La recente emergenza covid-19 pone inevitabilmente la nostra attenzione su una modalità di lavoro chiamata “smart working” o “lavoro agile” che ancora ad oggi nel nostro Paese non ha visto grandi risultati se non nelle realtà maggiori.
Oggi questo strumento si rivela un alleato prezioso anche per le piccole e medie imprese che si sono ritrovate nelle zone colpite dal nuovo virus.
Vediamo insieme di cosa si tratta; la sua definizione è contenuta nella Legge 81/2017, mentre le linee guida dell’obbligo assicurativo e della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, sono state delineate con la Circolare INAIL 48/2017.
In cosa consiste lo smartworking e quali sono i suoi benefici
E’ una nuova opportunità e modalità di esecuzione della presentazione lavorativa che permette di effettuare le prestazioni lavorative sia all’interno dei locali aziendali che all’esterno e nei luoghi più disparati (spazi coworking, treno, hotel… ), senza l’assegnazione di una postazione fissa e tramite una connessione wifi con la sede aziendale.
Le caratteristiche del lavoro agile sono:
- Assenza di rigidi vincoli orari per lo svolgimento delle prestazioni lavorative e tutela del diritto al riposo ed alla disconnessione
- Assenza di vincoli spaziali, i concetti di tempo e spazio lavoro diventano più fluidi
- Flessibilità nell’organizzazione del lavoro per obiettivi, in quanto non recarsi in azienda per lavorare non vuol dire aver la massima libertà ma avere una maggiore responsabilità e coscienza di autonomia lavorativa
- Volontarietà delle parti tramite accordo scritto tra le stesse, che non sostituisce in alcun modo il contratto di lavoro pre esitente ma che ne determina le nuove modalità di svolgimento con diritto di recesso
- Utilizzo di strumenti che permettano il lavoro da remoto ( pc, tablet, telefono )
- Parità di trattamento economico e normativo rispetto ai colleghi che lavorano in ufficio
- Informativa resa dal datore di lavoro sui rischi e possibili eventuali infortuni, nonché sugli accorgimenti da adottare al fine di preservare la privacy
- Deposito dell’accordo in modalità telematica sulla piattaforma del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Tramite il lavoro agile quindi il lavoratore potrà svolgere le proprie mansioni anche da casa.
Ecco perché con questa emergenza di contagio per coronavirus, attraverso l’emanazione di un decreto, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha posto l’attenzione proprio sullo smart working, semplificandone gli adempimenti al fine di incentivarne l’utilizzo.
L’attuale decreto prevede che per 6 Regioni italiane lo smartworking può essere attivato anche senza accordo scritto e l’informativa sulla sicurezza del lavoro può essere assolta anche tramite una semplice mail da parte del datore.
Queste novità riguarderanno non solo la zona rossa, ovvero i 10 comuni Lombardi e il comune Veneto individuati come focolaio del contagio; ma anche tutte le Regioni appartenenti la zona gialla ovvero Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria.
Sono molte infatti le aziende che si stanno attivando e che utilizzeranno questa situazione forzata e transitoria come un “test” al fine di valutare l’opportunità per il futuro di adottare seriamente una forma di lavoro agile in grado di generare sicuramente benefici sociali e lavorativi.
Praticare smartworking non vuol dire solo lavorare da remoto ma si tratta di un percorso di trasformazione dell’organizzazione tipica lavorativa e delle modalità di vivere il lavoro da parte delle persone. È un progetto complesso perché deve necessariamente passare attraverso un modo di lavorare basato sulla fiducia sulla collaborazione sulla responsabilizzazione e autonomia delle persone.
Non dimentichiamo che il lavoro agile è una modalità di lavoro di tipo inclusivo in quanto permette l’assunzione di particolari categorie di lavoratori con esigenze di flessibilità oraria o esigenze personali perché neo-genitori o che devono assistere famigliari con necessità. Se ci fermiamo a pensare un attimo, un vasto insieme di prestazioni lavorative, solitamente svolte da impiegati, quadri e dirigenti potrebbe idealmente essere trasformata in lavoro agile, con notevoli benefici in termini di produttività, soddisfazione, motivazione e tutela dall’ambiente.
A cura di Pamela Damaschi
Consulente del Lavoro