Luci spente da Roma a Milano, da Napoli a Torino, da Palermo a Bologna fino a Firenze e in tante altre città in tutta Italia. Oltre 8mila i Comuni che alle 20 di stasera lasceranno al buio i loro monumenti più rappresentativi, aderendo alla protesta promossa da Anci contro l’aumento dei costi dell’elettricità causato dal caro energia.
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I rischi per i servizi essenziali
Da Nord a Sud, per mezz’ora, fino alle 20.30, e in alcuni casi anche per più tempo, saranno spente le luci che illuminano di solito luoghi simbolo come il Campidoglio, sede del Comune di Roma, Palazzo Vecchio a Firenze o la Mole a Torino.
L’iniziativa simbolica, lanciata dall’Associazione nazionale dei comuni italiani, vuole mettere in risalto la questione del caro energia che, oltre a provocare dei rialzi sul costo delle bollette per le famiglie, rischia di avere un forte impatto anche sui bilanci delle amministrazioni locali, costrette a tagliare servizi essenziali per i cittadini, a cominciare proprio dall’illuminazione pubblica.
Secondo quanto riportato dal presidente dell’Anci e primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, i sindaci stimano un aggravio di almeno 550 milioni di euro sulle casse comunali, su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro.
Caro bollette, stasera città al buio per protesta
“Le risposte dal governo alle nostre richieste non sono sufficienti. Evidentemente non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini. Per questo motivo questa sera, alle ore 20, molti Comuni del Paese spegneranno simbolicamente l’illuminazione di un edificio rappresentativo o di un luogo significativo per la comunità” ha annunciato sul sito dell’associazione dei sindaci, Antonio Decaro.
“Speriamo – ha dichiarato ancora il presidente dell’Anci – che in questo modo si possa comprendere a quali rischi si va incontro se non si interverrà presto con un sostegno adeguato a coprire almeno tutti gli aumenti previsti in questi mesi”.
“Non vorremmo ritrovarci – ha concluso Decaro – ancora una volta a dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio e erogare servizi ai cittadini”.
Le maggiori città coinvolte
Uno dopo l’altro i primi cittadini delle maggiori città italiane hanno annunciato la loro adesione alla protesta. Nella Capitale il sindaco Roberto Gualtieri alle 20 di oggi spegnerà le luci del Campidoglio, sede del Comune di Roma. “Si tratta – ha scritto in una nota – di una iniziativa che ci trova pienamente d’accordo: l’aumento delle bollette grava e mette in seria difficoltà famiglie e Istituzioni, dal piccolo al grande Comune, soprattutto in questo momento storico che ci vede già in difficoltà a causa della pandemia. È un problema che va affrontato e sono certo che il Governo ascolterà il grido di allarme dei cittadini e dei Sindaci”.
“Milano, città dalle mille luci, domani sera dalle 20:00 alle 21:00 si spegnerà attraverso due dei luoghi più rappresentativi, Palazzo Marino e il Castello Sforzesco. Lo facciamo per aderire all’iniziativa di contro l’aumento dei costi dell’energia” ha scritto così in tweet del 9 febbraio il sindaco di Milano, Beppe Sala.
Stessa ora e stessa modalità per la sede municipale e simbolo di Firenze, Palazzo Vecchio. “Per il Comune di Firenze stiamo stimando un ammanco superiore a 10 milioni di euro, tutti soldi che se vengono a mancare rischiano di costringere il comune a tagliare i servizi. Per questo come Anci abbiamo lanciato questa manifestazione eclatante di spengere le luci su un importante monumento di ogni città” ha detto il sindaco Dario Nardella.
A Torino, il profilo della Mole Antonelliana sarà al buio per un’ora, come annunciato dal sindaco Stefano Lo Russo che auspica “un intervento deciso e tempestivo del Governo a sostegno dei cittadini e dei Comuni italiani. Il caro energia – ha aggiunto Lo Russo – rischia di creare problemi nei bilanci comunali, con serie conseguenze sull’erogazione dei servizi offerti ai cittadini. Non possiamo permetterci di vanificare i grandi sforzi che si stanno compiendo per il rilancio dell’economia, il Governo intervenga”.
A Napoli alle ore 19 le luci del Maschio Angioino si sono spente per 30 minuti. “È chiaro che il tema del caro bollette colpisce in primo luogo le famiglie e le imprese ma anche le amministrazioni sono in difficoltà e come Anci facciamo affidamento su intervento del Governo che ci possa aiutare e ristorare almeno in parte gli oneri maggiori che altrimenti ricadrebbero sui cittadini”.
E a Bologna stop all’illuminazione sul monumento a Nettuno e nel Palazzo Re Enzo. Il sindaco Matteo Lepore ha ricordato la stima di ammanco complessiva per i Comuni calcolata dall’Anci (550 milioni di euro) “che per un Comune come Bologna vuol dire un buco da 15 milioni. Noi potremo affrontarlo”, chiarisce Lepore, ma “molti Comuni medio-piccoli rischiano di saltare”.
Il Comune di Venezia ha spostato l’iniziativa promossa dall’Anci, lasciando al buio per mezz’ora le facciate delle sedi comunali di Ca’ Farsetti – Ca’ Loredan a Venezia, sul Canal Grande, di Ca’ Collalto a Mestre e della Torre civica.
“Un gesto – ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro – per richiamare l’attenzione del Governo sul tema del costo dell’energia che si preannuncia avere dei rincari per ogni singolo comune di oltre il 30% e che solo per Venezia è già stato ipotizzato equivalere ad una spesa supplementare di 4 milioni di euro, già stanziati in sede di bilancio preventivo, ma che potrebbero non bastare”.
Alla stessa ora anche le luci di Palazzo Tursi sede del municipio di Genova saranno spente come a Verona dove alle 20 l’Arena rimarrà al buio per un’ora.
A Palermo luci spente in centro ai “Quattro Canti”, mentre Trapani sospenderà l’illuminazione, per 30 minuti, alla torre di Ligny e alla fontana del Tritone. “L’aumento dei costi dell’elettricità e del gas avrà certamente delle gravissime conseguenze sui bilanci di famiglie e imprese ma coinvolgerà anche i comuni che, nei prossimi mesi, potrebbero vedersi costretti a non poter garantire i servizi essenziali ai cittadini” ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.
Il capoluogo del Molise, Campobasso, aderisce all’iniziativa spegnendo le luci di Palazzo San Giorgio, sede del Municipio. A Reggio Calabria al buio rimarranno Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio, sedi istituzionali della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria mentre a Lecce saranno spenti i 4 pastorali dell’Ovale di Sant’Oronzo e l’illuminazione del Sedile.