Dare uno slancio al settore edilizio, incentivando contemporaneamente gli interventi che remano verso una ripresa green del nostro Paese: è questa l’idea che sta alla base del Superbonus 110%, introdotto dal Decreto Rilancio pubblicato questa mattina in Gazzetta Ufficiale.
Il principale promotore di questa misura è Riccardo Fraccaro, attuale sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonchè uno degli uomini più vicini al Primo Ministro Giuseppe Conte, con il quale condivide una laurea in Giurisprudenza.
Abbiamo intervistato in esclusiva Riccardo Fraccaro per fare chiarezza assieme a lui su tutti i punti che riguardano questa misura.
Dal 4 di maggio è iniziata gradualmente la “Fase 2”: a due settimane di distanza, qual è il suo personale bilancio, alla luce anche degli ultimi dati?
Le misure messe in campo dal Governo stanno producendo gli effetti prefissati, i dati sull’andamento dei contagi ripagano dei sacrifici degli ultimi mesi e confermano la necessità di misure prudenziali. Ora il Paese può ripartire in sicurezza grazie al Decreto Rilancio che stanzia risorse importanti a sostegno dei cittadini e delle imprese. Dobbiamo però mantenere alta la guardia: serve responsabilità di tutti per evitare nuove misure restrittive.
A proposito di Decreto Rilancio, lei è stato il promotore di una delle principali misure contenute: ci racconta un po’ com’è nata l’idea di questo Ecobonus?
Ho ideato questa proposta più di un anno fa per coniugare lo sviluppo e la tutela ambientale. Di fronte all’emergenza economica e all’urgenza rappresentata dai cambiamenti climatici il Superbonus diventa uno strumento centrale per fornire risposte adeguate e immediate. L’edilizia rappresenta da sempre un settore trainante per l’economia e ha un altissimo effetto moltiplicatore, per questo puntare sulla ristrutturazione degli edifici significa rilanciare la crescita. È necessario però favorire i lavori sul patrimonio esistente per rendere più efficienti e sicure le abitazioni, ma anche per frenare il consumo di suolo. Con il Superbonus al 110% lo sviluppo sostenibile diventa un pilastro delle politiche economiche del Governo.
In cosa consiste esattamente la detrazione al 110%?
Il meccanismo alla base del Superbonus prevede la possibilità per i cittadini di effettuare a costo zero i lavori di efficientemente energetico e adeguamento antisismico. Potranno infatti ottenere una detrazione pari al 110% della somma spesa o cedere questo credito di imposta alle aziende che hanno effettuato i lavori ottenendo lo sconto totale in fattura. Le aziende, a loro volta, potranno cedere il credito di imposta a fornitori o istituti bancari ottenendo liquidità immediata. In questo modo si crea un meccanismo virtuoso a beneficio di tutti: i cittadini effettuano i lavori senza esborso economico, le aziende hanno un volume d’affari molto elevato, banche e fornitori ottengono il credito di imposta e aumentano Pil e occupazione.
Qual è l’iter da seguire per ottenere il visto di conformità ed accedere dunque al bonus?
L’iter nel dettaglio sarà specificato dai decreti attuativi. Certamente per gli interventi di riqualificazione energetica si dovrà trasmettere all’ENEA l’asseverazione redatta da un tecnico abilitato che certifichi la buona riuscita dei lavori e il miglioramento delle classi energetiche. Per quanto riguarda il sismabonus, l’efficacia dei lavori e la riduzione del rischio sismico è asseverata dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, iscritti ai relativi Ordini o Collegi professionali di appartenenza.
Il vicepresidente di Legambiente – Riccardo Zanchini – ha sottolineato come 18 mesi di tempo non siano molti, soprattutto per quanto riguarda proprio gli interventi più grossi e urgenti. Come si sente di rispondergli? Avete già pensato ad una eventuale proroga della misura?
Il Superbonus al 110% rafforza strumenti già esistenti come l’ecobonus e il sismabonus. Si tratta quindi di norme già note ai cittadini e al sistema di imprese e professionisti coinvolti. Abbiamo la necessità di concentrare il Superbonus in un arco temporale sufficiente a effettuare i lavori ma più ristretto per dare uno stimolo rapido alla crescita. Certamente nessuno esclude che la proposta venga prorogata, anzi: è il mio obiettivo.
Un nodo importante dell’Ecobonus riguarda le banche, che dovranno diventare degli intermediari finanziari, accettando il credito d’imposta. In che modo vigilerete affinché lo facciano?
Le banche hanno una grande capienza fiscale ed è quindi nel loro interesse accettare il credito di imposta. Stiamo comunque portando avanti una interlocuzione con le realtà del settore per favorire maggiormente questo meccanismo.
Molta confusione c’è stata negli ultimi giorni su quali sono i lavori che rientrano in questo Ecobonus: le va di fare chiarezza?
Il Superbonus al 110% rappresenta un incentivo mastodontico che ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente le fonti inquinanti e dare una spinta notevole all’economia. Per questo prevede che vengano effettuati due tipi di lavori: il rifacimento del cappotto termico oppure la sostituzione della caldaia. In presenza di uno di questi lavori si potrà ottenere il Superbonus anche per la sostituzione degli infissi, l’installazione di pannelli fotovoltaici e di colonnine elettriche di ricariche nonché di tutti i lavori già previsti con l’ecobonus. Quindi, per intenderci, anche i cittadini che hanno intenzione di sostituire solo gli infissi saranno incentivato a cambiare anche la caldaia.
L’ultima versione del Decreto Rilancio prevede multe fino a 15 mila euro per i tecnici che fanno attestazioni false: quali sono i documenti che garantiranno queste verifiche?
Questa norma rappresenta un enorme incentivo per rendere meno energivore e fatiscenti le abitazioni, per questo vogliamo che ne usufruisca chi ne ha effettivamente diritto. Abbiamo quindi previsto che venga presentata una documentazione puntuale, come l’attestazione di prestazione energetica nel caso dell’ecobonus o l’asseverazione di tecnici abilitati per il sismabonus. Inoltre abbiamo affidato controlli scrupolosi all’Agenzia delle Entrate e all’Enea, sia di conformità dei lavori che di congruità della spesa.
La recente proposta franco-tedesca di Recovery Fund prevede un piano di 500 miliardi di euro per la ricostruzione dell’Europa. Lei personalmente cosa ne pensa?
Lo scenario che l’Europa ha di fronte richiede risposte adeguate. Anche alla luce delle previsioni finanziarie sugli stanziamenti necessari per affrontare la crisi, le risorse ipotizzate per il Recovery Fund non sono sufficienti. Serve maggiore ambizione per vincere questa sfida. Dobbiamo ripartire guardando al futuro.
Viste le recenti polemiche, vorrei chiudere quest’intervista con un suo personale pensiero riguardo alla liberazione della nostra connazionale Silvia Romano.
La liberazione di Silvia Romano è una vittoria dello Stato, che ha sempre assicurato il massimo impegno in questa delicata vicenda e ha dimostrato di non abbandonare mai i cittadini. Siamo orgogliosi del lavoro svolto e felici che una nostra connazionale sia tornata sana e salva tra le braccia dei suoi cari.