Il lavoro, come noto, è una delle principali preoccupazioni per il presente ed il futuro dei cittadini europei e non solo. Specie per le generazioni più giovani, per le quali si restringono sempre più le possibilità di accesso alle professioni tradizionali e soprattutto ad una contrattualizzazione equa. Professioni che, peraltro, sono messe pesantemente in dubbio dall’avvento e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che cambierà per forza di cose il paradigma del lavoro in tutto il mondo. Eppure esistono ancora professioni al riparo da questo rischio, e che soprattutto tendono a latitare negli ultimi anni, creando un vulnus occupazionale che le aziende interessate provano a colmare.
In questo contesto si inserisce la ricerca di Iziwork (la pronuncia in inglese di easy work), startup nata con l’obiettivo di migliorare l’accesso al mondo professionale, digitalizzando e ottimizzando i processi di ricerca e selezione del personale proprio grazie alla tecnologia e all’intelligenza artificiale. Ricerca che ha stilato una curiosa classifica dei lavori più strani, eppure interessanti sul piano della remunerazione, per le proprie ricerche di lavoratori in somministrazione. Vediamo quali, dall’assaggiatore di cibi al ragnista.