IT-alert, oggi 26 gennaio ultimo test per il sistema di allarme pubblico nazionale

Dopo la prima sperimentazione dei mesi scorsi, si chiude il secondo appuntamento con il sistema di allarme pubblico nazionale dedicato a possibili scenari di rischio

Pubblicato: 22 Gennaio 2024 10:13Aggiornato: 26 gennaio 2024 13:04

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Dopo la prima sperimentazione dei mesi scorsi nelle varie regioni italiane, torna l’IT-alert, l'”appuntamento” con il sistema di allarme pubblico nazionale dedicato a possibili scenari di rischio che potrebbero riguardare le zone in cui viviamo, e che a regime consentirà di avvisare tutti noi in caso di pericolo.

Questi mesi di rodaggio, dall’approvazione della direttiva del 7 febbraio 2023 a oggi, come ha spiegato la Protezione civile, servono sia a verificare il funzionamento e l’effettiva efficacia del sistema IT-alert su porzioni ridotte e circoscritte di territorio sia ad aiutare tutti i cittadini a imparare a gestire determinate situazioni.

Gli scenari di rischio interessati da questa nuova prova sono tre: un possibile incidente nucleare in Piemonte, un potenziale incidente in stabilimenti industriali soggetti alla cosiddetta direttiva Seveso in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Toscana, e infine il collasso di una grande diga in Campania, Sicilia, Valle D’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano.

Questa seconda fase di test del 2024 ha preso il via lunedì 22 e si chiude oggi, venerdì 26 gennaio, coinvolgendo in totale 12 regioni: dopo il Piemonte, è toccato alla Toscana, poi ancora a Calabria, Campania, Emilia-Romagna e Sardegna, a seguire Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, di nuovo Campania e Provincia Autonoma di Bolzano, e infine Abruzzo, Sicilia e Valle D’Aosta.

La direttiva Seveso che molti di voi hanno sentito già nominare è una legge europea del 1982 per la prevenzione e il controllo dei rischi collegati a possibili incidenti in fabbrica connessi a determinate sostanze classificate come pericolose.

Una legge che l’Italia ha recepito solo il 17 agosto 1999, nonostante portasse (tristemente) proprio il nome del comune lombardo in cui, il 10 luglio 1976, nell’azienda ICMESA di Meda, si verificò la fuoriuscita e la dispersione di una nube di diossina TCDD, una sostanza artificiale fra le più tossiche. Il veleno investì una vasta area di terreni dei comuni limitrofi della bassa Brianza, in particolare proprio quello di Seveso. Un drammatico fatto che però ha avuto il merito – suo malgrado – di innescare un radicale cambio di prospettiva rispetto alla sicurezza sul lavoro, alla salute delle persone e al rispetto dell’ambiente.

IT-alert in Abruzzo, Sicilia e Valle d’Aosta

L’ultimo giorno di questa seconda prova per l’IT-alert si svolge oggi venerdì 26 gennaio, ore 12:00, per incidente rilevante in stabilimenti industriali, e riguarda tutti coloro che si trovano a L’Aquila, Abruzzo:

Un messaggio per collasso grandi dighe riguarda invece Sicilia e Val d’Aosta:

IT-alert in Piemonte

Lunedì 22 gennaio il primo IT-alert è arrivato invece alle ore 12:00 ai cittadini della Città Metropolitana di Torino, Piemonte, e ha simuleto un incidente nucleare.

IT-alert in Toscana

Martedì 23 gennaio, alle 14:30, è stata la volta della Toscana, cui è toccata una simulazione di incidente in stabilimenti industriali. Più specificamente le aree interessate sono state:

IT-alert in Calabria, Campania, Emilia-Romagna e Sardegna

Mercoledì 24 gennaio, alle 12:00, l’IT-alert relativo a un incidente in stabilimenti industriali è giunto ai cittadini di Calabria, Campania, Emilia-Romagna e Sardegna:

IT-alert in Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Campania e Bolzano

Giovedì 25 gennaio, alle ore 12:00, il messaggio di allerta nazionale ha riguardato, per incidente in stabilimenti industriali, i cittadini di Basilicata e Friuli:

Un messaggio per il possibile collasso di grandi dighe è arrivato invece agli abitanti di Campania e Bolzano:

Il testo del messaggio che si riceve con l’IT alert

Per lo scenario di incidente nucleare, il testo della notifica che la popolazione coinvolta riceverà è questo:

TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO un incidente nucleare in un impianto sito in paese estero con potenziali ripercussioni nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente nucleare vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Per lo scenario di incidente in uno stabilimento industriale soggetto alla direttiva Seveso questo:

TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO un incidente industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente industriale vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Per lo scenario di collasso di una grande diga infine questo:

TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO il collasso di una diga nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per il collasso di una diga vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST.

Cosa fare quando si riceve la notifica

Nei giorni dei test, dall’homepage del sito ufficiale IT alert si può accedere a una pagina dedicata in cui è possibile visionare il testo del messaggio che i cittadini ricevono in caso di pericolo reale per quel determinato rischio e le informazioni sul caso specifico.

Rimarranno delusi coloro che già gridavano al complotto, accusando il sistema di “spiarci”, perché non scatta alcun tipo di tracciamento, nel massimo rispetto della privacy: si tratta di una fake news.

Nel messaggio-notifica che si riceve sul proprio cellulare, così come sul sito, si trova anche il link al questionario che, come per i precedenti test, tutti coloro che si trovano nella zona interessata sono chiamati a compilare per contribuire a implementare il sistema. Chi, pur trovandosi nell’area interessata dal test, non dovesse ricevere la notifica di IT alert, può comunque compilarlo per segnalare la mancata ricezione.

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