Decreto flussi 2024, terzo e ultimo click day il 25 marzo: come assumere lavoratori stranieri

Il Ministero dell'Interno ha stabilito tre date per il click day dedicato al Decreto flussi 2024, il terzo e ultimo lunedì 25 marzo, in cui aziende e datori di lavoro privati possono fare domanda per assumere lavoratori migranti

Pubblicato: 15 Marzo 2024 17:59Aggiornato: 25 marzo 2024 08:03

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Non uno, ma tre giorni. Il Ministero dell’Interno ha stabilito tre date durante le quali ci sarà il click day dedicato al Decreto flussi 2024. Come alcuni già sapranno, con una circolare (la n. 641 del 29 gennaio 2024) il Ministero aveva rinviato di oltre un mese la presentazione delle domande per far entrare in Italia e assumere lavoratori stranieri nell’ambito delle 151mila quote autorizzate dal governo Meloni per il 2024 con il Decreto flussi. Dopo il primo click day del 18 marzo, e il secondo del 21 marzo, via libera al terzo e ultimo da lunedì 25 marzo. Ma vediamo nel dettaglio come funziona quest’anno il decreto flussi e come le aziende posso fare domanda.

Decreto flussi 2024

Il Decreto flussi è l’atto con il quale il governo stabilisce quanti lavoratori stranieri possono entrare per lavorare nel nostro Paese ogni anno. L’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato, anche stagionale, e di lavoro autonomo, deve avvenire infatti nell’ambito delle quote di ingresso stabilite nei decreti, i cosiddetti decreti flussi appunto, che periodicamente sono emanati dal presidente del Consiglio dei ministri sulla base dei criteri indicati nel documento programmatico triennale sulle politiche dell’immigrazione.

Sulla base delle linee per il triennio 2023-2025, per il 2024 il governo Meloni ha stabilito che sono complessivamente 151mila le quote di ingresso in Italia per lavoratori non comunitari, in particolare:

Per il 2025 le quote saranno 165mila cittadini stranieri.

Tre click day a seconda delle categorie

Da anni ormai la domanda è esclusivamente online, per cui basta collegarsi dal proprio computer, oppure chiedere aiuto ai tanti enti o patronati abilitati, per svolgere la pratica. È sempre a disposizione un help desk nel caso di problemi o dubbi nella procedura informatica.

I click day, inizialmente in programma il 5, il 7 e il 12 febbraio a seconda delle diverse tipologie di lavoratori, sono state fissate per:

Il Ministero dell’Interno chiarisce che il Portale Servizi ALI apre alle ore 8.35 per consentire l’accesso tramite Spid e Cie. Dalle ore 9 è possibile procedere all’invio delle domande precompilate che si trovano nello stato “da inviare”. La precompilazione riapre poi a partire dalle ore 10.30 per le domande della specifica tipologia di click day.

Tra le novità del Decreto flussi 2024 c’è anche l’Accordo di partenariato su mobilità e migrazione con l’India, che entrerà in vigore dal 1° aprile: questo prevede che vengano riservati per quest’anno ai cittadini indiani 6mila ingressi per motivi di lavoro non stagionale e 4mila per lavoro stagionale.

Le istruzioni per i click day

Ecco le istruzioni rilasciate dal Ministero:

Come fare domanda per assumere lavoratori stranieri

La domanda per l’assunzione di lavoratori stranieri va fatta sul Portale Servizi – Sportello Unico Immigrazione del Ministero dell’Interno.

Per accedere al Portale Servizi serve un’identità digitale, e cioè lo Spid oppure la Cie, cioè la carta di identità elettronica. Per portarsi avanti è possibile già accedere al sistema per la precompilazione dei moduli, secondo questo calendario:

Le domande possono essere presentate fino al 31 dicembre 2024 e, come per tutti i click day, vengono trattate sulla base dell’ordine cronologico di presentazione.

I modelli da utilizzare per l’invio della domanda

I modelli da utilizzare per l’invio delle domande, a seconda dei casi, come chiarisce il Ministero dell’Interno sono:

I documenti necessari per presentare la domanda online

Ecco i documenti necessari per presentare la domanda per il 2024:

Casi particolari

Se la domanda presentata non rientra nella quota in base all’ordine cronologico di presentazione, il datore di lavoro visualizzerà sul portale Servizi l’avviso: “La pratica risulta al momento non in quota”.

Un’importante novità introdotta già nel 2022 riguarda l’obbligo per il datore di lavoro, prima dell’invio della richiesta di nulla osta al lavoro per i lavoratori non stagionali o non formati all’estero, di verifica presso il centro per l’impiego competente che non ci siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto di lavoro per cui si ha intenzione di assumere il lavoratore che si trova all’estero. Questa verifica va effettuata attraverso l’invio di una richiesta di personale al Centro per l’impiego, attraverso il modulo predisposto da Anpal.

Nel caso di domanda di nulla osta al lavoro già presentata nell’ambito dei flussi 2023 e non accolta dallo Sportello unico per l’immigrazione per mancanza di quote disponibili, il datore di lavoro può rinviare la domanda allegando la stessa documentazione già in precedenza presentata. Restano validi quindi e non dovranno essere rinnovate:

Se, al momento della compilazione della domanda, il datore di lavoro o l’impresa che vuole assumere non ha tutti i documenti necessari richiesti, può caricare online le dichiarazioni di impegno a produrre la documentazione mancante: in questo caso l’acquisizione della documentazione sarà richiesta in fase di istruttoria da parte dello Sportello unico per l’immigrazione, che trasmetterà in via automatica tramite l’applicativo informatico le comunicazioni al datore di lavoro all’indirizzo inserito nella sezione della domanda dedicata al recapito.

Una particolarità riguarda infine l’ingresso di lavoratori conducenti di autotrasporto merci per conto terzi e del trasporto passeggeri con autobus. Con la richiesta di nulla osta al lavoro non stagionale – il cosiddetto modello B2020 – non è necessario documentare il possesso della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), ma solo il possesso della patente di guida equipollente alla categoria richiesta e convertibile in Italia. Solo ai fini dell’effettivo impiego nell’attività di conducente all’interno del territorio nazionale, le imprese di trasporto per entrambi i settori devono dimostrare che siano stati rispettati i criteri per il rilascio della CQC.

Per tutto il resto, la circolare rinvia a quanto già specificato nella precedente Circolare interministeriale del 27 ottobre 2023.

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