Astrazeneca, compensi da capogiro: bocciato il super extra bonus per il Ceo Soriot

"Gli azionisti di AstraZeneca sono esortati a opporsi al piano retributivo per il Ceo Soriot": le società di advisory non hanno preso bene la proposta

Pubblicato: 2 Aprile 2024 17:54Aggiornato: 2 aprile 2024 22:47

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

La questione dei compensi eccessivi dei manager delle grandi aziende continua a sollevare polemiche e dibattiti, alimentando un acceso confronto all’interno della comunità degli investitori e non solo. L’ultimo caso a far scalpore riguarda Pascal Soriot, Ceo di AstraZeneca, il quale ha proposto per sé stesso un aumento salariale di quasi due milioni di sterline all’anno, portando teoricamente lo stipendio totale a quasi 18,7 milioni.

Questa richiesta ha incontrato una risposta fredda da parte degli azionisti e delle società di consulenza indipendenti, come Glass Lewis e Iss, le quali hanno giudicato il potenziale incremento “eccessivo e non in linea con i compensi dei Ceo delle principali società europee del settore farmaceutico”.

Soriot porta a casa più di 15 milioni l’anno

Da quando Soriot ha assunto la guida dell’azienda nel 2021, AstraZeneca si è trasformata, diventando la seconda società dell’indice Ftse 100, dopo Shell. Lo scorso anno, dopo aver raggiunto la maggior parte degli obiettivi a lungo termine, il 64enne ha ricevuto 16,9 milioni di sterline in totale, tra stipendio, benefit e bonus, diventando così uno dei Ceo meglio pagati di tutta Europa. Il rapporto annuale di AstraZeneca rivela che Soriot ha guadagnato quasi 120 milioni di sterline da quando ha assunto la guida dell’azienda.

Nella relazione annuale che sarà discussa il prossimo 11 aprile 2024 in assemblea generale, AstraZeneca ha difeso l’aumento spiegando che è “rilevante se considerato nel contesto del Regno Unito” e che le modifiche sono necessarie per aumentare la competitività rispetto ad altre realtà simili, sia statunitensi che europee. Riguardo quest’ultima argomentazione, Glass Lewis e Iss contestano tali affermazioni ed esortano gli investitori a votare contro il piano all’assemblea generale annuale di AstraZeneca. In particolare, Glass Lewis ha sottolineato “l’assenza di prove convincenti che l’amministratore delegato sia stato materialmente sottopagato rispetto ai colleghi negli ultimi anni”.

Secondo quanto si legge nel Financial Times, Soriot guadagna già più dei Ceo di altri colossi farmaceutici. Per esempio, Lars Fruergaard Jørgensen, CEO di Novo Nordisk, il più grande gruppo farmaceutico europeo per capitalizzazione di mercato, ha un compenso annuale di 7,8 milioni di sterline, molto inferiore a quello di Soriot.

I super stipendi dei Ceo che non piacciono agli azionisti

La situazione mette in luce un dibattito sempre attuale riguardo ai cosiddetti “super-stipendi” dei dirigenti aziendali, specialmente quando tali compensi risultano sproporzionati rispetto alla performance aziendale o al contesto economico generale.

Anche personalità di spicco come Elon Musk non sfuggono a queste contestazioni. Nonostante abbia proposto un pacchetto di compensi astronomico nel 2018, Musk si è recentemente visto respingere dalla Corte del Delaware la richiesta di un premio di ben oltre 55 miliardi di dollari. Insomma, numeri difficili da immaginare.

La crescente attenzione verso i compensi dei CEO riflette un’evoluzione nei valori e nelle aspettative della società moderna. In un’epoca in cui la disuguaglianza economica è sempre più al centro del dibattito pubblico, le retribuzioni esorbitanti dei dirigenti aziendali vengono scrutate con crescente scetticismo. Si chiede sempre più spesso se tali compensi siano giustificati dal valore aggiunto effettivo portato alla società e se siano in linea con il principio della responsabilità sociale d’impresa.

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