Scuola, verso quarantena differenziata per fasce d’età

Con la variante Omicron che dilaga sempre più, e la Delta ancora prevalente, l'allerta è massima anche per i bambini. Come potrebbe cambiare ancora la quarantena

Pubblicato: 5 Gennaio 2022 14:09

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Redazione

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Con la variante Omicron che dilaga sempre più anche in Italia, e la Delta ancora prevalente, l’allerta è massima anche per i bambini, fino ad oggi “risparmiati” dalla malattia Covid da severa e grave. Purtroppo, le notizie che arrivano dai reparti pediatrici degli ospedali di tutta Italia non sono confortanti.

Ora il Covid colpisce anche i bambini

Nessun allarmismo, perché è bene ricordare che il Covid solo in cari rari può diventare pericoloso per i più piccoli, ma ciò che evidenziano i medici è che sempre più di frequente il Covid sta colpendo la fascia degli under 12, ancora in larga parte scoperta dalla vaccinazione, e dunque più esposta.

I contagi hanno subito un’impennata prima e dopo Natale proprio nella fascia dei bambini più piccoli, e non a caso, tra i bambini che sviluppano il Covid da moderato e grave, moltissimi appartengono a famiglie con genitori no vax. A dimostrazione che la protezione del vaccino non è mai solo per se stessi, ma anche per le persone con cui viviamo.

Il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha spiegato ad esempio che nel reparto pediatrico dell’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino si registrano per la prima volta da inizio pandemia ben 14 casi di bambini ricoverati che erano sani e senza patologie pregresse. Un segnale che non si può ignorare.

Vaccinare subito i bambini

Per questo è necessario procedere rapidi anche con la vaccinazione dei bambini, e per questo preoccupa, non poco, il rientro a scuola in presenza, che va assolutamente garantito, per il benessere psico-fisico dei più piccoli, ma anche per le famiglie, già duramente provate da due anni di pandemia, dove proprio i bambini sono stati per mesi dimenticati.

Ma servono garanzie su regole certe e utili, soprattutto dopo il caos delle ultime settimane, dove in tutta Italia, da nord a sud, le quarantene sono scattate anche con una settimana di ritardo per via dei sistemi Asl intasati.

Rientro a scuola il 10 gennaio?

Il sottosegretario Andrea Costa ha conferma che l’obiettivo del governo è riprendere l’attività scolastica in presenza lunedì 1′ gennaio, nonostante le resistenze di diverse Regioni. Ma è ancora tutto da decidere.

Secondo le Regioni, inoltre, sarebbe utile “evitare la ripresa delle attività di educazione fisica, canto e utilizzo di strumenti a fiato, verificare la correttezza del consumo dei pasti in mensa, promuovere un maggior utilizzo di FFP2 (qui quanto proteggono davvero, quanto costano adesso e dove comprarle) e avere attenzione a garantire una corretta aerazione delle aule”.

Come può cambiare ancora la quarantena a scuola

Le Regioni hanno messo a punto un documento ad hoc per la scuola, individuando delle soglie e ipotizzando regole diverse a seconda che si tratti degli studenti più piccoli, come alla materna, dove è praticamente impossibile mantenere il distanziamento e il rispetto delle misure di prevenzione, o alle elementari, dove la copertura vaccinale è ancora bassa, e gli over 12.

Secondo questo schema, funzionerebbe così:

Secondo la proposta delle Regioni tuttavia, resta ferma la possibilità dell’Asl di adottare ulteriori provvedimenti di sospensione della didattica in presenza nella singola scuola o istituto in base ai casi specifici.

Vi rimandiamo qui per tutte le nuove regole sulla quarantena non a scuola in vigore dal 31 dicembre.

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