ricche di raccolti, attirando non solo appassionati locali ma anche turisti, con ricadute dirette su ospitalità, ristorazione e commercio di prodotti tipici.
L’impatto economico della stagione 2025
La raccolta di funghi in Italia non è solo un hobby, poiché per migliaia di cercatori professionisti rappresenta un’integrazione di reddito. I funghi raccolti entrano nella filiera della ristorazione di qualità, nei mercati e nelle botteghe specializzate, oltre a essere protagonisti di sagre e fiere che richiamano visitatori e stimolano l’economia locale.
Con un’annata come il 2025, il volume d’affari legato al settore – che comprende vendita fresca, trasformazione e turismo gastronomico – potrebbe superare di molto la media degli ultimi anni, generando un indotto stimato in decine di milioni di euro tra vendite dirette e attività correlate.
Regole e sicurezza: un vademecum per la raccolta
Ecco alcune buone pratiche, suggeriti da Coldiretti e Federforeste, per cercare funghi con attenzione e rispetto delle norme:
- scegliere percorsi compatibili con la propria condizione fisica e informare sempre qualcuno sulla destinazione;
- controllare le previsioni meteo per evitare i rischi di temporali improvvisi;
- indossare scarponi con suola scolpita e abbigliamento a strati;
- raccogliere solo specie riconosciute con certezza, rivolgendosi ai servizi micologici delle ASL in caso di dubbio;
- pulire i funghi sul posto e trasportarli in cestini rigidi e areati, evitando sacchetti di plastica;
- verificare le normative locali, poiché in molte aree è obbligatorio un tesserino o un permesso e il mancato rispetto delle regole può comportare sanzioni e sequestro del raccolto.