Stipendi in Italia, dove si guadagna di più e dove di meno

Quali sono le regioni nelle quali si guadagna di più e quelle in cui si guadagna di meno. Ma soprattutto come si sono evoluti gli stipendi tra prima e dopo la pandemia

Pubblicato: 6 Marzo 2024 11:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Quanto si guadagna mediamente in Italia? Ma soprattutto quali sono le regioni nelle quali si guadagna di più e quelle dove gli stipendi risultano essere leggermente più bassi. Cerchiamo di capire come si sono modificati gli stipendi dei lavoratori italiani e come si sono evoluti nel tempo. Scopriremo che ci sono delle pesanti differenze tra le varie regioni, che il tempo non ha fatto altro che confermare.

Pre-pandemia: gli stipendi in Italia prima del 2019

Quanto guadagnavano gli italiani prima della pandemia? A quanto ammontavano i loro stipendi. Nel 2019 l’Osservatorio JobPricing aveva pubblicato un report sulle remunerazioni annue lorde in Italia, evidenziando e analizzando le differenze tra le regioni. In vetta alla classifica delle regioni con gli stipendi più alti sono, senza sorprese, la Lombardia e il Trentino Alto Adige con una differenza minima e una retribuzione annua lorda rispettivamente di 31.472 euro e 31.136 euro. Al terzo posto si piazza la regione Lazio, con 30.353 euro annui lordi in media, che, guadagnando due posizioni rispetto allo scorso anno, scalza l’Emilia Romagna, quarta con 30.305 euro.

Nella top 10 figurano: Liguria, con 29.809 euro di retribuzione annua lorda e un posto guadagnato rispetto allo scorso anno, Piemonte, 29.530 euro e due posti in meno, Veneto, settimo con 29.473 euro, Valle d’Aosta, con 28.999 euro, Friuli Venezia Giulia, con 28.661 euro, e Toscana, 28.485 euro.

In fondo alla classifica si trovano le regioni meridionali di Calabria, con 25.083 euro lordi all’anno di retribuzione media, e Basilicata, che con 24.495 euro è l’unica regione italiana che si piazza sotto i 25.000 euro lordi annui medi. Le due regioni si scambiano di posto rispetto all’anno precedente.

Le differenze territoriali nel 2019

Le differenze territoriali negli stipendi degli italiani sono dunque lampanti. Il divario tra Nord e Sud Italia rimane molto ampio e non sembra destinato a ridursi in breve tempo. La differenza tra la regione dove si guadagna di più, la Lombardia, e quella dove si guadagna di meno, la Basilicata, è di quasi 7.000 euro. Il Meridione resta anche la zona d’Italia con il più alto livello di disoccupazione e un elevato utilizzo del lavoro nero.

Interessanti anche i dati sulle province. Nella provincia di Milano la retribuzione annua lorda media è di 33.948 euro, il livello più alto in Italia, quella con le retribuzioni più basse, invece, è la provincia di Nuoro, con 23.581 euro lordi annui. Tra le due c’è un gap di oltre 10.000 euro.

I fattori che determinavano le differenze

Queste differenze così marcate dipendono da diversi fattori. In primo luogo, sono dovute al tipo di aziende e settori economici, con quelli più remunerativi situati al Nord Italia. In secondo luogo, al Sud è molto diffusa la piaga del lavoro nero e irregolare, inoltre i lavoratori percepiscono stipendi fino al 10% al di sotto dei minimi contrattuali.

Ancora riguardo alle province, al secondo posto per livelli retributivi si piazza Bolzano con 32.088 euro lordi annui, che supera la provincia di Monza-Brianza che con 31.688 euro scende al terzo posto. A sorpresa, Salerno sale di 15 posizioni in classifica con 27.519 euro lordi annui, ma rimane sempre sotto la media nazionale, in cinquantacinquesima posizione. Complessivamente, tutte le retribuzioni delle province meridionali si trovano al di sotto della media nazionale che si attesa a 29.278 euro lordi annui.

Come sono cambiati gli stipendi dopo la pandemia

Gli stipendi, dopo cinque anni, sono cambiati? E in che modo. Secondo l’ultimo report effettuato dall’Osservatorio JobPricing che si basa sui dati del 2022 su tredici mensilità, lo stipendio netto in Italia risulta essere pari a 1.818 euro per gli impiegati e 1.542 euro per gli operai. Su quattordici mensilità, invece, nel primo caso è pari a 1.688 euro, nel secondo a 1.415 euro. I dirigenti, invece, arrivano a guadagnare 4.473 euro su tredici mensilità e 4.153 euro su quattordici mensilità. Per i quadri gli stipendi risultano essere rispettivamente di 2.668 euro e 2.478 euro.

Mediamente, invece, la retribuzione lorda nella pubblica amministrazione risulta essere pari a 37.073.

Le differenze per città e regioni

Sostanzialmente tra nord e sud del paese c’è una differenza delle retribuzioni pari al 14%. In vetta alle regioni con gli stipendi medi più alti troviamo la Lombardia, con 33.452 euro. Seguita il Lazio con i suoi 32.360 euro e la Liguria, con 32.156 euro.

Le regioni nelle quali gli stipendi risultano essere più bassi sono: Basilicata, Calabria e Puglia, dove gli emolumenti medi annui vanno dai 26.055 euro ai 27.261 euro.

Le province con le retribuzioni più alte sono:

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