Voli bloccati verso Israele a causa delle crescenti tensioni con l’Iran. Moltissime compagnie aeree hanno fermato i propri aerei diretti verso Tel Aviv dall’Europa e dagli Usa dopo l’escalation del conflitto in Medio Oriente, che ora minaccia di espandersi. Tra queste ci sono anche la tedesca Lufthansa e Ita Airways.
Dopo l’attentato che ha ucciso il capo politico di Hamas in una casa di Teheran, la Guida Suprema dell’Iran ha promesso una vendetta nei confronti di Israele, principale accusato dell’attacco. L’Ayatollah Khamenei avrebbe ordinato una rappresaglia diretta ma al momento si sono verificati soltanto alcuni lanci di missili da parte di Hezbollah.
Voli sospesi per Israele e per l’Iran: tutte le compagnie coinvolte da Ita a Lufthansa
Tra il 31 luglio e il 2 agosto diverse compagnie aeree hanno iniziato a sospendere i voli diretti all’aeroporto di Tel Aviv per paura delle conseguenze che la crescente tensione tra Israele e Iran potrebbero avere. La prima a fare questa mossa era stata Middle East Airlines, la compagnia di bandiera del Libano, che aveva sospeso i voli in arrivo per Beirut, la capitale del Paese, dopo l’attacco di Israele che aveva ucciso un leader di Hezbollah in città.
In rapida successione, hanno seguito il suo esempio moltissime compagnie aeree durante la giornata del 1 agosto che hanno però anche fermato il loro aerei diretti a Tel Aviv.
- Delta Airlines (Usa)
- United Airlines (Usa)
- Australian Airlines (Australia)
- Brussels Airlines (Belgio)
- Air India (India)
- Lufthansa (Germania)
- FlyDubai (Emirati Arabi Uniti)
- Ita Airways (Italia)
- Swiss Air (Svizzera)
“In virtù delle evoluzioni geopolitiche in Medio Oriente e al fine di preservare la sicurezza dei propri passeggeri ed equipaggi, Ita Airways ha deciso” ha fatto sapere in un comunicato la compagnia italiana Ita Airways, sottolineando che la situazione potrebbe cambiare a breve essendo in continua evoluzione. Il blocco per Ita dovrebbe durare fino a 6 agosto.
La situazione tra Iran e Israele
Anche se le relazioni tra Iran e Israele sono molto tese fin dall’inizio dell’invasione di terra della Striscia di Gaza, la situazione è precipitata nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto, quando è morto in un’esplosione a Teheran il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh. Anche se il governo di Tel Aviv non ha rivendicato l’attacco, i principali indiziati sono proprio gli agenti dei servizi segreti israeliani.
Nei primi momenti sembrava che l’attacco fosse stato portato a termine con un drone o un missile partito da un sottomarino, ma con il passare delle ore si è fatta strada un’altra ipotesi. Sembra infatti che nella casa in cui risiedeva Haniyeh, un’abitazione sicura delle Guardie rivoluzionarie, fosse stata piazzata una bomba, fatta esplodere nel momento in cui gli agenti del Mossad avrebbero confermato la presenza del capo politico di Hamas.
Da quel momento l’Iran ha iniziato una campagna di minacce nei confronti di Israele, che avrebbero portato l’Ayatollah Khamenei ad ordinare un attacco diretto sul territorio israeliano. Al momento questa circostanza non si è ancora verificata ma le compagnie aeree hanno valutato la sicurezza della zona come compromessa e quindi hanno deciso, per il momento, di interrompere i voli.