Esame avvocato 2024, modalità e criteri. Dove vedere i risultati

L'esame di abilitazione da avvocato è stato modificato dalla disciplina speciale recentemente rinnovata: le prove scritte sono passate da tre a una. Come funziona l'esame di abilitazione forense

Pubblicato: 18 Marzo 2024 15:38

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Diventare avvocato è un percorso lungo e complesso che ancora oggi non scoraggia tanti giovani italiani, tanto che il Belpaese conta ben 240.000 avvocati, con un numero quasi pari fra uomini e donne. In Francia, per fare un paragone con un Paese a noi affine, di avvocati ce ne sono meno di 60.000. Ma una volta terminata la pratica forense come si svolge l’esame abilitativo per diventare avvocato? Scopriamolo.

Diventare avvocato

Ottenuto il certificato di compiuta pratica da parte del Consiglio dell’Ordine, l’avvocato praticante può iscriversi alla sessione annuale dell’esame di abilitazione alla professione forense. Esame che prevedeva lo svolgimento di tre prove scritte e una prova orale finché non è stata introdotta la “disciplina speciale”, prorogata con decreto legge n. 51/2023, che ha portato l’abilitazione a prevedere un solo scritto e un orale.

Come si svolge il nuovo esame da avvocato

La nuova prova scritta da avvocato consiste nella redazione di un atto giudiziario. Il candidato deve elaborare il suo testo rispondendo a un quesito proposto nella materia scelta tra diritto civile, penale e amministrativo. Il quesito prevede che il candidato si addentri nel diritto sostanziale (cioè nelle disposizioni di legge che regolano la materia) e nel diritto processuale (cioè nelle norme che regolano lo svolgimento dei processi). Alla prova orale saranno ammessi i candidati che avranno conseguito nella prova scritta un punteggio di almeno 18 punti.

La prova orale prevede tre fasi:

Questi i criteri in merito alla valutazione della prova orale:

Supera l’esame orale chi abbia ottenuto un punteggio di almeno 18 punti in ciascuna materia e chi abbia ottenuto un punteggio complessivo di almeno 105 punti.

Dove vedere i risultati

L’esito delle prove è visualizzabile nella propria area privata sul portale concorsi.giustizia.it. Trascorso abbastanza tempo, sullo stesso portale è possibile chiedere l’accesso agli atti.

L’esame da avvocato prima della disciplina speciale

Terminata la fase della disciplina speciale, che salvo ulteriori proroghe del governo Meloni dovrebbe valere solo per l’anno 2023 (le cui prove vengono sostenute nel 2024), lo scritto tornerà ad essere sostenuto in tre giorni: il primo giorno i candidati affronteranno il parere di diritto civile, il secondo giorno affronteranno il parere di diritto penale e terzo giorno potranno scegliere tra l’atto giudiziario di diritto civile, penale o amministrativo.

I candidati che si trovino a dover affrontare il parere potranno scegliere fra due tracce assegnate. Il tempo a disposizione è di 7 ore per i pareri e di 6 ore per l’atto giudiziario. A ciascun compito può essere assegnato un punteggio massimo di 50. La sufficienza si raggiunge con 30. L’esame si passa con un minimo di 90 punti.

Dopo una breve discussione degli scritti, l’orale consiste nella discussione di brevi questioni relative a cinque materie scelte dal candidato fra le varie branche del diritto (penale, commerciale, ecclesiastico, ecc…), ma almeno una deve riguardare il diritto processuale. Sarà inoltre esaminata la conoscenza del candidato in merito alla deontologia forense. Ogni singola materia prevede un punteggio massimo di 50 punti. La sufficienza si ottiene con 30. Si passa con 180 punti in totale, e un punteggio non inferiore a 30 punti per almeno 5 prove.

La Toga d’onore è un riconoscimento riservato ai candidati che si sono distinti per i punteggi più alti. Per ambire alla Toga d’onore occorre avere superato il punteggio di 400.

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