Baracuta: l’evoluzione dell’heritage di un brand

Incontro con Cristina Calori, Presidente del gruppo WP Lavori in Corso.

Pubblicato: 2 Luglio 2024 11:01

Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Baracuta è uno storico brand inglese, fondato nel 1937 dai fratelli John e Isaac Miller a Manchester, inizialmente questo marchio si concentrava nella produzione di impermeabili, attività iniziata già nel 1912, sfruttando l’expertise tessile punto di forza della regione di appartenenza, l’impegno di Baracuta per la qualità e l’innovazione è diventato presto un elemento fondamentale della sua narrativa. Famosissima è la “G9 Harrington Jacket” che ha dimostrato come l’attenzione per l’innovazione, l’eleganza e la funzionalità ha fatto di questo brand un’eccellenza assoluta resistente al passare del tempo, la G9 Harrington Jacket era stata pensata con il duplice scopo di proteggere i golfisti dalla pioggia e dal vento, studiata nei minimi particolari, dai dettagli tecnici come la mantellina “umbrella back vent” oppure l’innovativa chiusura lampo, per arrivare poi alla scelta dei tessuti, facendo diventare questo capo un’icona unica ed irripetibile che da quasi 90 anni mantiene vivo il proprio successo.

Pur essendo profondamente radicato nel suo patrimonio socio/culturale Baracuta si è continuamente evoluta per rimanere sempre ai vertici della moda contemporanea, questo brand racchiude in sé tradizione e innovazione in un mix perfetto tra visioni passate e contemporanee, conquistando i cuori di consumatori di tutte le generazioni e dei buyer più importanti, realizzando collezioni uniche e dal profumo glamour, capaci d’intrecciare passato e futuro, con un occhio attento alla ricerca dei materiali e alla sostenibilità.

Questo storico marchio nel 2012 è stato acquistato dal Gruppo italiano “WP Lavori in Corso” società nata nel 1982 che al suo interno ha moltissimi brand, come Barbour, Vans, New Balance, Salomon e molti altri marchi tutti protagonisti dello Streetstyle, Urban e Outdoor ognuno con la propria identità e il proprio stile, per l’occasione noi di QF Lifestyle abbiamo incontrato Cristina Calori, Presidente del gruppo per farci raccontare le novità e qualche curiosità di questo magnifico brand.

Baracuta è un brand Inglese con una forte connotazione anglosassone, cosa vi ha spinto ad acquisire un marchio così identificativo di una cultura tanto lontana dalla nostra?
Sin dalle nostre origini, l’idea era quella di ricercare soprattutto a realtà esterne all’Italia, e per gusto e stile, ci siamo sempre avvicinati a marchi con connotazione anglosassone, essendo ai tempi pionieri di stile, gusto ed eleganza. Non a caso, la nostra prima grande ricerca venne fatta negli Stati Uniti negli anni ’80, importando brand nel territorio italiano, fino a quel momento inesplorati e poco conosciuti. Baracuta, nella fattispecie, anche grazie alla sua associazione con il cinema e la musica, rispondeva e risponde tutt’oggi a ciò che noi con i nostri valori e la nostra prospettiva definiamo lo stile dell’uomo moderno.

Per un brand come Baracuta quanto è importante il mix tra tradizione e innovazione?
E’ fondamentale e alla base dei valori del marchio fondato a Manchester. Per storia e per come è stato utilizzato negli anni, i capi di Baracuta, specialmente le icone, sono pensati apposti per essere concepiti e interpretati in maniera trasversale, mantenendo quella classicità e quella versatilità che hanno sempre contraddistinto il brand.

Quanto è ancora importante la vostra iconica “G9 Harrington Jacket”?
La G9 Harrington Jacket è il capo più importante e l’icona per eccellenza. Rappresenta non solo il capo più venduto ma in passato è stata anche adottata da molti movimenti culturali e subculturali storicamente rilevanti, come ad esempio i Mods inglesi, (subcultura giovanile nata a Londra fine anni 50 ndr) che hanno indossato questa giacca come simbolo di appartenenza, status e riconoscibilità.

Cosa significa esattamente “spallone con motivo ad ombrello”?
Si intende la costruzione sul retro della giacca, sulla parte superiore. E’ una parte di giacca sovrapposta alla parte inferiore, in sette punti (da qui la dicitura “ad ombrello” ndr), creando così un passaggio coperto per fare traspirare meglio l’aria nella schiena.

 Questo brand nasce per riparare dalla pioggia i golfisti, ancora oggi è un capo iconico per questo sport?
E’ così, infatti il golf è l’origine da cui il nome G9 nasce: G come golf, “9” come una delle buche del Manchester Golf Club che i fondatori del marchio, i fratelli Miller, solitamente frequentavano.

Quali sono i tessuti con il quale vi piace lavorare per le vostre collezioni?
Il tessuto principale di Baracuta è il Baracuta Cloth, un tessuto disegnato apposta per garantire la resistenza all’acqua e al vento ai capi composti da esso. E poi l’utilizzo delle lane, come la famosa British Millerain, storicamente una delle lane più riconosciute e performanti made in UK.

Quali sono le novità che avete presentato all’ultimo Pitti Immagine Uomo?
Questa stagione, la collezione è caratterizzata da cinque focus fondamentali. Dal Rainwear, composto dal tessuto principe del brand, il Baracuta Cloth, passiamo a un peso più leggero, come capi in Seersucker e in Nylon Ripstop, fino ad introdurre il nuovissimo progetto dei capi in “Canvas tinto capo” e la parte dedicata allo Sportswear, dove ci sarà molta attenzione sulla proposta delle t-shirt e delle polo. Ogni elemento è stato sapientemente curato per incarnare lo spirito vibrante e dinamico della primavera e dell’estate.

Quasi un secolo di storia vi rende un brand con una forte tradizione, cosa pur passando di proprietà non è mai cambiato nel tempo?
Se parliamo a livello tecnico, le icone sono costruite sulla base di quelle che erano le proporzioni originali, apportando aggiustamenti nel corso degli anni in funzione dei tessuti utilizzati. Se invece consideriamo i valori comunicati, non è cambiata la classicità dei capi e la particolarità che questo possa essere completamente trasversale e adottabile da persone con stili anche molto diversi tra di loro.

Chi sono gli uomini che vestono Baracuta?
Oggi l’uomo Baracuta è un profilo che ama lo stile classico legato a un’interpretazione contemporanea, sofisticato e attento ai dettagli quindi adatto a un pubblico vasto, anche giovane grazie a progetti e collaborazioni con brand che parlano la loro lingua.

In passato questo brand ha vestito celebrità importanti, chi sono oggi i vostri brand ambassador?
Non abbiamo brand ambassador veri e propri, ma come ieri viene indossato in pellicole e serie televisive di grande successo.

Quali sono i vostri mercati di riferimento?
I nostri mercati di riferimento sono sicuramente a livello europeo l’Italia, la Germania, la Francia, e il Regno Unito. Per l’estero, Corea del Sud e Giappone sono mercati chiave per noi, in via di sviluppo negli ultimi anni.

Baracuta è uno dei marchi del vostro gruppo nato nel 1982 “WP Lavori in Corso” che annovera nel suo portfolio un numero altissimo di brand dell’Outdoor e Streetstyle, come selezionate questi brand?
Tutti i brand che sono passati per WP e che ricerchiamo ancora oggi hanno in comune una grande storia alle spalle e delle solide fondamenta composte da tradizione, retaggio culturale, presenza nel tessuto sociale e funzionalità, uniti dal gusto heritage e da quell’eleganza sofisticata che da sempre andiamo cercando e che ci contraddistingue.

Dal vostro sito si evince una grande sensibilità al tema della sostenibilità possiamo approfondire?
Da alcuni anni abbiamo iniziato un percorso di transizione che ci ha aiutato a capire a che punto siamo e dove possiamo migliorare. Abbiamo già organizzato un’agenda di attività da svolgere nel breve, medio e lungo periodo al fine di migliorarci sensibilmente sul tema. Queste attività ricoprono tutti i processi aziendali e coinvolgono tutti i reparti. Vista l’ambizione e l’importanza di questo percorso, abbiamo introdotto da quest’anno la figura del CSR & Welfare Manager, che si occuperà proprio della transizione di tutti i processi interni ed esterni verso un’ottica etica e sostenibile.

 

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