La lotta alla pirateria è un tema molto importante per il Governo, che prevede di introdurre pene e sanzioni più aspre. Difficile pensare che nei prossimi mesi si riuscirà di colpo a porre fine a quello che è oggi un vero e proprio mercato parallelo. Con interventi duri, però, l’Esecutivo mira a far giungere un messaggio chiaro soprattutto agli utenti: ora rischia seriamente anche chi guarda, non soltanto chi propone servizi illegali.
L’obiettivo è dunque quello di rendere meno allettante l’idea di usufruire del pezzotto, come viene chiamato in gran parte d’Italia il decoder che permette l’accesso ai contenuti pirata. L’immediato ed evidente risparmio, infatti, non sarà niente se paragonato alle cifre delle multe che arriveranno.
Siti e video oscurati dall’Agcom: via alla stretta
Nel corso dei prossimi mesi, si assisterà a una significativa trasformazione nell’approccio del Governo alla pirateria online, con l’adozione di misure più severe contro la fruizione illegale di contenuti protetti da diritto d’autore. Una nuova proposta di legge anti pirateria, approvata all’unanimità dalla Camera, mira a intensificare la lotta contro coloro che usufruiscono o forniscono servizi illegali, come lo streaming non autorizzato di film, serie, eventi sportivi e altri media digitali.
La normativa prevede l’interruzione in tempo reale delle trasmissioni illegali, con il blocco dei video on demand e in diretta streaming prima che inizino o entro i primi 30 minuti dal loro avvio.
Un’importante novità riguarda il rafforzamento dei poteri dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che ora potrà richiedere il blocco del Dns o dell’Ip per impedire l’accesso a contenuti e ordinare la rimozione di file illecitamente acquisiti dai server, oltre alla deindicizzazione dai motori di ricerca dei siti che violano il diritto d’autore.
A quanto ammonta la multa per chi usa servizi pirata
La nuova legge anti pirateria non soltanto mette nel mirino chi offre servizi di streaming illegale, sia gratuiti sia a pagamento tramite abbonamenti non ufficiali, ma introduce anche un rigido sistema di sanzioni che prevede multe significative per gli utenti che guardano film, serie tv, partite e programmi con il pezzotto o con i siti pirata redivivi.
Le multe ora possono raggiungere i 5.000 euro, un incremento notevole rispetto alle precedenti pene che ammontavano a 1.032 euro per le violazioni serie, ma solo in determinati casi. Per le violazioni meno gravi la sanzione è infatti di 150 euro. Solo per gli utenti recidivi o che scaricano ingenti quantità di materiale protetto le multe possono arrivare fino ai 5.000 euro.
Quando scattano l’arresto e la confisca del computer
Una ulteriore misura punitiva include anche la confisca di dispositivi fisici, come hard disk e computer, soprattutto nei casi in cui si sospetti un tentativo di profitto attraverso il download di massa. Viene da chiedersi dunque se è previsto anche il carcere per gli utenti.
Nonostante le severe sanzioni economiche e la confisca dei dispositivi, la normativa non prevede l’arresto per tutti coloro che si limitano a utilizzare servizi di streaming illegale. L’arresto è riservato esclusivamente a chi viola la legge a scopo di lucro: la nuova norma delinea una chiara distinzione tra l’uso personale e quello commerciale nella pirateria digitale.