Tirolibre, dove il mercato del calcio è attivo tutto l’anno

Abbiamo intervistato Paolo Vullo, fondatore della start-up che Itaoliaonline ha scelto come la più promettente dell'edizione 2018 della ReSoccer Competition

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Redazione

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Appassionato di calcio, 15 anni di esperienza nel settore dilettantistico, profondo conoscitore delle dinamiche di questo sport. Paolo Vullo sa bene che questo mondo è fatto soprattutto di semiprofessionisti e squadre di provincia. Non solo di grandi campioni e ricchi procuratori. È in questo contesto che si muove e opera Tirolibre. Abbiamo fatto una chiacchierata con lui a margine della ReSoccer Start-up Competition

Raccontaci com’è nata l’idea di Tirolibre
È nata da una necessità pratica. I numeri parlano chiaro: ogni anno più del 60% dei calciatori cambia maglia o è alla ricerca un nuovo club. I problemi di visibilità e comunicazione con le figure chiave di questa industria ostacolano questo percorso e i calciatori spesso finiscono per accontentarsi di soluzioni scomode o al di sotto delle loro aspettative, compresa una temporanea interruzione dell’attività. Da qui l’idea di dar vita a Tirolibre per consentire ai calciatori di ottenere visibilità e interagire con le offerte del mercato, comunicare con figure chiave all’interno del club e quindi trovare opportunità di mercato.

E le squadre come possono utilizzare la piattaforma?
Tante squadre hanno bisogno di giovani leve: club di diverse categorie che investono denaro, pagando anche osservatori e procuratori, per trovare i calciatori migliori sul mercato e migliorare la propria rosa. Ecco l’intuizione: mettere insieme domanda e offerta, sviluppare una piattaforma in grado di facilitare l’incontro tra calciatori e squadre.

Chi c’è dietro le quinte?
Dietro Tirolibre c’è un un team di 5 persone, con competenze digitali, manageriali e tanta voglia di cambiare questo settore, per mettere al centro di tutto il calciatore. E a giudicare dai risultati il progetto piace: con un portafoglio che conta più di 6.000 calciatori, 300 squadre sparse tra Italia, Spagna e Sud America e circa 70 agenti. Ma il dato più importante è la crescita che registra il sito ogni mese, con tassi prossimi al 50%.

Come siete riusciti a mettere insieme questi numeri da zero?
Ad oggi Tirolibre funziona grazie al posizionamento ottimo ed efficace che viene generato attorno al calciatore. L’obiettivo non è rendere visibile il calciatore nel suo network personale, di amici, parenti o del mercato calcistico in generale, ma segmentarlo e posizionarlo all’interno di un mercato verticale che lo accoglie. In sintesi, si crea attorno al calciatore un network georeferenziato, si targettizza la sua “visibilità” e viene ottimizzato il posizionamento sul mercato. Obiettivo sui grandi numeri, generare un marketplace facilmente filtrabile e consultabile.

Dacci qualche coordinata in più
Il tutto avviene attraverso la piattaforma web dove gli utenti possono registrarsi e creare il loro profilo autonomamente. Grazie alla rete è stato anche possibile abbattere i confini e andare oltre il solo mercato italiano.

Un aneddoto da raccontare ai nipoti?
La storia di uno dei primi calciatori, Lucas German Surber, un ambizioso difensore argentino che due giorni dopo aver creato il suo profilo su Tirolibre ha ricevuto due offerte: in 4 giorni è volato a Roma per un provino con la Vigor Acquapendente, che alla fine lo ha ingaggiato. Questo rappresenta per Tirolibre un caso importante perché è stato il primo e la vera spinta per il progetto.

Strana domanda da fare una start-up, ma ci sta: progetti per il futuro?
Nei prossimi anni Tirolibre ambisce a essere presente nei principali campionati europei. Se ciò si realizzerà, sarà diventata la piattaforma di riferimento per chi vuole intraprendere la carriera nel calcio o vuole coltivare la sua passione sul campo

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