La Perla passa a Luxury Holding, 199 lavoratori in salvo

Dopo anni di crisi e passaggi di proprietà, La Perla trova in Luxury Holding di Peter Kern un nuovo inizio, con Bologna e i suoi lavoratori al centro

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Negli ultimi anni, diversi nomi storici del Made in Italy hanno cambiato proprietà. È quello che è successo anche con La Perla, marchio di riferimento nella lingerie di alta gamma, nato a Bologna negli anni Cinquanta.

Dopo un lungo periodo segnato da crisi, vendite e complesse vicende giudiziarie internazionali, La Perla trova ora un nuovo proprietario: la società controllata Luxury Holding, fondo d’investimento guidato dall’imprenditore americano Peter Kern.

Il passaggio riguarda non solo il brand, ma anche il futuro degli stabilimenti e dei lavoratori bolognesi, legati a una tradizione produttiva che ha contribuito a definire lo stile del marchio.

L’interesse del fondo sembra orientato al mantenimento delle attività produttive in Italia, elemento decisivo per i lavoratori, che rimangono saldi nelle proprie mansioni.

La cessione di La Perla ufficializzata dal Mimit

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha confermato la conclusione dell’operazione: con il trasferimento dello stabilimento di Bologna, si è chiusa la fase di cessione di La Perla Manufacturing (finita in amministrazione straordinaria), alla nuova società La Perla Atelier, controllata da Peter Kern attraverso Luxury Holding.

Nella stessa comunicazione, il Ministero ha fatto sapere che è stato firmato l’accordo per la licenza d’uso dei marchi La Perla, frutto di un’intesa tra le procedure concorsuali avviate in Italia e nel Regno Unito. L’accordo prevede il mantenimento di tutti i 199 dipendenti coinvolti nelle precedenti gestioni. I posti di lavoro sono stati quindi confermati in blocco. Un risultato non scontato, che consente alla storica manifattura bolognese di continuare e andare avanti senza dover rinunciare al suo personale.

La crisi di La Perla e i passaggi di proprietà prima del salvataggio

Fondata a Bologna nel 1954, La Perla è diventata un’icona della lingerie di lusso e per decenni ha rappresentato l’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Negli ultimi anni, però, il marchio ha dovuto affrontare una crisi profonda: troppi passaggi di proprietà, difficoltà finanziarie crescenti, cassa integrazione e la crisi del gruppo controllante ne hanno minato la stabilità.

Dal 2018 la società è stata affidata ai commissari straordinari e nel 2023, con il fallimento della controllante inglese, anche lo stabilimento di Bologna è finito in amministrazione straordinaria.

Il futuro del marchio Made in Italy dopo l’acquisizione di Peter Kern

Nei prossimi mesi si conosceranno i dettagli del piano industriale. L’intento della controllata è ovviamente quello di rilanciare il marchio sul mercato internazionale, puntando su una base solida fatta di storia, di nomea e di know-how dei lavoratori.

Luxury Holding, il fondo che ora controlla La Perla attraverso la sua newco italiana, punta a riportare il brand rilanciandolo in una fascia di mercato competitiva, valorizzando le radici italiane del marchio e affiancandole a una strategia di espansione oltreconfine.

Un equilibrio non facile, tra identità storica e nuove dinamiche commerciali che spesso snaturalizzano il Made in Italy, ma necessario per rimettere in moto una realtà che per anni è rimasta in bilico dopo decenni di splendore.

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