Naspi, quando arrivano i pagamenti di febbraio

Quando è previsto il pagamento Naspi a febbraio 2023: le date, quanto spetta e come controllare gli accrediti

Pubblicato: 9 Febbraio 2023 11:16

Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Come tutti i mesi, anche nel mese di febbraio i titolari di indennità di disoccupazione ricevono l’accredito Naspi verso la metà del mese. Ricordiamo che non esiste una regola generale per l’accredito delle somme: molto dipende dalla data in cui si è verificato l’evento che giustifica l’erogazione della Naspi oppure dal momento in cui la domanda è stata ricevuta dall’Inps.

C’è chi potrebbe avere già ricevuto le somme, mentre i nuovi disoccupati che hanno inviato la richiesta entro le prime due settimane di questo mese, invece, dovrebbero cominciare a ricevere i primi assegni di disoccupazione a cominciare dal 15.

Naspi, le date dei pagamenti di febbraio

Come ogni mese, i pagamenti della Naspi sono erogati in momenti diversi:

Naspi, dove arrivano i pagamenti

La Naspi viene erogata con accredito diretto sul conto corrente bancario o postale indicato in fase di presentazione della domanda. Può essere accreditata anche su libretto postale oppure con bonifico presso ufficio postale nel CAP di residenza o domicilio del richiedente. Il conto corrente deve essere necessariamente intestato o cointestato al richiedente la prestazione

Naspi, come controllare gli accrediti

I beneficiari dell’indennità di disoccupazione possono consultare in autonomia la data dei pagamenti accedendo all’area riservata del servizio sul sito dell’Inps, tramite Spid, Cns o Cie.

Effettuato l’accesso al Fascicolo previdenziale il soggetti titolari della Naspi potranno verificare lo stato del pagamento selezionando nel menu di sinistra le voci dedicate: “Prestazioni”, “pagamenti”, “Disoccupazione non agricola” e infine “prestazione”.

Naspi, quanto spetta: gli importi

La misura della prestazione è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se la retribuzione è inferiore a un importo di riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT e reso noto ogni anno dall’INPS con circolare pubblicata sul sito (1.227,55 euro per il 2021).

Se la retribuzione media è superiore al predetto importo di riferimento annuo (1.227,55 euro per il 2021), la misura della prestazione è invece pari al 75% dell’importo di riferimento annuo stabilito dalla legge (1.227,55 euro per il 2021) sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e il suddetto importo stabilito dalla legge. In ogni caso l’importo dell’indennità non può superare un limite massimo individuato con legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT e reso noto ogni anno dall’INPS con circolare pubblicata sul sito (pari per il 2021 a 1.335,40 euro).

L’indennità è commisurata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni (comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive), divisa per il totale delle settimane di contribuzione (indipendentemente dalla verifica del minimale) e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33.

Naspi, come fare domanda

La richiesta per l’indennità deve essere presentata esclusivamente in via telematica, sul portale Inps dedicato, entro i 68 giorni che seguono all’evento che dà diritto alla NASpI (cessazione del rapporto di lavoro, cessazione del periodo di maternità indennizzato, cessazione del periodo di malattia indennizzato o di infortunio sul lavoro e così via).

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