L’iter per l’approvazione in Parlamento della Legge di Bilancio 2023 prosegue spedito al fine di evitare l’esercizio provvisorio. In attesa dell’ok definitivo si può tuttavia già dire che grazie all’aumento del taglio del cuneo fiscale stabilito dal governo Meloni, per cui sono stati destinati circa 4 miliardi, molti stipendi sono destinati nel 2023 a diventare leggermente più alti.
Ma non tutti i lavoratori dipendenti beneficiano del provvedimento: per capire chi guadagna di più ci sono da tenere in considerazione due soglie di reddito lordo, ossia 20mila euro e 35mila euro.
Vediamo come cambierà con l’anno nuovo la loro busta paga.
Il nuovo taglio del cuneo fiscale
Il cuneo fiscale, che ricordiamo essere la differenza tra i soldi versati dal datore di lavoro al suo dipendente e la somma netta che poi finisce nella busta paga, era già stato interessato durante l’esecutivo presieduto da Mario Draghi da una sforbiciata del 2% per i redditi fino a 35mila euro.
La misura, in scadenza nel dicembre 2022, come previsto è stata confermata anche dal nuovo governo pur non essendo strutturale. Ma c’è una novità: lo sgravio per i lavoratori che percepiscono meno di 20mila euro l’anno è aumentato di un punto percentuale, salendo così al 3%. La conseguenza è che la busta paga crescerà ulteriormente solo per quest’ultima categoria, seppur lievitando di poco.
Gli importi degli stipendi dei dipendenti con reddito tra i 20mila e i 35mila euro resteranno invece gli stessi del 2022. Ricordiamo comunque che, stando agli annunci della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la percentuale del taglio del cuneo fiscale salirà ulteriormente nel corso della legislatura fino al 5%, garantendo altri nuovi rialzi ai dipendenti.
Gli importi extra in busta paga
Considerando le nuove busta paga dei lavoratori con redditi sotto i 20mila euro, i vantaggi fiscali saranno ovviamente diversi a seconda delle cifre effettive. Grazie al taglio del cuneo fiscale al 3%, come calcolato da ‘Il Sole 24 Ore’ chi ha un guadagno di 10mila euro lordi ottiene in più circa 6 euro al mese. Chi arriva a 15mila vede 10 euro in più, mentre chi ha un reddito di 20mila euro ha un incremento di 11 euro.
Oltre agli aumenti del 2023 bisogna comunque tenere conto anche di quelli già entrati a regime nel 2022 co il 2% stabilito dal governo di Mario Draghi. Facendo un confronto con il 2021, la crescita complessiva è quindi più sostanziosa. I redditi lordi fino a 10mila euro hanno preso circa 13 euro in più, che sommati agli ulteriori 6 euro del prossimo anno salgono a circa 20 euro. Chi guadagna invece 20mila euro arriva a un totale di circa 33 euro in più (22+11).
Sempre rispetto al 2021, il taglio del cuneo fiscale approvato dalla maggioranza precedente ha prodotto negli ultimi mesi del 2022 un beneficio di circa 27 euro mensili per i lavoratori dipendenti con reddito di 25mila euro. Senza la proroga del governo Meloni per loro il cuneo fiscale sarebbe tornato ad aumentare, facendo quindi riabbassare lo stipendio.
Qui le principali novità sulla Legge di Bilancio 2023.
Un bonus per i dipendenti pubblici
Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, nel disegno della Legge di Bilancio è previsto per loro un bonus. Il fondo a disposizione ammonta complessivamente a 1 miliardo di euro ed è finalizzato all’erogazione, esclusivamente nel 2023, “di un emolumento accessorio una tantum” da corrispondere per tredici mensilità e da determinarsi nella misura dell’1,5% dello stipendio lordo.
In questo caso gli aumenti stimati in busta paga vanno da un minimo di 21 euro circa al mese per gli statali con i redditi più bassi, fino a oltre 70 euro per i dirigenti appartenenti alle fasce retributive più alte.
Qui abbiamo parlato del nuovo codice di comportamento per i dipendenti pubblici.