Addio bollino nero sul vino, ecco la nuova etichetta italiana: come funziona

Il Nutrinform Battery potrebbe sostituire il Nutri-Score usato in diversi Paesi Ue, con etichette informative libere da allarmismi su cibo e bevande

Pubblicato: 18 Febbraio 2022 02:56

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il provvedimento più contestato del Cancer Plan dell’Unione Europea è stato di fatto respinto dal Parlamento Eu. Si tratta del bollino nero sui prodotti alcolici che avrebbe indicato come “cancerogeno” anche il vino. Gli eurodeputati sono arrivati alla conclusione che il consumo di bevande alcoliche non è dannoso di per sé, e che c’è una differenza sostanziale tra il consumo nocivo e quello moderato.

Ha dunque vinto la linea dell’Italia e degli altri Paesi che vedevano nella modifica del Nutri-Score un pericolo per la produzione vitivinicola e l’esportazione di prodotti locali. E mentre in Europa si dibatte su questo strumento di etichettatura dei cibi, la Penisola rilancia con un metodo che potrebbe essere adottato a livello comunitario.

Cos’è il Nutri-Score e come funziona l’etichetta inventata in Francia

Andiamo per ordine. Il Nutri-Score è un sistema di classificazione degli alimenti inventato dal nutrizionista Serge Hercberg e dalla sua squadra di ricercatori nel 2013. Analizza le sostanze nutritive dei cibi, associando a ciascuna di essere un punteggio, che determina poi un voto, espresso in lettere dalla A alla E, da apporre in etichetta.

Lo scopo del Nutri-Score è semplificare la scelta dei prodotti per i consumatori e la lettura della tabella nutrizionale. Il calcolo del punteggio tiene conto di sette parametri nutritivi su 100 grammi di cibo o 100 ml di liquidi

In base alla maggiore o minore presenza di questi, il prodotto può ricevere una A verde, che lo classifica come cibo sano, una E rossa, che lo classifica come cibo non sano, e le tre lettere che stanno nel mezzo, B, C e D, con sfumature che, riprendendo lo schema dei semafori, dovrebbero direzionare il consumatore negli acquisti.

Perché il Nutri-Score non piace in Italia e in altri Paesi europei

Il Nutri-Score è però oggetto di forti critiche perché, a conti fatti, è impossibile catalogare i cibi e le bevande solo sulla base, ad esempio, di una maggiore o minore presenza di lipidi. Secondo questo sistema l’olio extravergine di oliva, ad esempio, per via dell’alto contenuto di grassi, sarebbe un cibo poco sano.

Il bollino colorato rischia, secondo i suoi detrattori, di confondere proprio i consumatori che dovrebbe tutelare. E che si troverebbero a scegliere cibi con il bollino verde, ma magari con ingredienti dannosi per la salute o poco adatti a chi ha determinate patologie, e scartare invece quelli con il bollino rosso, penalizzati dalla loro composizione organica.

Cos’è il bollino nero Ue sul vino, considerato come cancerogeno

Il Cancer Plan dell’Unione Europea è invece un piano per fermare la grande epidemia di cui si parla ancora troppo poco e che sta colpendo il continente e il mondo intero. Quella dei tumori. Attraverso diverse misure, che vanno da campagne di prevenzione all’allocazione di nuove risorse per i Paese membri più attivi nella lotta al cancro, Bruxelles si è posta l’obiettivo di prevenire l’insorgenza di patologie oncologiche tra i cittadini.

Tra le varie proposte, però, non è piaciuta quella di aggiungere una nuova lettera, la F nera, al Nutri-Score, con lo scopo di identificare i cibi che contengono ingredienti cancerogeni. Una lunga lista di sostanze, tra cui l’alcol, che verrebbero demonizzate senza troppe cerimonie, e senza dare informazioni adeguate al consumatore.

L’Italia si batte da anni contro questo sistema, per la sua eccessiva semplificazione, e proprio il pericolo di vedere alcune eccellenze del Made in Italy, come il vino, con sopra il bollino nero contro il cancro, ha risvegliato la politica e le istituzioni. Che ora rilanciano con il sistema di etichettatura Nutrinform Battery, che potrebbe estendersi a tutta l’Europa, o almeno a quei Paesi contrari al Nutri-Score.

Cos’è l’etichetta Nutrinform Battery inventata in Italia

Per applicare il Regolamento Ue numero 1169/2011 che disciplina gli obblighi di etichettatura degli alimenti per i Paesi membri, l’Italia ha approvato il Nutrinform Battery che, pur valutando parametri simili a quelli del Nutri-Score, evita una categorizzazione a priori del cibo in “sano” e “meno sano”, o per meglio dire “di serie A” e “di serie E”.

Lo schema elaborato dal Ministero della Salute, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria permette di rappresentare graficamente in etichetta la percentuale assunta di energia e nutrienti rispetto alla porzione consigliata dell’alimento.

Come anche il Nutri-Score, il Nutrinform Battery non sostituisce la classica etichetta con i valori nutrizionali e la lista degli ingredienti presenti sul retro delle confezioni, ma contiene informazioni aggiuntive facilmente consultabili anche dai profani.

Come si legge l’etichetta alimentare Nutrinform Battery

Il Nutrinform Battery appare graficamente come una serie di cinque batterie. Sopra ognuna di esse è riportato il contenuto di una singola porzione di cibo o della bevanda, come segue.

Ogni batteria, corrispondente a ognuno dei cinque parametri, ha poi una parte “carica”, colorata, al suo interno, che corrisponde alla percentuale scritta sopra. Questo dato identifica la percentuale di quel dato elemento sul totale raccomando quotidianamente per un individuo adulto.

Se sulla confezione di un pacco di merendine, ad esempio, la percentuale del Nutrinform Battery dei grassi saturi è 25%, significa che una singola merendina soddisfa un quarto della quantità massima consigliata di grassi saturi che dovremmo mangiare durante la giornata. Sommando le percentuali delle batterie presenti sui vari alimenti, dunque, il consumatore non dovrebbe mai ottenere più del 100% per condurre uno stile di vita sano e seguire una dieta bilanciata.

Fonte: Nutrinform Battery / MISE
Esempio di etichetta del sistema Nutrinform Battery dal sito ufficiale del progetto del Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Perché il Nutrinform Battery piace di più del Nutri-Score

Per ora il Nutrinform Battery è un sistema facoltativo, che può essere però  compilato e stampato sulle confezioni dei prodotti se c’è la volontà dei produttori di farlo. A differenza del Nutri-Score permette di valutare il cibo non più con una scala qualitativa difficilmente interpretabile a colpo d’occhio, ma con una quantitativa che permette di guidare il consumatore verso una dieta adatta ai propri bisogni.

Siamo ancora lontani da una rivoluzione sulle abitudini alimentari e di acquisto e da una vera guida all’alimentazione, che potrebbe passare da momenti formativi nelle scuole e nelle case degli italiani, supportata dalle informazioni presenti in etichetta.

Ma sicuramente è un passo avanti per educare i cittadini all’acquisto di cibo nutriente senza eccessive semplificazioni ed evitare di condannare senza possibilità di appello prodotti in realtà non dannosi, come avviene con il Nutri-Score. Ammettendo che esistano cibi e bevande effettivamente nocivi, visto che a tavola è la misura a rappresentare un fattore di rischio per la salute, e sono le quantità delle singole sostanze a renderle pericolose per il nostro organismo.

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