L’Italia spaccata a metà negli ultimi giorni ha portato con sé conseguenze drammatiche da Nord a Sud, tra chi ha subito ingenti danni a causa del maltempo e chi, invece, fa ancora la guerra alle fiamme sprigionatesi tra le montagne siciliane. Nord e Sud, due facce dello stesso Paese, ma ai poli completamente opposti, anche se riuniti sotto l’unico comun denominatore che è stato il grande caldo degli scorsi giorni.
Temperature tropicali che hanno richiesto a tanti l’utilizzo dell’aria condizionata quasi ogni giorno, anche e soprattutto in macchina dove, per la sfortuna di alcuni, è stata comminata una multa inattesa.
Aria condizionata in auto, quando scatta la multa
In molti non lo sanno, ma effettivamente il Codice della Strada regolamenta l’uso del condizionatore in auto, un articolo che non tutti conoscono e che in estate, soprattutto, miete tante vittime. Parliamo dell’articolo 157 del Codice della Strada, ovvero quello che disciplina l’arresto, la sosta e la fermata dei veicoli.
Nello specifico, nel comma 7-bis dell’articolo 157 del Codice della Strada, si evidenzia che “è fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso”. La contravvenzione per chi non rispetta questa regola e tiene il motore dell’auto acceso per mantenere l’aria condizionata in funzione durante la sosta va da un minimo di 223 euro a un massimo di 444 euro.
Non si tratta però di un articolo nuovo, di quelli voluti da poco nel neo Codice della Strada del ministro Salvini, ma anzi un comma che risale a gennaio del 2021, dopo diversi anni di rinvii, quando si decise di introdurre questa regola al fine di limitare le emissioni di Co2 e lo spreco di carburante durante la sosta dell’auto.
Quello di lasciare il motore in funzione per mantenere accesa l’aria condizionata della propria auto, infatti, rientra tra i comportamenti sbagliati di tanti automobilisti al pari dell‘utilizzo dello smartphone alla guida.
L’intervento di Salvini dopo le multe
Ma le multe, come capita molto spesso, non hanno di certo fatto piacere agli automobilisti che hanno protesta con forza alla sanzione comminata. Numerose voci si sono sollevate nelle ultime settimane fino ad arrivare alle orecchie del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha deciso di intervenire dall’alto della sua posizione.
“Buon senso” è stata la parola d’ordine del ministro, che si è rivolto alla forze dell’ordine e agli agenti della polizia locale dei comuni italiani con l’obiettivo di sensibilizzare i comportamenti di chi ha il dovere di controllare che la legge venga rispettata.
Ma in giorni di caldo torrido, con persone in attesa in auto col motore acceso, poteva anche essere chiuso un occhio, secondo il ministro. Salvini, infatti, ha redarguito le forze dell’ordine invitandole “con le polizie locali ad applicare buon senso in relazione al comma 7-bis dell’articolo 157 del Codice della strada”. “Pensiamo alle famiglie con bambini o anziani a bordo. Le norme vanno applicate, ma con buonsenso e usando la testa” ha concluso il ministro nella speranza che le sue parole vengano accolte da tutti gli agenti sul territorio nazionale.