Con la circolare 11 febbraio 2022 n. 24, l’INPS ha fornito nuove istruzioni per il calcolo dei contributi volontari nel 2022, che partite Iva e lavoratori dipendenti potranno versare, anticipando così il momento della pensione. L’Istituto, nello specifico, si è così rivolto agli iscritti alla Gestione artigiani e commercianti e alla Gestione Separata, nonché ai lavoratori titolari di busta paga.
Prima di spiegare però come è cambiato il calcolo, è necessario spiegare cosa sono i contributi volontari e come (quando e perché) permettono ad un lavoratore di andare in pensione prima.
Come funziona il versamento dei contributi volontari INPS
Il lavoratore che ha cessato o interrotto l’attività lavorativa può accedere al versamento volontario dei contributi per perfezionare i requisiti di assicurazione e di contribuzione al fine di raggiungere il diritto alla pensione e incrementare l’importo del trattamento pensionistico, se sono già stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti.
I contributi volontari sono utili per il perfezionamento del diritto e per la determinazione di tutte le pensioni dirette (vecchiaia, anzianità, assegno ordinario di invalidità e inabilità) e indirette.
Importante ricordare che non si tratta di contributi che tutti possono versare indistintamente e in qualsiasi momento. Infatti, possono accedere ai versamenti dei contributi volontari i lavoratori che abbiano cessato o interrotto l’attività lavorativa, compresi gli iscritti alla Gestione Separata. Questo è uno dei requisiti necessari, dai quali dipende la possibilità di procedere o meno al versamento.
I contributi volontari sono utili per coprire i periodi durante i quali il lavoratore:
- non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata);
- ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
- ha un contratto part-time orizzontale o verticale.
Possono chiedere l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari:
- i lavoratori dipendenti e autonomi purché non iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
- i lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- i liberi professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- i lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
- i titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).
Per ottenere l’autorizzazione il lavoratore deve dimostrare di essere in possesso di almeno cinque anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati o di almeno tre anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda. I requisiti temporali per ottenere l’autorizzazione devono essere perfezionati con la contribuzione effettiva (obbligatoria) confluita sul conto assicurativo mediante trasferimento, ricongiunzione e riscatto e alcuni tipi di contribuzione figurativa (CIG, TBC, aspettativa per motivi politici o sindacali).
Calcolo contributi volontari: le istruzioni Inps
L’importo del contributo per i lavoratori dipendenti è settimanale e viene calcolato sulla base della retribuzione media relativa alle ultime 52 settimane di lavoro svolto, anche se non collocate temporalmente nell’anno immediatamente precedente la data di presentazione della domanda.
Al contrario, l’importo del contributo per i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti) è mensile e viene calcolato sulla media dei redditi da impresa denunciati ai fini IRPEF negli ultimi 36 mesi di contribuzione precedenti la data della domanda. Per i coltivatori diretti, invece, l’importo del contributo è settimanale e viene calcolato sulla base della media dei redditi degli ultimi tre anni di lavoro. E non può essere inferiore a quello previsto per i lavoratori dipendenti.
Ai periodi sopra indicati, che cambiano a seconda del tipo di lavoro, va poi applicata la relativa aliquota. Infatti, il valore retributivo deve essere moltiplicato per l’aliquota corrispondente alla specifica gestione previdenziale in cui si chiede l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria dell’assicurazione. Il risultato, poi, va rapportato al numero di settimane che si intende coprire ai fini pensionistici.
I contributi volontari possono essere versati accedendo al servizio “Versamenti volontari” del Portale dei pagamenti INPS, con una delle seguenti modalità:
- online, tramite la modalità “Pagamento online PagoPA”, che permette di versare i contributi utilizzando la carta di credito/debito conto corrente oppure altri metodi di pagamento innovativi disponibili sul sistema PagoPA;
- avviso di pagamento, che permette di versare i contributi presso tutti i Prestatori di Servizi di Pagamento aderenti al circuito PagoPA (bar, edicole, ricevitorie, tabaccherie, supermercati e altri esercenti convenzionati).
La lista dei canali di pagamento è disponibile sul sito internet del sistema PagoPA.
Contributi volontari Inps 2022
A seguito della variazione dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT, l’INPS nella sua circolare di febbraio ha specificato che, per l’anno 2022:
- l’aliquota contributiva a carico dei lavoratori dipendenti non agricoli, autorizzati alla prosecuzione volontaria nel FPLD con decorrenza successiva al 31 dicembre 1995, è pari al 33%;
- aliquota IVS relativa ai lavoratori dipendenti non agricoli, autorizzati alla prosecuzione volontaria con decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1995 è confermata pari al 27,87%.
L’importo dei contributi volontari degli artigiani e degli esercenti attività commerciali per il 2022, dovrà essere calcolato invece con le seguenti aliquote:
- 24% per artigiani e 24,48% per commercianti titolari di qualunque età e collaboratori di età superiore ai 21 anni;
- 22,80 % per artigiani e 23,28% per collaboratori di età non superiore ai 21 anni.
Infine, ai fini del calcolo dell’importo del contributo volontario dovuto alla Gestione separata, per il 2022 dovrà essere presa in considerazione esclusivamente l’aliquota IVS vigente per i soggetti privi di altra tutela previdenziale e non titolari di pensione pari, per l’anno 2022, al 25% per i professionisti e al 33% per i collaboratori e per le figure assimilate.
Poiché nel 2022 il minimale per l’accredito contributivo è fissato in 16.243,00 euro, per il medesimo anno l’importo minimo dovuto dai prosecutori volontari della Gestione separata non potrà essere inferiore a 4.060,80 euro su base annua e a 338,40 euro su base mensile per quanto concerne i professionisti e a 5.360,28 euro su base annua e a 446,69 euro su base mensile per quanto concerne tutti gli altri iscritti.