Come e quando nasce il 1º maggio

Il primo Maggio in vari paesi del mondo, tra cui l'Italia, si celebra la Festa dei Lavoratori per ricordarne la conquista dei diritti, tematica sempre attuale

Pubblicato: 1 Maggio 2019 09:08Aggiornato: 23 aprile 2024 13:47

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

La Festa dei Lavoratori celebrata tutti gli anni il 1º maggio, in vari paesi del mondo, vuole ricordare la battaglia condotta dalla classe operaia per far rispettare i propri diritti. La ricorrenza è nata a fine ‘800 e tuttora è un giorno molto sentito da coloro che hanno un impiego, sia nell’ambito del lavoro subordinato che di quello autonomo.

Di seguito vogliamo ricordare insieme le origini della Festa del Lavoro, in modo da indicare a tutti il perché della sua importanza nel calendario e le ragioni che sono alla base degli eventi, degli incontri pubblici e delle celebrazioni in calendario. Ecco cosa sapere sul primo maggio.

Festa del Primo Maggio, quali sono le origini

Questa festa nasce a partire dalle manifestazioni per i diritti degli operai, che si sono susseguite durante la Rivoluzione Industriale negli Stati Uniti, fino alla prima legge che sanciva il rispetto delle otto ore lavorative giornaliere, entrata in vigore il proprio 1º maggio del 1867 nello stato dell’Illinois, espandendosi poi a tutto il territorio statunitense.

In occasione del diciannovesimo anniversario di questa legge, la Federation of Organized Trades and Labour Unions, nel 1886 chiese l’estensione ufficiale del provvedimento in tutto il territorio americano, con uno sciopero generale a oltranza. Quindi è corretto dire che le origini del Primo Maggio risalgono alle lotte dei lavoratori statunitensi, nel corso della seconda metà del XIX secolo.

Lo sciopero del 1886 e la sanguinosa protesta degli operai

Tale sciopero a Chicago provocò una protesta di fronte alla fabbrica di mietitrici McCormick, che andò avanti per tre giorni  fino a portare a un vero e proprio scontro tra manifestanti e polizia, con spari sui manifestanti. Di fronte a questo episodio un gruppo di anarchici reagì lanciando una bomba sui poliziotti che a loro volta spararono una seconda volta sui manifestanti, dando vita a quello che passò alla storia come massacro di Haymarket, del quale ancora non si conosce ufficialmente il numero delle vittime.

A partire dal 1887 negli Stati Uniti la data venne ricordata come giorno ufficiale della commemorazione di questa strage, ma mascherata come una celebrazione dell’Organizzazione dei Cavalieri del Lavoro, per non alimentare le rivendicazioni socialiste molto presenti all’epoca in quei territori.

L’estensione del Primo Maggio al globo

La notizia di questi tragici eventi si estese in tutto il mondo. La data fu poi adottata anche in Canada, in questo caso per ricordare le marce dei lavoratori a Toronto e Ottawa nel 1872, mentre in Australia in quella data si ricordava la festa delle otto ore lavorative, sempre il primo maggio.

Tre anni dopo gli avvenimenti di Chicago, nel 1889 a Parigi durante il primo congresso socialista e laburista della Seconda internazionale fu lanciata l’idea di una grande manifestazione in tutto il pianeta, proprio il primo maggio per ricordare il massacro di Chicago.

L’iniziativa, simbolo delle rivendicazioni operaie per i diritti e le tutele, si estese oltre i confini francesi, tanto che dal 1890 divenne internazionale, con la prima manifestazione di questo tipo della storia. Il successo fu istantaneo e proseguì nel tempo fino ai giorni nostri.

La Festa del Lavoro in Italia

Per quanto riguarda il nostro paese, la ricorrenza in oggetto subì una modifica durante la prima metà del XX secolo. Infatti in Italia la Festa del Lavoro fu anticipata al 21 aprile, il cd. Natale di Roma, durante il ventennio fascista mentre fu riportata al primo maggio dopo la seconda guerra mondiale, anche per segnare simbolicamente il distacco da quello spostamento di data che ricordava il regime.

Oggi il Primo Maggio continua ad essere un giorno sentitissimo dai lavoratori e dalle lavoratrici, oltre che dai sindacati. Come in molti già sapranno, dal 1990 viene celebrato in Italia con il Concertone in Piazza San Giovanni a Roma, ma non mancano le manifestazioni alternative e di protesta per una tematica, quella dei diritti e delle tutele dei lavoratori, ancora molto attuale. Basti pensare al dato, purtroppo sempre attuale, delle morti sul lavoro e dei dolorosi infortuni (che divergono dalle malattie professionali) durante l’esercizio delle mansioni di cui al contratto. Si tratta di eventi e situazioni che troppo spesso causano effetti letali o comunque assai deleteri per il lavoratore e la sua famiglia.

Il Primo Maggio negli Usa è diventato il primo lunedì di settembre

Come abbiamo ricordato sopra, la Festa del Lavoro ha conservato nel tempo la sua dimensione internazionale e globale. Tanto che viene festeggiata tuttora a varie latitudini e in molti altri paesi come Cuba, Turchia, Brasile, Cina, Russia, Messico.

Attenzione però, perché nel territorio d’origine non è oggi celebrata nel giorno del primo maggio. La ricorrenza in oggetto è infatti spostata al primo lunedì di settembre, mentre il primo maggio è il “Giorno della lealtà e riconoscimento della libertà americana” – Loyalty Day.

Da notare che la ricorrenza fu ufficialmente proclamata il primo weekend di settembre già nel 1894. A farlo fu il presidente Usa dell’epoca, Grover Cleveland. La motivazione era essenzialmente la seguente: egli temeva che gli americani avrebbero messo in atto nuove proteste, se la festa fosse stata anticipata a maggio e fosse coincisa con l’anniversario della sanguinosa rivolta di Haymarket.

Fu poi Dwight Eisenhower, a metà del secolo scorso, a proclamare il primo maggio Loyalty Day. La volontà era quella di dare un segnale di distacco dalla Festa dei Lavoratori per come era stata intesa all’epoca, ossia un traguardo dei movimenti socialisti. All’epoca infatti era assai vivo il conflitto tra Usa e la Russia comunista, ed era comune pensare che la sinistra potesse insinuarsi pericolosamente nella società e nelle istituzioni. Anzi lo spostamento della Festa del Lavoro a settembre è interpretato, da molti storici, come una mossa del maccartismo, ossia della propaganda anticomunista all’epoca diffusa negli Usa.

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