Cos’è Lensa, l’app che spopola sul web: costi e rischi

Boom di download dell'app che permette di creare avatar da un semplice selfie: scatta l'allerta sulla violazione della privacy e le immagini compromettenti

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Una nuova applicazione sta prendendo il sopravvento nelle ultime settimane, spopolando nel mondo del web con milioni di utenti che, come accade in queste situazioni, stanno seguendo il trend del momento. Si tratta di Lensa AI, l’app che usa l’intelligenza artificiale per generare avatar partendo da un semplice selfie che qualsiasi utente può caricare nell’interfaccia personale.

Come ogni applicazione di questo genere, che trasforma ogni smartphone in un vero e proprio illustratore di professione, si tratta di un servizio a pagamento che però, nonostante i costi tutt’altro che contenuti, sta registrando negli ultimi giorni un vero e proprio boom di download.

Cos’è Lensa e quanto costa

L’applicazione Lensa esiste dal 2018, ma soltanto da alcune settimane è finita sulla bocca e sugli smartphone di milioni di persone. Come detto si tratta di servizio che, usando l’intelligenza artificiale, genera avatar di ogni tipo a partire da una serie di selfie che l’utente carica nella stessa applicazione.

Una volta caricata la foto, il sistema richiede all’utente il genere con cui si identifica e, nel giro di pochi e semplici passi, il risultato è sorprendente. L’applicazione, infatti, restituisce all’utente una caricatura dell’immagine data al sistema, “regalando” avatar nei panni di guerrieri, cyborg, elfi, super eroi, ma anche fate e principesse.

Secondo le stime della società di analisi Sensor Tower, oltre 4 milioni di persone nel mondo hanno scaricato Lensa nei primi giorni di dicembre. Nello stesso periodo, gli utenti hanno speso oltre 8 milioni di dollari nell’app. Ed è proprio questo punto a essere tra i più controversi per la nuova app del momento che, per essere utilizzata, inizialmente chiede un periodo di prova gratuito di 7 giorni che, se non viene annullata, porta al pagamento dell’abbonamento.

L’applicazione, secondo le tariffe europee, ha un prezzo diverso in base all’utilizzo che l’utente ne fa. Per esempio, il pacchetto meno caro è quello da 6,99 euro, ma c’è anche quello da 9,99 euro con 100 foto in 10 stili diversi, così come quello da 200 foto a 14,99 euro.

I dubbi e i rischi per la privacy

Il sistema di creazione del magic avatar, così come viene definito, si basa sul generatore di immagini Stable Diffusion, che utilizza grandi database di file di foto prese dal web per addestrarsi – in maniera analoga a quanto fa ChatGpt con i testi. In poche parole, utilizzando opere senza diritti d’autore, c’è il rischio di ledere la privacy degli utenti.

Uno dei punti controversi è infatti legata alla semplicità con la quale, solo attraverso un selfie, possono essere create immagini di chiunque si desideri. Per esempio, caricando una foto di una donna ed esplicitando il genere femminile, l’app genera immagini a corpo intero anche ipersessualizzato. C’è il rischio dunque che qualcuno utilizzi l’intelligenza artificiale per creare immagini osé o compromettenti di chiunque senza il loro consenso.

Il boom di download ha portato gli esperti a lanciare l’allarme sull’applicazione che, se usata in maniera non corretta, potrebbe portare alla fuga di dati sensibili che potrebbero, come detto, ledere la privacy. Il consiglio, quindi, è quello di leggere i termini di utilizzo per capire meglio cosa fa l’app con i dati.

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