Maxi richiamo Coca Cola, Fanta e Sprite per troppo clorato: i Paesi coinvolti

Coca-Cola ritira prodotti in Europa per livelli eccessivi di clorato, sostanza che può causare problemi di salute. Coinvolti noti marchi e più Paesi

Pubblicato: 28 Gennaio 2025 08:51

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Coca-Cola Europacific Partners, l’imbottigliatore belga del gigante delle bibite, ha avviato un’operazione di richiamo dei prodotti. Il protagonista, questa volta, non è la solita bollicina frizzante, ma una questione di sicurezza alimentare. Al centro dello scenario ci sono livelli troppo alti di clorato, una sostanza che ha portato alcuni dei marchi più noti del gruppo sotto i riflettori in tutta Europa.

Coca-Cola richiama lattine e bottiglie in diversi Paesi europei

Coca-Cola Europacific Partners, l’imbottigliatore belga della celebre multinazionale, ha fatto partire una massiccia operazione di richiamo dal mercato europeo. Sembra infatti che alcune delle sue bevande contengano livelli troppo alti di clorato, una sostanza che, in dosi elevate, potrebbe avere effetti negativi sulla salute. L’elenco dei prodotti coinvolti comprende marchi iconici come Coca-Cola, Sprite, Fanta, Minute Maid, Fuze Tea, Nalu, Royal Bliss e Tropico.

Le lattine e le bottiglie di vetro a rendere, vendute in Belgio, Paesi Bassi, Germania, Francia, Lussemburgo e Regno Unito, sono finite sotto la lente. I lotti interessati, identificabili dai codici di produzione compresi tra 328 Ge e 338 Ge, sono stati immessi sul mercato a partire dalla fine di novembre.

Misure adottate dall’azienda per il richiamo

Coca-Cola Europacific Partners ha comunicato di aver già tolto dagli scaffali gran parte delle bevande incriminate. “Non abbiamo una cifra precisa, ma è chiaro che si tratta di una quantità considerevole”, ha dichiarato un portavoce all’Afp. Nonostante questo, il richiamo prosegue per rastrellare ogni singola confezione ancora in circolazione.

I consumatori sono stati quindi invitati a evitare di consumare i prodotti sospetti. Per chi li avesse già acquistati, è previsto il ritiro presso i punti vendita con rimborso immediato. Un’operazione che punta a garantire sicurezza, affrontando di petto il problema con una reazione tempestiva.

I rischi del clorato per la salute

Il clorato è una sostanza che, quando ingerita in quantità elevate, può mandare in tilt il delicato equilibrio dell’organismo, rallentando l’assorbimento dello iodio e innescando problemi metabolici. I bambini, soprattutto quelli con una carenza lieve o moderata di iodio, sono i più esposti a queste conseguenze.

Secondo le stime più alte dell’Efsa, neonati e bambini fino ai dieci anni sono le categorie più vulnerabili, con livelli di esposizione che superano il limite di sicurezza.

Ingerire alte dosi di clorato in poco tempo può mettere in seria difficoltà il corpo umano. Questa sostanza può sabotare la capacità del sangue di trasportare ossigeno, aprendo la strada a problemi seri come l’insufficienza renale. Per arginare i rischi legati all’esposizione acuta, l’Efsa ha fissato un limite massimo giornaliero a 36 microgrammi per ogni chilo di peso corporeo.

Le ultime analisi confermano che, anche nelle situazioni più critiche, i livelli di esposizione restano sotto questa soglia. Nonostante ciò, l’allerta rimane alta, con la priorità di proteggere la salute dei consumatori e mantenere la fiducia nei prodotti alimentari.

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