Il cambiamento climatico colpisce duro anche nel portafoglio: negli ultimi 10 anni gli interventi di riparazione sulle automobili a causa degli eventi climatici estremi sono raddoppiati. Su questo fronte il 2023 è stato un vero e proprio annus horribilis e il trend sembra voler proseguire anche nel 2024. È quanto evidenzia un report di Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane.
Le regioni più colpite
Grandinate record, caduta di rami e alberi in seguito alle alluvioni, frane, allagamenti e polvere sahariana portata dal vento e dalla pioggia. Questi sono i principali eventi estremi sperimentati dagli automobilisti italiani. Il 70% degli interventi viene richiesto al Centro-Nord. Le regioni più flagellate dai danni da meteo sono il Veneto, seguito da Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Il dato diffuso dai carrozzieri italiani dimostra quanto gli effetti del cambiamento climatico stiano diventando sempre più concreti e capaci di incidere nella vita dei cittadini.
Si aggiunga che l’Italia è un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico, che avrebbe bisogno di una serie di interventi di messa in sicurezza da Nord a Sud.
I dati del 2023
Come anticipato, il 2023 è stato un anno particolarmente critico per gli eventi meteorologici estremi. I dati ufficiali registrati da Federcarrozzieri hanno individuato lo scorso anno 1.468 grandinate intense, con 596 casi di grandine “molto grande” e 67 episodi di chicchi “giganti”. Eventi di questo tipo si traducono, per gli automobilisti, in bolle sulla carrozzeria, plastiche graffiate e vetri scheggiati o addirittura in frantumi. I costi per rimettere a nuovo un’auto colpita dalla grandine vanno da un minimo di 900 euro fino a 10.000 euro per auto di grandi dimensioni che hanno subito danni gravi.
Se la cava con un costo che oscilla fra i 300 e i 500 euro chi abbia subito danni dalla polvere del Sahara. A temperature elevate, la polvere che si deposita sulla carrozzeria potrebbe lasciare una serie di macchie disomogenee. “Se non rimossa correttamente, la polvere può portare a graffi su vernice, vetri, tergicristalli e maniglie”, spiega il presidente di Federcarrozzieri Davide Galli.
Le assicurazioni
Gli eventi atmosferici estremi aumentano e aumentano di conseguenza anche gli importi delle polizze assicurative: Aiped (Associazione italiana periti ed estimatori danni) rileva come gli importi delle polizze nell’ultimo triennio siano raddoppiati. E aumentano anche vincoli e condizioni imposte agli automobilisti. Tre anni fa il costo medio della polizza accessoria per eventi naturali oscillava fra gli 80 e i 100 euro. Nel 2024 gli importi sono arrivati a 150-180 euro. Salgono le franchigie (l’importo minimo di ogni danno che rimane a carico dell’assicurato) e calano i massimali (l’importo massimo liquidato agli assicurati in caso di danni al veicolo).
Ma Federcarrozzieri puntualizza che da una parte non tutte le auto sono coperte dall’apposita polizza per eventi estremi e dall’altra parte tali assicurazioni prevedono franchigie e scoperti anche consistenti. Ad esempio, gli interventi per la pulitura e lucidatura per la polvere del Sahara spesso non sono coperti dalle polizze assicurative e sono dunque totalmente a carico dei proprietari. E più l’auto è vecchia e maggiore sarà lo scoperto a carico del proprietario. Viene poi ricordato come il danno da meteo è risarcibile solo in presenza di bollettino o comunicato da parte di un centro meteorologico ufficiale.