Assegno Unico, ecco chi riceverà fino a 2.000 euro in più

Le prime stime Mef sull'Assegno Unico: dai 500 ai 2.000 euro in più. Ecco chi riceverà di più e quando vengono effettuati i pagamenti

Pubblicato: 20 Febbraio 2022 11:11

Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Il ministero dell’Economia ha reso note le prime stime relative agli importi che, a partire da marzo 2022, verranno riconosciuti alle famiglie grazie all’introduzione dell’Assegno Unico e Universale (Auu), a seguito della delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico.

Per le domande presentate a gennaio e febbraio, i pagamenti cominceranno a essere erogati dalla seconda metà di marzo. Per le domande presentate dal 1° marzo in poi, il pagamento verrà effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per chi presenta la domanda entro giugno 2022, i pagamenti avranno decorrenza per le mensilità arretrate dal mese di marzo.

Grazie ad una nota pubblicata dal Dipartimento delle Finanze del Mef, però, sappiamo già oggi chi trarrà maggior guadagno.

Assegno Unico e Universale: chi riceverà di più

Utilizzando il modello di micro-simulazione TAXBENDF del Dipartimento delle Finanze, gli impatti delle riforme Irpef e Assegno Unico sono stati valutati per famiglie distribuite per:

L’analisi si è quindi soffermata sugli effetti in termini di numero di famiglie coinvolte dalla riforma, i benefici medi annui calcolati in euro e l’incidenza percentuale degli stessi sul reddito lordo familiare. Tenendo conto dei nuovi scaglioni Irpef e dei nuovi importi Auu, pertanto, è stato possibile individuale la fascia di reddito che – di fatto – guadagnerà di più da questo intervento legislativo.

Suddividendo in dieci gruppi di pari numerosità la popolazione ordinata in senso crescente sulla base di tale reddito si ottengono i “decimi di reddito equivalente”: al primo decimo appartiene il 10% più “povero” della popolazione, all’ultimo decimo appartiene il 10% più “ricco”. Il reddito equivalente si ottiene rapportando il reddito familiare alla dimensione della famiglia in termini di adulti equivalenti (scala di equivalenza, si utilizza quella Ocse modificata) e consente di confrontare i livelli di reddito di famiglie di dimensione diversa. Ciascun individuo all’interno della stessa famiglia possiede il la capacità di redistribuzione ed equità e il relativo impatto sulla disuguaglianza.

Poiché gli individui appartenenti alle famiglie più numerose tendono a collocarsi nei decimi più bassi (scala di equivalenza maggiore: reddito equivalente inferiore), ne risulta che nei decimi più elevati tendono a collocarsi un maggior numero di nuclei (meno numerosi) rispetto ai decimi più bassi. Non a caso, sono gli appartenenti al gruppo I, le famiglie più povere e svantaggiate, che potranno contare su un beneficio medio per nucleo pari a 1.935 euro.

Le cifre si dimezzano poi per i gruppi di reddito a seguire, andando dai 624 euro per il gruppo II, fino ai 571 euro per il gruppo X (i più ricchi). Un dato interessante, infine, emerge comparando i gruppi VI, VII, IIX E IX che guadagneranno meno – in termini di beneficio per nucleo familiare rapportato al reddito equivalente – a confronto con i più ricchi, ovvero rispettivamente: 560 euro; 479 euro; 413 euro; e 446 euro.

Assegno Unico e Universale: gli importi 2022

L’importo dell’Assegno Unico e Universale, che non concorre alla formazione del reddito complessivo imponibile ai fini Irpef, è determinato secondo il valore Isee che, quindi serve per fare la domanda anche se non è obbligatorio. Chi non presenta l’Isee avrà l’importo minimo e potrà comunque presentarlo in un secondo momento. La domanda si presenta nelle stesse modalità dell’Assegno temporaneo.

Ai nuclei familiari con Isee inferiore a 15mila euro, spetta per ogni figlio minore un assegno base di 175 euro. Questo valore decresce al crescere dell’Isee, fino a stabilizzarsi a 50 euro mensili a figlio per Isee pari o superiori a 40mila euro.

Collegandosi al sito Inps è possibile comunque accedere al “simulatore dell’Assegno unico e universale”, un servizio che permette agli interessati di simulare l’importo mensile della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico. È accessibile liberamente, non servono credenziali o SPID ed è consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso.

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